Non si può impugnare la concessione di una cittadinanza onoraria

07 Giu 2023
7 Giugno 2023

Le Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno dichiarato il difetto assoluto di giurisdizione sull’azione popolare proposta da alcuni elettori per contestare la deliberazione del Consiglio comunale di Anguillara Veneta che ha attribuito la cittadinanza onoraria all’ex Presidente della Repubblica federale del Brasile, Jair Messias Bolsonaro.

La cittadinanza onoraria, essendo un titolo onorifico con valenza meramente simbolica, non costituisce alcuna posizione soggettiva in capo al destinatario in termini di status civitatis o anche di semplice residenza anagrafica, né incide sulla posizione dei cives, venendo essa conferita dal Consiglio comunale – organo di rappresentanza della comunità territoriale di riferimento – nell’ambito di un’attività libera ed autonoma, non soggetta ad alcuna normazione e non vincolata ad un fine desumibile dal sistema (pur non assurgendo al rango di atto politico).

Conseguentemente, il cittadino elettore non ha una pretesa giustiziabile a far valere vizi di legittimità della relativa deliberazione di conferimento, neppure con l’azione popolare di cui all’art. 9 TUEL, che riguarda azioni di tipo sostitutivo e non correttivo, in cui gli attori si pongano in contrasto con l’Ente stesso.

Tuttavia, anche a fronte di una benemerenza conferita per operare esclusivamente sul piano simbolico, non può essere esclusa – in casi estremi (si pensi, per esempio, alla cittadinanza onoraria che venisse conferita ad una persona assolutamente indegna perché condannata per gravi crimini) – la garanzia della giustiziabilità e dell’intervento del giudice comune, non già per esercitare un sindacato su un atto ex se improduttivo di effetti nella sfera giudica di soggetti terzi, bensì per sanzionare le conseguenze di un fatto illecito, perché offensivo di quel comune sentimento di giustizia rappresentato dal tessuto di princìpi attraverso i quali si esprimono, secondo la Costituzione, le condizioni della convivenza, in relazione ai valori della persona e delle libertà democratiche.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Istanza di accesso agli atti, formazione del silenzio-diniego e postumo diniego espresso da parte della P.A.: quid iuris?

07 Giu 2023
7 Giugno 2023

Il TAR Veneto ha affermato che il decorso del termine di 30 giorni dalla presentazione dell’istanza di accesso agli atti non consuma il potere della P.A., che può sempre emanare un diniego (o anche, un accoglimento) espresso e motivato.

Dunque, un diniego esplicito, anche se rilasciato dopo la formazione del silenzio-diniego, costituisce un atto di conferma a carattere rinnovativo, che modifica la realtà giuridica, riapre i termini per la proposizione del ricorso giurisdizionale e deve, pertanto, essere specificamente impugnato.

Se ciò non avviene, il ricorso promosso avverso il mero silenzio-diniego diviene improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Accesso agli atti di un’indagine penale

07 Giu 2023
7 Giugno 2023

Il TAR Sardegna ha applicato ad un’istanza di accesso agli atti (ritenendone legittimo il diniego) la norma ex art. 329 c.p.p., secondo cui gli atti di indagine compiuti dalla polizia giudiziaria sono coperti dal segreto fino a quando l’imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari.

Si segnala che in questa sentenza il TAR si interroga (senza fornire la risposta, ma lasciando intendere che vi sono argomenti più convincenti per il no) se sia ammissibile avanzare un’istanza cautelare in un ricorso avverso il diniego di accesso agli atti.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Accesso agli atti defensionale

07 Giu 2023
7 Giugno 2023

Il TAR Sardegna, con riferimento all’accesso agli atti defensionale ex art. 24, co. 7 l. 241/1990, ha affermato che l’interesse del richiedente accesso deve essere valutato “in astratto”, cioè alla luce delle esigenze difensive prospettate, senza che la P.A. possa esercitare un’analisi nel merito della loro fondatezza.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La vicinitas è sufficiente per l’accesso agli atti

07 Giu 2023
7 Giugno 2023

Il TAR Veneto ha affermato che il requisito della vicinitas (nel caso di specie, due immobili ubicati nella stessa via) attribuisce un interesse diretto, concreto e attuale a conoscere gli atti e i documenti del procedimento abilitativo relativo alle attività edilizie e alle autorizzazioni agli scarichi del vicino, al fine di verificare la legittimità del titolo e la conformità delle opere al medesimo.

Il diritto di accesso ai titoli abilitativi rilasciati in un’area contigua a quella di proprietà prescinde da ogni sindacato in ordine alla fondatezza della pretesa sottostante all’accesso e alle strategie difensive dell’accedente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il servizio Copernicus EMS e la sua utilità nella gestione delle emergenze del territorio, anche alluvionali

06 Giu 2023
6 Giugno 2023

Il Copernicus Emergency Management Services (Copernicus EMS) è un servizio attivo ogni ora ed ogni giorno che ha un accesso ai dati satellitari multimissione attivato nell’ambito di un accordo stipulato tra l’Unione europea (UE) e l’Agenzia spaziale europea (ESA) (https://emergency.copernicus.eu/).

