Quanti tipi di sanatorie esistono?

30 Gen 2023
30 Gennaio 2023

La Corte di cassazione penale ha affermato che, nel nostro ordinamento, si danno tre tipi di sanatorie:

  1. Il condono, avente carattere straordinario, legislativamente previsto per tre volte nel 1985, 1994 e 2003;
  2. La sanatoria in senso stretto, prevista a regime dall’art. 36 d.P.R. 380/2001;
  3. La cd. sanatoria impropria o giurisprudenziale, di origine pretoria. Essa risulta ormai abbandonata dalla giurisprudenza amministrativa (e, sembra, costituzionale), ma non da quella penale. Quest’ultima, peraltro, ritiene che la sanatoria impropria possa avere efficacia solo sul piano amministrativo, ma non su quello penale. Ciò significa, in buona sostanza, che talvolta, anche a fronte dell’ottenimento da parte del privato di una sanatoria, il giudice penale non sempre la ritiene legittima e, quindi, idonea all’estinzione del reato, ma ne fa salvi gli effetti sul piano amministrativo.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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La sanatoria impropria e la sua irrilevanza ai fini penali

30 Gen 2023
30 Gennaio 2023

Nel caso di specie, il privato realizzava lavori di sopraelevazione di un piano realizzato al di sopra del lastrico solare, senza alcun titolo edilizio e senza rispettare la normativa antisismica.

Egli presentava al Comune una prima istanza di sanatoria, che veniva rigettata per la mancanza della cubatura necessaria a sviluppare la volumetria della sopraelevazione.

Egli, allora, donava la metà dell’immobile alla propria figlia, che andava ad asservire altre particelle di terreno al fine di raggiungere la cubatura necessaria. A seguire la figlia, in qualità di neo-comproprietaria, presentava una nuova istanza di sanatoria, che stavolta veniva accolta, essendo stato risolto il profilo relativo al difetto di volumetria.

La Corte di cassazione penale ha qualificato il provvedimento rilasciato dal Comune come sanatoria impropria (o giurisprudenziale), la quale accerta meramente la sopravvenuta conformitĂ  delle opere realizzate, ma non la cd. doppia conformitĂ , come invece la sanatoria in senso stretto ex art. 36 d.P.R. 380/2001.

Solo la seconda e non la prima ipotesi di sanatoria estingue il reato ex art. 44, lett. b d.P.R. cit.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Rilevanza penale delle violazioni della normativa antisismica

30 Gen 2023
30 Gennaio 2023

La Corte di cassazione penale ha affermato che, diversamente da quanto previsto per la costruzione di opere in assenza del permesso di costruire, la specifica disciplina antisismica non contempla alcuna forma di sanatoria o autorizzazione postuma per gli interventi eseguiti senza titolo, prevedendone invece la mera riconduzione a conformità: l’art. 98, co. 3 d.P.R. 380/2001 stabilisce non soltanto che, con il decreto o con la sentenza di condanna, il giudice deve ordinare la demolizione delle opere o delle parti di esse costruite in difformità dalla specifica disciplina, ma anche che possa impartire le prescrizioni necessarie per rendere le opere conformi ad essa, fissando il relativo termine.

Questo potere-dovere del giudice sussiste soltanto con riferimento alle violazioni sostanziali, ovvero per la inosservanza delle norme tecniche, e non anche per le violazioni meramente formali.

Invece, in caso di estinzione del reato, la Regione, in alternativa alla demolizione, può ordinare l’esecuzione di analoghi interventi finalizzati alla riduzione in conformità delle opere illecitamente realizzate (art. 100 d.P.R. cit.).

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Sul concetto di stato legittimo

27 Gen 2023
27 Gennaio 2023

Il Consiglio di Stato si sofferma sul concetto di stato legittimo previsto dall’art. 9 bis, c. 1 bis del d.P.R. n. 380/2001,  anche in relazione all’art. 93 bis della l.r. Veneto n. 61/1985 dichiarato incostituzionale dalla sentenza della C. Cost. n. 271/2022.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Recintare il fondo è un diritto previsto dal codice civile che il Comune non può negare

27 Gen 2023
27 Gennaio 2023

Lo afferma una sentenza del TAR Veneto, che di fatto disapplica una NTO invocata dal Comune per dire di no, che così stabilisce: "deve essere assicurata, tra le zone lungo i murazzi, una fascia continua di larghezza non inferiore ai 40 metri o comunque estesa fino al limite delle abitazioni prospicienti i murazzi stessi”.

