Author Archive for: SanVittore

Ricorso collettivo e cumulativo

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Il T.A.R. ricorda quanto è possibile presentare un ricorso collettivo e/o cumulativo per non incorrere nell’inammissibilità dell’azione.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Trasposizione del ricorso straordinario ed eccezione di improcedibilitĂ 

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Il T.A.R. Veneto, pur dando atto di contrapposti orientamenti, afferma che sia legittimo eccepire, per la prima volta, l’inammissibilità del ricorso in sede giurisdizionale anche dopo l’atto di trasposizione del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ed a prescindere dal fatto che tale eccezione sia stata sollevata (o meno) con l’atto di opposizione.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Accordi di convivenza solidale tra anziani: Una nuova frontiera del cohousing in Italia

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Accordi di convivenza solidale tra anziani: una nuova frontiera del cohousing in Italia.

Il preavviso di rigetto

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Il TAR Veneto ricorda che il preavviso di rigetto è un atto endoprocedimentale, i cui vizi (non censurabili in via autonoma) si ripercuotono sul provvedimento finale.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Rassegna di giurisprudenza sulla pianificazione urbanistica

13 Mar 2025
13 Marzo 2025

La rassegna contiene i seguenti post:

1. Onere di ripubblicazione del PRG

2. Vincoli conformativi e vincoli espropriativi

3. La partecipazione procedimentale del privato nei vincoli espropriativi e in quelli conformativi

4. Prescrizioni imposte in sede di variante parziale al PRG

5. Le osservazioni dei privati al nuovo strumento urbanistico

6. Se il PAT appare più favorevole del PRG…

7. Modiche d’ufficio e ripubblicazione

8. Discrezionalità pianificatoria

9. Poteri della Provincia nei confronti del PAT comunale

10. Trasformabilità delle aree

11. Pianificazione urbanistica e viabilità

12. Improcedibilità del ricorso avverso il diniego di un PdC per mancata impugnazione delle sopravvenute modifiche allo strumento urbanistico

13. L’amplissima discrezionalità pianificatoria

14. Non immediata lesività del P.A.T.

15. Gli strumenti urbanistici devono essere impugnati “a catena”

16. La VAS sul PAT

17. Variante urbanistica e discrezionalità comunale

18. Zona bianca e disciplina transitoria del PI

19. L’interesse all’impugnazione della destinazione di zona … dell’area confinante

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Incostituzionale la legge sarda che vietava la realizzazione di impianti di energia rinnovabile fino all’individuazione da parte della Regione delle aree idonee

13 Mar 2025
13 Marzo 2025

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge della Regione Sardegna che introduceva misure di salvaguardia comportanti il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili (FER), nelle more dell’approvazione della legge regionale di individuazione delle aree idonee ai sensi dell’art. 20, co. 4 d.lgs. 199/2021, nonché dell’approvazione di alcuni atti pianificatori regionali e, comunque, per un periodo non superiore a 18 mesi dall’entrata in vigore della stessa legge regionale, indicando una serie di aree escluse.

Il divieto posto dalla legge regionale vìola i principi introdotti dall’art. 20 d.lgs. 199/2021, quali il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 (comma 5), il divieto di introduzione di moratorie (comma 6), e l’avvio di procedure autorizzatorie agevolate per l’installazione di FER nelle aree individuate temporaneamente da considerarsi idonee (comma 8).

Non assume poi alcun rilievo la fissazione di un termine massimo di 18 mesi per il divieto, il quale peraltro, al di là d’ogni altra considerazione, è di gran lunga superiore a quello di 180 giorni, che l’art. 20, co. 4 d.lgs. 199/2021 prescrive per l’individuazione con legge delle aree idonee.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La cd. riforma Salva casa non si applica alle SCIA in sanatoria ex art. 37 T.U. edilizia presentate prima della sua entrata in vigore

13 Mar 2025
13 Marzo 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che deve escludersi – in ragione del principio tempus regit actum – l’applicabilità dello ius superveniens costituito dall’art. 36-bis d.P.R. 380/2001, introdotto dal d.l. 69/2024 (come convertito dalla l. 105/2024), entrato in vigore il 30 maggio 2024, cd. riforma Salva casa, alle SCIA in sanatoria ex art. 37 d.P.R. cit. presentate in precedenza, giacché non si rinviene nel testo del decreto-legge alcuna disposizione transitoria intesa a consentire l’applicazione in via retroattiva della nuova disciplina alle istanze presentate prima della sua entrata in vigore, sicché, in difetto di un’espressa statuizione di retroattività, non può che trovare applicazione la regola generale sancita dall’art. 11 disp. prel. c.c.

