Tag Archive for: venetoius

La interpretazione autentica del piano casa sulla distanza dai confini ha davvero risolto il problema sollevato dal TAR Veneto?

03 Gen 2017
3 Gennaio 2017

Riceviamo dal geom. Massimo Neffari e dal geom. Roberto Eberle del Comune di San Vito di Leguzzano una nota che bene evidenzia i dubbi sulla legittimità costituzionale della nuova legge regionale di interpretazione autentica del piano casa, ringraziando sentitamente gli autori per la collaborazione.

Segnaliamo che il Consiglio di Stato ha chiarito che la P.A. deve applicare una legge sospettata di illegittimità costituzionale fino a quando la Corte Costituzionale abbia deciso la questione.

Se la P.A. non fa questo, l'interessato potrebbe impugnare l'atto di diniego, affermando che esso è illegittimo per violazione del principio appena esposto e, a quel punto, il TAR potrebbe decidere se sollevare oppure no la questione di legittimità costituzionale.

Viceversa, se il Comune applicherà la nuova legge di interpretazione autentica, rilasciando il permesso di costruire in deroga alle distanze dai confini o non inibendo una DIA analoga, il TAR potrebbe sollevare la questione di legittimità costituzionale se, per esempio, un vicino facesse il ricorso.

interpretazione-autentica-distanze 

Tutte le novità del collegato alla legge di stabilità 2017 del Veneto

02 Gen 2017
2 Gennaio 2017

Segnalo che sul Bollettino Ufficiale N. 127 del 30/12/2016 è pubblicata la legge regionale  n. 30 del 30 dicembre 2016 "Collegato alla legge di stabilità regionale 2017"

Ci sono  113 Articoli e un allegato dove vengono tabellate le funzioni da riallocare in capo alla Regione di cui all'art. 1 della Legge.

 Di seguito riporto l'indice con evidenziati gli articoli che ritengo essere di maggior interesse: 

- riallocazione delle funzioni fondamentali delle province e della città metropolitana di Venezia;

- azienda zero in materia di sanità;

- istituzione del numero unico di emergenza-112 sul territorio regionale;

- Art. 63 - Modifiche della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”, della legge regionale 29 novembre 2013, n. 32 “Nuove disposizioni per il sostegno e la riqualificazione del settore edilizio e modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia” e disposizioni transitorie;

- modifiche al piano  casa;

-  modifica dell’articolo 8 della legge 16 marzo 2015, n. 4 “Modifiche di leggi regionali e disposizioni in materia di governo del territorio e di aree naturali protette regionali”;

- modifica della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 55 “Procedure urbanistiche semplificate di sportello unico per le attività produttive e disposizioni in materia urbanistica, di edilizia residenziale pubblica, di mobilità, di noleggio con conducente e di commercio itinerante” e disposizione applicativa;

- norme semplificative per la realizzazione degli interventi di sicurezza idraulica;

- norme regionali sulla cremazione e dispersione delle ceneri;

- modifica dell’articolo 14 della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 55 “Procedure urbanistiche semplificate di sportello unico per le attività produttive e disposizioni in materia urbanistica, di edilizia residenziale pubblica, di mobilità, di noleggio con conducente e di commercio itinerante”;

- modifica dell’articolo 11 della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 “Norme per la razionalizzazione e l’ammodernamento della rete distributiva di carburanti”;

- disposizioni in materia di sviluppo del sistema produttivo veneto;

- disposizioni in materia di turismo;

- pianificazione regionale delle attività di cava;

-  allevamento per fini espositivi ornamentali o amatoriali di specie ornitiche non cacciabili nate in cattività;

- bonifica e tutela del territorio;

- VIA e AIA;

- impianti energetici;

- attività di estetista e onicotecnico.

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioLegge.aspx?id=337059

 indice del collegato-legge-di-stabilita-del-Veneto-2017

geom. Marco Merlo - funzionario comunale

Modifiche alla legge regionale veneta n. 11 del 2004 per favorire l’insediamento dei giovani in agricoltura

02 Gen 2017
2 Gennaio 2017

Segnalo che sul Bollettino Ufficiale N. 128 del 30/12/2016 è pubblicata la 

LEGGE REGIONALE  n. 33 del 30 dicembre 2016 : recante Modifica alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio" e successive modificazioni.

La legge, al fine di garantire l’insediamento di giovani in agricoltura, modifica il comma 3 bis dell’articolo 44 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioLegge.aspx?id=336847

geom. Marco Merlo - funzionario comunale

Come va interpretata la lex specialis?

23 Dic 2016
23 Dicembre 2016

Il T.A.R. Veneto afferma che la lex specialis soggiace alle stesse regole dei contratti per quanto concerne l’interpretazione delle sue clausole.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Quando è possibile impugnare un atto di indirizzo?

