Annullamento dell’atto amministrativo e risarcimento del danno ad un interesse legittimo

05 Nov 2024
5 Novembre 2024

Il Consiglio di Stato ha affermato che il giudicato di annullamento di un provvedimento per vizi formali (quali il difetto di istruttoria o di motivazione), in quanto pacificamente non contiene alcun accertamento in ordine alla spettanza del bene della vita coinvolto nel provvedimento impugnato, non consente di fondare la pretesa al risarcimento del danno, o, per meglio dire, non può costituire il presupposto per l’accoglimento della domanda di risarcimento del danno. Infatti, mentre la caducazione dell’atto per vizi sostanziali vincola la P.A. ad attenersi, nella successiva attività, alla statuizione del giudice, l’annullamento fondato su profili formali non elimina né riduce il potere della stessa di provvedere in ordine allo stesso oggetto dell’atto annullato e lascia ampio il potere in merito alla P.A., con il solo limite negativo di riesercizio nelle stesse caratterizzazioni di cui si è accertata l’illegittimità, sicché non possono ritenersi condizionate o determinate in positivo le scelte della stessa rispetto ad ogni altra possibile motivazione utilizzabile.

Quanto ora affermato circa la portata del giudicato sul difetto di istruttoria vale non solo ai fini della domanda di risarcimento del danno, ma ad ogni ulteriore effetto, proprio perché non contiene l’accertamento sulla spettanza del bene della vita. Pertanto, qualora dopo una sentenza di primo grado che abbia annullato un atto per difetto di istruttoria la P.A. emani un nuovo provvedimento, la portata della sentenza di prime cure è integralmente superata dall’attività amministrativa successiva, esaurendone ogni ipotetica effettualità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Domande risarcitorie generiche

05 Nov 2024
5 Novembre 2024

Il TAR Veneto ribadisce che la domanda risarcitoria (per equivalente) presentata in sede di processo amministrativo deve indicare la lesione del bene della vita del privato; e non può essere accolta se la sentenza consente il pieno soddisfacimento dell’interesse legittimo.

Nel caso di specie, l’oggetto del ricorso era una SCIA inibita tardivamente: l’annullamento del provvedimento negativo consentiva da sé il soddisfacimento degli interessi del privato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Annullamento a fini risarcitori

05 Nov 2024
5 Novembre 2024

Il TAR Veneto ricorda che l’art. 34, co. 3 c.p.a. permette la valutazione della legittimità di un atto anche se il relativo ricorso è venuto meno o, comunque, non è più utile ottenerne l’annullamento.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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La colpa della P.A. ai fini dell’azione risarcitoria

05 Nov 2024
5 Novembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato di non ravvisare la colpa della P.A. nell’emanazione di un provvedimento illegittimo in presenza di contrasti giurisprudenziali, nonché di forme di discrezionalità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Presupposti per l’annullamento di un titolo edilizio in materia di falso

04 Nov 2024
4 Novembre 2024

Il Consiglio di Stato ricorda i presupposti che devono sussistere per annullare in autotutela un titolo edilizio ottenuto in base a dichiarazioni false, distinguendo tra le false rappresentazioni dei fatti e le dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell’atto di notorietà false o mendaci.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Locazione turistica breve, attività turistico-ricettiva e normativa sull’inquinamento acustico

04 Nov 2024
4 Novembre 2024

Il Consiglio di Stato ha affermato che l’uso di un immobile che comporti lo svolgimento in forma sistematica di attività ricreativa ripetuta nel tempo (nel caso di specie, circa venti eventi nel 2022 e circa venticinque nel 2023), con immissioni acustiche che superano gli standard normativi, è incompatibile con la locazione turistica breve: tale uso determina un mutamento di destinazione da residenziale a turistico-ricettiva della struttura, con conseguente assoggettamento, nella misura in cui può essere fonte di inquinamento acustico, alla l. 447/1995.

Post di Daniele Iselle

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La conferenza di servizi

04 Nov 2024
4 Novembre 2024

Il TAR Veneto ha offerto un’applicazione dell’art. 14-bis, co. 3, III periodo l. 241/1990, secondo cui le prescrizioni o condizioni eventualmente indicate ai fini dell’assenso o del superamento del dissenso sono espresse in modo chiaro e analitico e specificano se sono relative a un vincolo derivante da una disposizione normativa o da un atto amministrativo generale ovvero discrezionalmente apposte per la migliore tutela dell’interesse pubblico.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Norme di dettaglio negli strumenti urbanistici

04 Nov 2024
4 Novembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la norma contenuta nelle NTO del P.I. di un Comune, secondo cui “l’eventuale ampliamento dell’allevamento intensivo dovrà essere realizzato non sopravanzando verso il centro urbano, in modo che non venga ulteriormente ridotta la distanza esistente fra l’allevamento e l’abitato”, costituisce una prescrizione di dettaglio destinata a regolare la futura attività edilizia, suscettibile di ripetuta applicazione, che esplica effetto lesivo nel momento in cui è adottato l’atto applicativo e, dunque, può essere oggetto di censura in occasione dell’impugnazione di quest’ultimo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Distanze per gli allevamenti imposte dal Comune

04 Nov 2024
4 Novembre 2024

Il TAR Veneto ha dichiarato l’illegittimità di una norma contenuta nelle NTO del P.I. di un Comune, secondo cui “l’eventuale ampliamento dell’allevamento intensivo dovrà essere realizzato non sopravanzando verso il centro urbano, in modo che non venga ulteriormente ridotta la distanza esistente fra l’allevamento e l’abitato”.

Tale disposizione limitava illegittimamente lo ius aedificandi e appariva dettata per evitare che al centro abitato si avvicinino attività che possano influire sulla salute pubblica, finalità che è già perseguita dalla disciplina regionale con la l.r. Veneto 11/2004 e la D.G.R.V. 856/2012, che dettano i distacchi minimi reciproci degli allevamenti dai limiti delle zone agricole, dai confini di proprietà e dalle abitazioni non aziendali. La norma, imponendo il rispetto di distanze reciproche maggiori di quelle individuate dalla delibera regionale citata, costituiva una decisione strategica e sostanziale, in quanto portava all’individuazione di ambiti all’interno del territorio comunale ai quali estendere una finalità di tutela e salvaguardia e come tale doveva essere assunta motivatamente dal Comune in sede di redazione del PAT e non del PI.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La licenza per il commercio di oggetti preziosi

02 Nov 2024
2 Novembre 2024

Il TAR Palermo ha affermato che, ai sensi dell’art. 127 TULPS, si impone a fabbricanti, commercianti e mediatori di oggetti preziosi di munirsi di licenza del Questore.

Ai sensi del precedente art. 11, l’autorizzazione di polizia può essere negata - tra l’altro - a chi abbia riportato condanne per furto e a chi non abbia tenuto una buona condotta (la Corte costituzionale, con sentenza n. 400/1993, ha dichiarato incostituzionale la suddetta norma nella parte in cui poneva a carico dell’interessato l'onere di provare la sua buona condotta).

Post di Alberto Antico – avvocato

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