La revoca della proposta di aggiudicazione

14 Nov 2025
14 Novembre 2025

Il TAR Salerno ha affermato che la revoca della gara intervenuta prima del formale provvedimento di aggiudicazione è qualificabile non come atto di esercizio del potere di autotutela (ai sensi degli artt. 21-quinquies e 21-nonies l. 241/1990), ma come semplice atto di ritiro che non richiede il raffronto tra l’interesse pubblico e quello privato sacrificato.

La proposta di aggiudicazione è un mero atto provvisorio ad effetti non stabilizzati, inidoneo a determinare un affidamento qualificato in capo all’aggiudicatario provvisorio e, in quanto mero atto endoprocedimentale, non esprime la determinazione finale della P.A.

La natura giuridica di atto endoprocedimentale della proposta di aggiudicazione non consente di applicare integralmente la disciplina degli artt. 21-quinquies e 21-nonies citt., con particolare riferimento all’esigenza del raffronto tra l’interesse pubblico e quello privato sacrificato, non essendo prospettabile alcun affidamento del destinatario della mera proposta di aggiudicazione.

L’accordo quadro è sussumibile nell’alveo categoriale del contratto normativo, in quanto detta le condizioni dei successivi contratti integrativi e prevede i quantitativi massimi della commessa, che non possono essere superati, non i quantitativi minimi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ricorsi in materia di pubblici appalti e subentro nel contratto

14 Nov 2025
14 Novembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che, in materia di gare pubbliche aggiudicate secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, può disporsi, ai sensi degli artt. 34, co. 1, lett. c e 124, co. 1 c.p.a., il subentro nel contratto, ove non residuino profili di discrezionalità nella valutazione delle offerte e risulti accertata la spettanza dell’appalto in favore dell’impresa ricorrente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’accesso civico generalizzato (avanzato da un giornalista per gli extra-costi delle opere delle Olimpiadi invernali 2026)

13 Nov 2025
13 Novembre 2025

Il TAR Milano ha offerto una pregevole disamina dell’istituto dell’accesso civico generalizzato.

In particolare il giornalista, nell’esercizio della propria attività professionale, e fermo restando il rispetto dei limiti del diritto di cronaca, rientra ai sensi dell’art. 5 d.lgs. 33/2013 nel “chiunque” che, in qualità di civis, può accedere alle informazioni e alla documentazione in possesso di una P.A.

Quanto ai limiti previsti dal successivo art. 5-bis, co. 2 relativi alla tutela della libertà e della segretezza della corrispondenza (lett. b) e degli interessi economici e commerciali (lett. c), spetta alla P.A. operare un bilanciamento concreto dei contrapposti interessi all’ostensione e alla riservatezza, non potendo comunque l’accesso civico generalizzato portare alla divulgazione di informazioni sensibili che possano ledere gli interessi privati dedotti dal controinteressato e dalla P.A. stessa.

Nel caso di specie, in relazione agli extra-costi sostenuti dalle società responsabili per la realizzazione delle opere necessarie per lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026, i quali verranno coperti dalle risorse pubbliche stanziate con il cd. decreto Sport (d.l. 96/2025, come convertito dalla l. 119/2025), la richiesta di accesso civico avanzata da un giornalista non fuoriesce dall’ambito di controllo diffuso tutelato dall’art. 5 d.lgs. 33/2013. La circostanza eccepita dalla P.A. resistente, secondo cui l’iter procedimentale è ancora in corso, le consente di far ricorso al potere di differimento dell’accesso civico al momento della conclusione del procedimento e della definizione precisa delle stime degli extra-costi oggetto dell’istanza, ma non può giustificare il diniego di accesso civico.

Non sussiste l’interesse-limite alla tutela della libertà e della segretezza della corrispondenza, essendo esso riferito alle comunicazioni di carattere privato e confidenziale, così come evidenziato e chiarito dalle Linee guida ANAC (cfr. delibera n. 1309/2016).

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’esercizio abusivo dell’accesso civico generalizzato

13 Nov 2025
13 Novembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato la legittimità del diniego di accesso civico generalizzato che risulti manifestamente oneroso o sproporzionato e cioè tale da comportare un carico irragionevole di lavoro, idoneo a interferire con il buon andamento della P.A., come nel caso di una richiesta massiva contenente un numero rilevante di dati o documenti, ovvero di richieste massive plurime, pervenute in un arco temporale limitato da parte dello stesso soggetto o da soggetti comunque riconducibili a un unico centro di interesse.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il cd. rito super-accelerato in materia di accesso agli atti di una pubblica gara

13 Nov 2025
13 Novembre 2025

Il TAR Catanzaro ha affermato che il rito super-accelerato disciplinato dall’art. 36, co. 4 d.lgs. 36/2023 trova applicazione per le impugnazioni di tutte le decisioni di oscuramento di parti delle offerte oppure di diniego integrale dell’accesso all’offerta. Opera, dunque, anche laddove la P.A. abbia omesso di ostendere atti e documenti di gara contestualmente alla comunicazione di aggiudicazione, ai sensi dell’art. 36, co. 1 e 2 d.lgs. cit., attraverso la piattaforma di approvvigionamento digitale di cui al precedente art. 25.