Il Copernicus EMS presenta due componenti:

  1. mappatura;
  2. allerta rapida.
  3. La componente relativa alla mappatura (Copernicus EMS - Mapping) ha una copertura mondiale e fornisce agli operatori che partecipano alla gestione di calamità naturali, situazioni di emergenza provocate dall’uomo e crisi umanitarie (principalmente Autorità di protezione civile e Agenzie di aiuto umanitario) mappe basate sulle immagini satellitari (https://emergency.copernicus.eu/mapping/#zoom=2&lat=34.021&lon=43.5305&layers=0BT00).
  4. La componente di allerta rapida di Copernicus EMS presenta tre sistemi diversi:

2.1. Il sistema europeo di allarme inondazioni (EFAS), che fornisce panoramiche delle inondazioni in atto e previste in Europa fino a 10 giorni in anticipo (https://www.copernicus.eu/it/sistema-europeo-di-allarme-inondazioni).

2.2. Il sistema europeo d’informazione sugli incendi boschivi (EFFIS), che fornisce informazioni quasi in tempo reale e storiche sugli incendi boschivi e sui regimi degli incendi boschivi nelle regioni europee, medio orientali e nord africane (https://www.copernicus.eu/it/sistema-europeo-dinformazione-sugli-incendi-boschivi).

2.3. L’osservatorio europeo sulla siccità (EDO), che fornisce informazioni rilevanti sulla siccità e allerte rapide per l’Europa (https://www.copernicus.eu/it/osservatorio-europeo-sulla-siccita).

Il sistema mondiale di allarme inondazioni (GloFAS https://www.globalfloods.eu/), il sistema mondiale di informazione sugli incendi (GWIS https://gwis.jrc.ec.europa.eu/) e l’osservatorio mondiale sulla siccità (GDO https://edo.jrc.ec.europa.eu/gdo/php/index.php?id=2001) integrano i tre sistemi summenzionati a livello mondiale.

Post di Daniele Iselle

La cessione al Comune da parte di impresa di aree a titolo di compensazione urbanistica aggiuntiva destinato a E.R.P. è rilevante ai fini dell’IVA

06 Giu 2023
6 Giugno 2023

Nel caso di specie, un Comune siglava con una società una convenzione accessoria ad un PUA, ove si prevedeva la cessione da parte della seconda, a favore del primo, a titolo di “compensazione urbanistica aggiuntiva”, di un’area destinata all’edilizia residenziale pubblica (E.R.P.).

Il Comune interpellava l’Agenzia delle Entrate, per sapere se tale cessione fosse o no assoggettata all’IVA.

L’Agenzia ha risposto di sì, poiché la cessione surriferita non avveniva a titolo gratuito, ma a prezzo convenzionale, né a scomputo degli oneri di oneri di urbanizzazione, pertanto, in quanto posta in essere da un soggetto passivo IVA, risulta rilevante ai fini del tributo.

Post di Daniele Iselle

Risposta AdE n. 326-2023

Il vincolo paesaggistico e l’impianto fotovoltaico

06 Giu 2023
6 Giugno 2023

Nel caso di specie, la Soprintendenza negava l’autorizzazione per la realizzazione di un impianto fotovoltaico in un terreno sito all’interno dell’area vincolata del Delta del Po, perché a suo dire il fatto che l’impianto sarebbe stato visibile dalla strada provinciale avrebbe compromesso l’interesse al locale paesaggio agrario.

Il TAR Veneto ha annullato il diniego soprintendentizio.

In linea generale, la tutela degli elementi peculiari di un determinato paesaggio tutelato può necessitare che si mantengano del tutto inalterate le caratteristiche naturali di aree ad esso attigue pur prive di quegli specifici caratteri; tuttavia, le ragioni di una tale pregnante esigenza per una specifica area – ove non sia espressa nel decreto istitutivo del vincolo – devono essere esplicitate esaustivamente nella motivazione del provvedimento e trovare riscontro nell’istruttoria compiuta. Inoltre va sempre verificato che l’intervento in concreto si ponga in contrasto anche con tali esigenze di tutela, per così dire, indiretta dei valori tutelati dal vincolo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sulla dichiarazione di notevole interesse pubblico del Monte Berico e della riviera berica

06 Giu 2023
6 Giugno 2023

Il T.A.R. Veneto ha respinto il ricorso promosso dalla Regione Veneto avverso il decreto del Presidente della Commissione regionale per il patrimonio culturale del 23.03.2021, avente ad oggetto “Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area del Monte Berico e della Riviera Berica Settentrionale in Comune di Vicenza, ai sensi degli articoli 136, comma 1, lettere c) e d), 138, comma 3, e 141 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, “Codice dei beni culturali e del paesaggio””, pubblicato sul B.U.R. n. 45 del 02.04.2021 e sulla Gazz. Uff. n. 81 del 03.04.2021. Nella sentenza il Collegio afferma che il Ministero ha individuato correttamente, con adeguata motivazione, l’area del Retrone meritoria di essere tutelata come bellezza d’insieme ex art. 136, comma 1, lett. d) del d.lgs. n. 42/2004

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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La compatibilità paesaggistica è esclusa in presenza di nuovi volumi e/o superfici

06 Giu 2023
6 Giugno 2023

Nel caso di specie, il privato chiedeva una sanatoria, previa compatibilità paesaggistica, per alcune opere realizzate sine titulo nella propria villa.

In sede di sopralluogo, il Comune scopriva che i volumi tecnici a suo tempo autorizzati (ad uso cantina, riserva idrica e vuoti sanitari) erano stati trasformati in una stanza relax con video proiettore e attrezzatura sportiva, con annessa una sorta di SPA e, più oltre, una stanza con arredi che lasciavano pensare all’uso di camera da letto.

Il TAR Sardegna ha osservato che l’uso a fini residenziali dei locali in accertamento ha comportato la rilevanza urbanistica dei relativi volumi e superfici, cosicché la compatibilità paesaggistica doveva essere negata.

Post di Alberto Antico – avvocato

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