23 Dic 2016
23 Dicembre 2016

Il T.A.R. Veneto, dopo aver chiarito la delibera che approva lo studio di fattibilità non è un atto autonomamente impugnabile, ricorda i quali casi un atto di indirizzo può essere censurato dinanzi alla giustizia amministrativa.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Procedure di selezione e assegnazione posteggi su aree pubbliche nel Veneto

18 Nov 2016
18 Novembre 2016

Pubblichiamo la DGR del Veneto n. 1552 del 101.10.2016, contenente il Recepimento del Documento Unitario della Conferenza Regioni Province Autonome in materia di procedure di selezione e assegnazione posteggi su aree pubbliche.

Un tecnico comunale ci scrive quanto segue: "si evidenzia che nella relazione dell'Ass.Reg. Marcato, riportata nella delibera stessa, è riportato che "deve necessariamente ritenersi superata la disposizione dei cui all'art.3, comma 1, della L.R. 10/2001 in materia di pubblicazione dei posteggi nel BUR ai fini del rilascio delle concessioni pluriennali ......" . In proposito, si ricorda che fino ad oggi era la Regione stessa che provvedeva alla pubblicazione ogni 3/4 mesi dei bandi trasmessi dai vari comuni.

Con una nota del 28.10.2016  la Regione ci ha ribadito tale concetto avvertendo, inoltre, che non pubblicherà neanche i bandi giacenti in regione da qualche mese - come il nostro - (ben prima che la Regione approvasse la nuova DGR) dando, quindi, anche un effetto retroattivo alla delibera regionale".

dgr-1552_2016

In materia di abusi edilizi non si possono più applicare gli artt. 92 e 95 della legge regionale veneta n° 61 del 1985

14 Nov 2016
14 Novembre 2016

Il TAR Veneto specifica che, a seguito dell’entrata in vigore del testo unico dell’edilizia, gli artt. 27, 31  e 35 del T.U. dell’edilizia hanno sostituito la procedura prevista dagli artt. 92 e 95 della legge regionalen° 61 del 1985.

Di conseguenza, il TAR ha ritenuto illegittima e annullato la deliberazione consiliare impugnata con la quale le opere abusive sono state ritenute non in contrasto con rilevanti interessi urbanistici e/o ambientali, in quanto gli organi politici sono privi di competenza in materia.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →

Arrivano al pettine i nodi del piano casa: il TAR Veneto chiarisce che non deroga alla distanza dai confini

24 Ott 2016
24 Ottobre 2016

Il TAR Veneto. in una recentissima sentenza, rimeditando il suo precedente orientamento in materia di piano casa e deroga alla distanza dai confini, preso atto che nella legge sul piano casa del Veneto non vi è una norma che espressamente ammetta una deroga alle distanze previste dagli strumenti urbanistici, conclude che il piano casa del Veneto non può derogare alla distanze dai confini.

Nello stesso senso si vedano alcune note dell'avv. Stefano Bigolaro e del sottoscritto, pubblicate nel corso del tempo su Venetoius: 

http://venetoius.myblog.it/2010/10/22/secondo-il-tar-il-piano-casa-del-veneto-consente-di-derogare/

http://italiaius.it/piano-casa/appunti-in-vista-del-terzo-piano-casa

http://italiaius.it/piano-casa/i-piani-comunali-resistono-un-po-di-piu-al-piano-casa-dopo-la-sentenza-del-tar-veneto-13292015

Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →

Il casotto dei “casoti”

12 Ott 2016
12 Ottobre 2016

Casoti da caccia: il Comune e la Soprintendenza possono non applicare la legge regionale del Veneto che non richiede un’autorizzazione paesaggistica?

Sembrerebbe proprio di no.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

Come noto l’art. 20 quater della L.R. Veneto n. 5071993 (“Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”), introdotto dall’art. 1 della L.R. Veneto n. 1/2016 esenta i c.d. casoti da caccia di carattere precario e temporaneo dalla necessità di munirsi sia del titolo edilizio sia dell’autorizzazione paesaggistica.

Questo articolo recita: “1. Fatte salve le preesistenze a norma delle leggi vigenti l'autorizzazione degli appostamenti fissi di cui alle lettere b) e c) del comma 5 dell’articolo 12 della legge 11 febbraio 1992, n. 157 costituisce, ai sensi del comma 3 bis dell’articolo 5 della medesima legge, titolo abilitativo edilizio e paesaggistico e condizione per la sistemazione del sito e l'installazione degli appostamenti strettamente funzionali all’attività per la durata dell'autorizzazione stessa. 

2. Gli appostamenti di cui al comma 1 non devono comportare alterazione permanente dello stato dei luoghi, devono avere natura precaria e siano realizzati in legno, utilizzando materiali leggeri o tradizionali della zona, o con strutture in ferro anche tubolari, o in prefabbricato quando interrati o immersi, purché privi di opere di fondazione e facilmente ed immediatamente rimuovibili alla scadenza dell'autorizzazione, e devono osservare le seguenti dimensioni massime:

3, a) appostamenti fissi di caccia allestiti a terra:

- base metri quadrati 12; 

- altezza metri 3 dal piano di calpestio; 

b) appostamenti fissi per la caccia ai colombacci:

- base metri quadrati 12; 

- altezza massima non superiore il limite frondoso degli alberi”.