Il manufatto di cui si discute è in rete metallica con montanti in acciaio, senza basamenti né muri di sostegno, e quindi è privo di opere murarie e facilmente rimovibile, sicché per le sue specifiche caratteristiche risulta diretto solo a far valere lo ius excludendi alios (art. 841 del codice civile).

Quanto precede non esclude la necessitĂ  del titolo edilizio e della autorizzazione paesaggistica (ricadendo in una zona di vincolo paesaggistico.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

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Cimiteri e possibilitĂ  edificatorie

27 Gen 2023
27 Gennaio 2023

Il T.A.R. con riferimento alla peculiare normativa nazionale ed internazionale che regolamenta i cimiteri di guerra, ricorda in che misura è consentita l’edificazione all’interno della fascia compresa tra i 50,00 metri ed i 200,00 metri.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Titolo edilizio e piena conoscenza ai fini della sua impugnabilitĂ 

27 Gen 2023
27 Gennaio 2023

Il T.A.R. ricorda quando si forma la piena conoscenza di un titolo edilizio.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Localizzazione delle antenne radio

26 Gen 2023
26 Gennaio 2023

Il T.A.R. Veneto ricorda la normativa e la giurisprudenza in materia di localizzazione delle antenne radio.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Extra-profitti da fonti rinnovabili: il Consiglio di Stato sospende le sentenze del TAR Milano che annullavano la delibera ARERA

26 Gen 2023
26 Gennaio 2023

Nel post del 13.12.2022, si dava atto che il TAR Milano, con le sentenze nn. 2675-6-7 del 2022 – di cui ad oggi è stato pubblicato il solo dispositivo – aveva annullato la delibera ARERA n. 266/2022 (ed atti collegati), riguardante il meccanismo di compensazione a due vie degli extra-profitti causati dal rincaro dei prezzi nei confronti dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Gli effetti di quelle sentenze sono stati sospesi in via cautelare, nelle more della decisione dell’appello, dal Consiglio di Stato, con le ordinanze nn. 203-4-5 del 2023. Per l’effetto, gli atti dell’ARERA hanno ripreso efficacia.

Il Consiglio di Stato premette che il ricorso a un tetto sui ricavi di mercato è uno strumento pensato anche per generare entrate statali per finanziare misure a sostegno dei consumatori, nell’ambito di un insieme complesso di misure interdipendenti.

Poiché la compensazione degli extra-profitti è una misura temporanea, con scadenza fissata al 30.06.2023, la sua non operatività finirebbe per vanificarne l’applicazione e la finalità, dato che il rinnovo del procedimento non potrebbe prescindere dalla conoscenza delle motivazioni dell’annullamento, non ancora pubblicate, e quindi interverrebbe con ulteriore ritardo.

All’opposto, non risulta comprovato che lo specifico prelievo a carico dei privati sia così oneroso da comprometterne la copertura degli investimenti e dei costi di esercizio, mentre il recupero delle somme sarà comunque possibile ove la decisione di primo grado dovesse trovare conferma in appello.

Francamente, il ragionamento sembra essere: nel dubbio, meglio far pagare il privato e poi restituirgli, piuttosto che impoverire le finanze pubbliche.

Post di Alberto Antico - avvocato

ord. Cons. St. n. 203-2023

ord. Cons. St. n. 204-2023

ord. Cons. St. n. 205-2023

L’azione avverso il silenzio-inadempimento

26 Gen 2023
26 Gennaio 2023

Il TAR Veneto ha ricordato che l’azione avverso il silenzio-inadempimento deve essere proposta entro un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento (art. 31, co. 2 c.p.a.). Decorso l’anno, al privato non rimane che ripresentare l’originaria istanza.

Post di Alberto Antico – avvocato

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