Nel merito, il TAR ha offerto chiarimenti sul doveroso bilanciamento tra il diritto di difesa dell’operatore che formula l’istanza di accesso e quello alla riservatezza dell’operatore economico che si oppone a tale istanza.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Accesso agli atti e segreti tecnici o commerciali

13 Nov 2025
13 Novembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato l’inammissibilità dell’istanza di accesso agli atti di gara, ex art. 116, co. 2 c.p.a., riguardante informazioni contenenti segreti tecnici o commerciali, laddove la parte non abbia fornito la prova della stretta indispensabilità della documentazione per le proprie difese in uno specifico giudizio, risultando perciò un tentativo meramente esplorativo di conoscere tutta la documentazione versata agli atti di gara.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La Commissione di gara tra continuità e legittimità e il principio del tempus regit actum

13 Nov 2025
13 Novembre 2025

Il Dottor Riccardo Renzi ha preparato una nota sulla Commissione di gara tra continuità e legittimità, in commento alla sentenza TAR Abruzzo, L’Aquila, Sez. I, 23 ottobre 2025, n. 462 

Italia_Ius_La Commissione di gara tra continuità e legittimità

Terzo condono in area paesaggistica e falsità dichiarative

12 Nov 2025
12 Novembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che ai sensi dell’art. 32, co. 27, lett. d d.l. 269/2003, come convertito nella l. 326/2003, cd. terzo condono, le opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli, anche di carattere relativo come il vincolo d’insieme, sono sanabili solo se, oltre al ricorrere delle altre condizioni, siano opere minori senza aumento di volume e superficie.

Risulta adeguatamente motivato un atto di annullamento d’ufficio del titolo edilizio rilasciato in sede di condono con riguardo alla non veritiera dichiarazione, nella pratica di condono, dell’insussistenza di vincoli paesaggistici, in grado di escludere qualunque legittimo affidamento del privato, anche alla luce della responsabilità assunta con il rilascio della dichiarazione, ai sensi del d.P.R. 445/2000. La natura non veritiera delle dichiarazioni, indipendentemente dal rilievo penale della vicenda, giustifica il superamento del termine di 18 mesi (ora 12) previsto dal comma 1 dell’art. 21-nonies l. 241/1990, ai sensi del comma 2-bis del medesimo articolo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell’abuso edilizio non demolito

12 Nov 2025
12 Novembre 2025

Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha affermato che l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale, di cui all’art. 31, d.P.R. 380/2001, rappresenta una fattispecie sanzionatoria a formazione legale, che si perfeziona automaticamente per effetto dell’inutile decorso del termine assegnato per la demolizione. L’atto che il Comune adotta successivamente non costituisce il fondamento dell’effetto traslativo, ma ne rappresenta soltanto la presa d’atto formale, destinata a consentire l’immissione in possesso e la trascrizione nei registri immobiliari. Tale atto è, dunque, vincolato nel contenuto e privo di margini valutativi: può essere sindacato in sede giurisdizionale solo per vizi formali propri (ad esempio, difetti di notificazione, erronea perimetrazione catastale, carenze di individuazione dell’area), ma non per rimettere in discussione l’ordine di demolizione ormai definitivo.

Il terzo titolare di un diritto di abitazione sull’immobile abusivo, ancorché quest’ultimo sia trascritto anteriormente all’applicazione della misura repressiva e sia opponibile ai terzi, non rappresenta un destinatario necessario dell’ordine di demolizione, legittimamente rivolta e notificata al proprietario del bene, quale soggetto responsabile dell’abuso e tenuto ex lege a darvi esecuzione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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È impugnabile il verbale di accertamento dell’inottemperanza all’ordine di demolizione?

12 Nov 2025
12 Novembre 2025

Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha dichiarato ammissibile il ricorso proposto avverso il verbale di accertamento dell’inottemperanza all’ordine di demolizione, laddove quest’ultimo rechi anche la contestuale disposizione circa la trascrizione presso l’Agenzia del territorio e gli altri adempimenti atti a dare attuazione all’art. 31, co. 5 d.P.R. 380/2001, ai fini dell’acquisizione al patrimonio comunale.

La sentenza di primo grado che dichiari inammissibile il relativo ricorso deve essere annullata con rinvio ai sensi dell’art. 105 c.p.a.

Post di Alberto Antico – avvocato

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