Nonostante ciò, alcuni Comuni ci hanno comunicato che la Soprintendenza sembra continuare a richiedere l’autorizzazione paesaggistica, affermando che la suddetta disposizione normativa sarebbe incostituzionale.

A questo punto ci si chiede se la SS.BB. possa legittimamente fare ciò.

In dottrina si è sostenuto che la P.A. avrebbe l’obbligo di disapplicare una legge (statale o regionale) che sia palesemente incostituzionale, ma il Consiglio di Stato non è d’accordo.

Ecco il passaggio della sentenza del Consiglio di Stato n. 1862/2015 che interessa: “Come è noto, infatti, l’Autorità amministrativa, dinanzi al principio di legalità costituzionale, non ha un potere di sindacato costituzionale in via incidentale, nonostante l’autorevole e suggestiva tesi di un Autore, che affermava in capo alle Amministrazioni il dovere di disapplicazione di una legge ritenuta palesemente illegittima.

Tale dottrina, tuttavia, non ha trovato seguito nelle evoluzioni del sistema di giustizia costituzionale; coloro che esercitano le funzioni amministrative hanno, infatti, l’obbligo di applicare le leggi (anche se ritenute illegittime), in ossequio al principio di legalità, visto che l’ulteriore dimensione della legalità costituzionale ha il proprio presidio naturale nella competenza (esclusiva) della Corte costituzionale.

Soltanto quando la Pubblica amministrazione assiste alla sopravvenienza di una dichiarazione di incostituzionalità di una norma sulla base della quale abbia in precedenza adottato un atto amministrativo, vi potrebbe essere una valutazione da parte dell’amministrazione procedente dell’impatto della pronuncia costituzionale sull’atto amministrativo ai fini dell’esercizio dei poteri di autotutela.

Pertanto, nella ricostruzione della giurisprudenza amministrativa, un atto emanato sulla base di una norma (successivamente) dichiarata illegittima è qualificabile come viziato in via derivata (o sopravvenuta) e quindi riconducibile al regime processuale dell’annullabilità, dovendo, invece, certamente escludersi il regime della inesistenza e quindi la logica della rimozione ipso iure dell’atto stesso.

Non può negarsi, però, come nel periodo precedente alla dichiarazione di incostituzionalità l’atto risulti conforme alla norma (non ancora dichiarata incostituzionale) e quindi legittimo, dovendo così essere il ricorrente (o in via diretta, come nel caso di specie, lo Stato o e Regioni) a provocare l’incostituzionalità della norma e quindi l’illegittimità dell’atto in via derivata, attraverso una impugnazione per motivi di incostituzionalità.

Con la conseguenza che, se nel periodo precedente alla dichiarazione di incostituzionalità l’atto risulti conforme alla norma e quindi, legittimo, nessun presupposto per il risarcimento del danno richiesto può riconoscersi.

Peraltro, giova osservare che una responsabilità dello Stato “legislatore” è stata riconosciuta soltanto per violazione del diritto comunitario, per la prima volta in via giurisprudenziale con la sentenza 19 novembre 1991, pronunciata a definizione del celebre caso Francovich (Cause riunite C-6/90 e C-9/90, in Racc. p. I-5357): la fattispecie concerneva il mancato recepimento della direttiva 80/97/CEE, che imponeva agli Stati membri la predisposizione di un meccanismo di tutela volto a garantire la liquidazione dei salari dei lavoratori in caso di insolvenza del datore di lavoro.

Tale ipotesi non è chiaramente esportabile nel caso di supposta responsabilità del legislatore regionale, come nell’ipotesi di specie”.

In altre parole la Pubblica Amministrazione è sempre tenuta ad applicare una legge anche laddove sia incostituzionale, mentre la giurisprudenza afferma che la P.A. deve disapplicare una legge in contrasto con i principi comunitari ((Cassazione civile,  sez. I, 10/09/2013, n. 20695; Cassazione civile,  sez. VI, 12/04/2013, n. 9026; T.A.R. Toscana, Firenze , sez. II, 11/11/2013, n. 1540; Cassazione civile,  sez. lav., 18/07/2012, n. 12367; Consiglio di Stato,  sez. VI, 23/02/2009, n. 1054; Corte giustizia UE,  sez. II, 29/04/1999, n. 224; Consiglio di Stato, sez. IV, 18/01/1996, n. 54; Corte Costituzionale, 11/07/1989, n. 389; Corte Giustizia UE, 22/06/1989, n. 103).

 

Alcune questioni in materia di appalti

10 Ott 2016
10 Ottobre 2016

Il T.A.R. Veneto esamina numerose interessanti questioni relative agli appalti, tra cui l’obbligo di vagliare sia il ricorso principale sia quello incidentale escludente in virtù della recente sentenza della Corte di Giustizia UE, gli approdi in materia di oneri della sicurezza e soccorso istruttorio ed infine la natura giuridica del modulo allegato al bando che non costituisce affatto parte integrante della lex specialis.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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