Tardività dell’impugnazione proposta contro il PdC del vicino

26 Apr 2025
26 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha affermato che chi eccepisce la tardività del ricorso ha l’onere di dare una puntuale prova della conoscenza piena dell’atto impugnato (nel caso di specie, un PdC in deroga) ad opera del ricorrente ad un’epoca anteriore a 60 giorni rispetto alla notifica dell’atto introduttivo: la verifica della piena conoscenza dell’atto lesivo da parte del ricorrente, ai fini di individuare la decorrenza del termine decadenziale per la proposizione del ricorso giurisdizionale, deve essere estremamente cauta e rigorosa, non potendo basarsi su mere supposizioni ovvero su deduzioni, pur sorrette da apprezzabili argomentazioni logiche.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Transazione e governo del territorio

26 Apr 2025
26 Aprile 2025

Il T.A.R. riconosce la propria giurisdizione in caso di contestazioni mosse avverso un accordo traslativo che verta su aspetti edilizio-urbanistici approvato dal Consigli comunale.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Partecipazione ed osservazioni

26 Apr 2025
26 Aprile 2025

Nella medesima sentenza il Collegio afferma che, dopo l’avvio del procedimento amministrativo e la valutazione delle osservazioni pervenute, l’ente locale non ha l’onere di controdedurre, in modo analitico e puntuale, alle stesse, essendo sufficiente dimostrare che il Comune le abbia esaminate e non condivise.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Piano Territoriale delle Acque e Regione

26 Apr 2025
26 Aprile 2025

Il T.A.R. Veneto ricorda che la Regione è competente a disciplinare i quantitativi degli scarichi ammessi nella laguna di Venezia, anche in applicazione del principio euro-comunitario di precazione.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Concessioni in godimento di area pubblica al singolo condòmino

26 Apr 2025
26 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, ai sensi dell’art. 1102 c.c., laddove l’utilizzo esclusivo, da parte del singolo condòmino, del bene comune determini un sostanziale e concreto impedimento agli altri condòmini di servirsi della cosa, senza consentire un adeguato uso alternativo, l’uso individuale e più intenso della cosa comune da parte del singolo condòmino non può essere ammesso, senza l’autorizzazione degli altri condòmini o dell’assemblea condominiale.

Applicando i suddetti principi civilistici alla particolare fattispecie in esame, ambientata in Comune di Venezia, ne consegue che, laddove la richiesta di specchio o spazio acqueo da parte di un singolo condòmino, tenuto conto della specifica situazione concreta, alteri il rapporto di equilibrio nel godimento dell’oggetto della comunione, cioè nell’utilizzo della riva privata, la stessa non potrà essere accolta se non previo nulla osta da parte dei condòmini o dell’assemblea.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Appalto ed interesse al ricorso

26 Apr 2025
26 Aprile 2025

Il T.A.R. si sofferma sui presupposti che devono sorreggere l’interesse al ricorso in materia di procedure ad evidenza pubblica. Nel caso di specie, la terza classificata aveva impugnato l’aggiudicazione della seconda classificata che, però, poi era stata esclusa dalla S.A.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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La P.A. può notificare i propri provvedimenti anche da una PEC non presente nei pubblici elenchi

25 Apr 2025
25 Aprile 2025

Il TAR Catania ha affermato che la notifica da un indirizzo PEC istituzionale della P.A., rinvenibile nel rispettivo sito, non viola l’art. 3-bis, co. 1, II periodo l. 53/1994 - invocabile peraltro come principio generale nella sola collocazione istituzionale per le prerogative di notifica per gli avvocati - secondo cui la notificazione può essere eseguita esclusivamente utilizzando un indirizzo PEC del notificante risultante da pubblici elenchi.

Non è possibile invocare il carattere chiuso dei pubblici elenchi di cui all’art. 16-ter d.l. 179/2012, nonché dell’indice dei domicili digitali delle PP.AA. e dei gestori di pubblici servizi ex art. 6-ter d.lgs. 82/2005, essendo fatto obbligo alle PP.AA. stesse di aggiornare gli indirizzi dell’Indice, la cui gestione è affidata all’AGID, mentre l’eventuale incompletezza dell’elenco dei domicili digitali costituisce ipotetica ragione di responsabilità dirigenziale, ma non inficia la regolare provenienza dell’attività notificatoria da indirizzo PEC comunque riferibile alla P.A.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Dies a quo per l’impugnazione del PdC del vicino

25 Apr 2025
25 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha indagato se, ai fini di valutare l’irricevibilità per tardività del ricorso proposto da un condominio contro il PdC ottenuto dal vicino, il dies a quo si dovesse individuare nella data di inizio dei lavori con contestuale esposizione del cartello di cantiere, o nella data in cui il progetto edilizio assentito dal Comune è stato illustrato, con consegna di copia del permesso di costruire, delle tavole progettuali e del rendering di progetto all’assemblea condominiale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Interesse ad impugnare il titolo edilizio del vicino

25 Apr 2025
25 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha dichiarato inammissibile, per carenza originaria di interesse, un ricorso avverso il titolo edilizio ottenuto dal vicino, avente ad oggetto una demo-ricostruzione con ampliamento ai sensi della legge sul terzo Piano casa, del 70%, al fine di realizzare 1.246,72 mq di residenza suddivisi in dieci unità immobiliari.

Il PdC avversato prevedeva lo sviluppo dell’edificazione sulla parte del compendio più distante dalla proprietà del ricorrente che, invece, potrà godere dell’ampia area adibita a verde e area giochi per bambini progettata e realizzata proprio nella parte a sud, confinante con la proprietà dello stesso. Inoltre, risultano rispettate le distanze tra i fabbricati ed è stata mantenuta libera la superficie prevista a standard dalla scheda del PUA ivi vigente. La circolazione, infine, sarà garantita da una viabilità interna, privata.

Quanto all’asserita lesione alle potenzialità edificatorie della proprietà del ricorrente, data la limitata estensione dell’area dello stesso, questi non ha mai potuto vantare una legittima aspettativa a un autonomo intervento edilizio. Peraltro, essendo scaduta la previsione che includeva tale proprietà in un ambito soggetto a PUA per la sua edificazione, il ricorrente non poteva nemmeno pretendere la valorizzazione della propria proprietà attraverso la partecipazione a un’iniziativa edilizia d’ambito, con la conseguenza che, anche per tale profilo, deve escludersi che la concessione del titolo edilizio impugnata dal ricorrente abbia effettivamente leso la sua posizione giuridica soggettiva.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Inammissibilità per mancanza di interesse a ricorrere avverso il titolo edilizio del vicino

25 Apr 2025
25 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha dichiarato inammissibile, per carenza originaria d’interesse, il ricorso di un privato, proprietario di un vigneto, che impugnava il titolo edilizio del vicino, ove si assentiva la costruzione di una residenza in un terreno agricolo.

La progettata casa di abitazione del controinteressato sorgerà in un piccolo segmento del tutto insignificante rispetto alla grande dimensione del fondo agricolo coltivato a vigneto dal ricorrente, segmento che non può oggettivamente incidere negativamente sulle coltivazioni e sul valore dei terreni del ricorrente stesso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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