Ci si può chiedere se il privato possa ritirare l’originaria SCIA, o istanza, depositata e presentare una nuova SCIA o istanza invocando l’applicazione della nuova normativa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’inerzia serbata nei confronti di una SCIA in sanatoria ex art. 37 T.U. edilizia costituisce silenzio-inadempimento

13 Mar 2025
13 Marzo 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che sussiste, in linea generale, un obbligo della P.A. di pronunciarsi sull’istanza di SCIA in sanatoria ex art. 37 d.P.R. 380/2001 con la correlativa legittimazione del privato ad agire in giudizio a fronte del silenzio serbato dalla P.A. ai sensi degli artt. 31 e 117 c.p.a., non potendosi predicare l’avvenuta formazione del silenzio-assenso sull’istanza presentata, poiché l’art. 37 cit. (nel caso di specie, nel testo antecedente alla cd. riforma Salva casa), a differenza dell’art. 36 che lo precede (relativo al silenzio-rigetto sull’istanza di permesso di costruire in sanatoria), non assegna al silenzio serbato dalla P.A. alcun valore provvedimentale.

La pronuncia fa riferimento alla normativa antecedente alla cd. riforma Salva casa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il Consiglio di Stato censura il cd. abuso delle sanatorie

13 Mar 2025
13 Marzo 2025

Nel caso di specie, una ditta chiedeva e otteneva un condono ex l. 47/1985, un condono ex l. 724/1994, una sanatoria ex art. 36 d.P.R. 380/2001. A seguire, il Comune si accorgeva di ulteriori abusi non sanati e ne ordinava la demolizione. La ditta presentava una SCIA in sanatoria ex art. 37 d.P.R. cit., cui il Comune non rispondeva.

Il Consiglio di Stato ha affermato che, pur sussistendo in linea generale un obbligo del Comune di pronunciarsi sull’istanza di SCIA in sanatoria a pena di silenzio-inadempimento, nella fattispecie concreta surriferita l’evidente strumentalizzazione, posta in essere dalla ditta, dell’istituto della sanatoria non consente di ravvisare né un obbligo di rispondere in capo alla P.A. né un interesse legittimo ad ottenere una risposta in capo alla ditta.

L’istituto della sanatoria è stato, nel corso degli anni, strumentalmente utilizzato da parte della ditta non per legittimare, in via eccezionale, occasionali abusi di natura formale e di minima entità, ma come ordinario strumento per realizzare, in via progressiva e frazionata, un unico intervento di ampliamento e trasformazione dell’immobile originario (anch’esso in origine abusivo ed oggetto di sanatoria), senza ricorrere al titolo edilizio ex ante e secondo la logica del “fatto compiuto”: ciò in violazione del divieto di valutazione frazionata delle opere abusive che devono essere sempre apprezzate nella loro concreta interezza, per giunta ubicate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale, oltreché nella fascia di rispetto fluviale.

Ciò ha immediate ricadute sul piano procedimentale e processuale con riguardo: A) all’insussistenza di un obbligo del Comune di provvedere, poiché il ricorso abusivo all’istituto in esame ne determina un ingiustificato sviamento dal fine tipico ed integra una fattispecie di abuso del diritto, nonché di violazione degli obblighi di collaborazione e buona fede; B) alla conseguente inconfigurabilità, in capo alla ditta, di una situazione soggettiva suscettibile di tutela nelle forme del rito del silenzio ai sensi degli artt. 31 e 117 c.p.a., per la natura illegittima, emulativa ed elusiva dell’interesse rivendicato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Approvata la nuova modulistica per le autorizzazioni in materia di infrastrutture di comunicazione elettronica

13 Mar 2025
13 Marzo 2025

Con il decreto del Ministero delle imprese e del made in Italy del 14 febbraio 2025 (pubblicata in G.U., Serie generale n. 58 del 11.03.2025) sono state approvate modifiche all’allegato 12-bis al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 (Codice delle comunicazioni elettroniche), contenente la modulistica per il rilascio delle autorizzazioni ex artt. 43, 44, 45 e 49 del Codice, in materia di infrastrutture di comunicazione elettronica.

Il decreto è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-03-11&atto.codiceRedazionale=25A01502&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

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