Author Archive for: SanVittore

Proroghe e Piano Casa nella Regione Veneto

24 Ago 2022
24 Agosto 2022

Nel post dd. 04 luglio 2022 veniva commentata la sentenza del Consiglio di Stato n. 2508/2018 ove, confermando la sentenza del T.A.R. Lombardia, Milano n. 1568/2016, il Massimo Organo della Giustizia Amministrativa riteneva non applicabile la proroga prevista dall’art. 30, c. 3 del d.l. 69/2013 (cd. decreto del fare), convertito con modificazioni in l. n. 98/2013, alle pratiche edilizie presentate ai sensi della l.r. Lombardia n. 4/2012 (cd. Piano Casa), trattandosi di titoli edilizi concessi in virtù di un regime “eccezionale e derogatorio” e, quindi, ad oggi in contrasto con i vigenti strumenti urbanistici.

Tale conclusione vale anche per la l.r. Veneto n. 14/2009 e ss.mm.ii., ovvero per le pratiche di cd. Piano Casa presentate nella Regione Veneto?

A parere dello scrivente no.

Nel caso della Regione Veneto, infatti, sovviene una normativa transitoria che difetta nella Regione Lombardia e che, pertanto, non è stata considerata dai Giudici Amministrativi nelle prefate sentenze.

Trattasi dell’art. 17, c. 1 della l.r. Veneto n. 14/2019 (cd. Veneto Cantiere Veloce) secondo cui: “Gli interventi per i quali la segnalazione certificata di inizio lavori o la richiesta del permesso di costruire siano stati presentati, ai sensi della legge regionale 8 luglio 2009, n. 14 , entro il 31 marzo 2019, continuano ad essere disciplinati dalla medesima legge regionale”.

La norma, in sostanza, prescrive l'ultrattività del cd. Piano Casa, nonostante la sua abrogazione esplicita ai sensi dell’art. 19, c. 1 della l.r. Veneto n. 14/2019 e ad eccezione dell'art. 5.

Di conseguenza, è ragionevole ipotizzare che le istanze di cd. Piano Casa depositate sino al 31 marzo 2019 continuino ad essere disciplinate dalla (pre)vigente l.r. Veneto n. 14/2019.

Se così è, tanto la proroga prevista dall’art. 30, c. 3 del d.l. n. 63/2013 (cd. decreto del fare), tanto quella fissata dall’art. 10, c. 4 del d.l. n. 76/2020 (cd. decreto semplificazioni), quanto quella stabilita dall’art. 10 septies del d.l. 21/2022 (cd. decreto Ucraina) dovrebbero applicarsi sic et simpliciter anche alle SCIA/PdC Piano Casa.

Quindi, le sentenze in epigrafe non si attagliano al caso di specie, sovvenendo la disciplina transitoria del summenzionato art. 17, c. 1.

Occupazione sine titulo da parte della P.A.

24 Ago 2022
24 Agosto 2022

Il TAR Veneto ha affermato che la scadenza del termine finale dell’occupazione d’urgenza non determina alcuna automatica restituzione del bene, per la quale risulta necessaria la riconsegna.

Nel caso di specie, non avendo provveduto il Comune a detta riconsegna, il TAR ha accolto la domanda di risarcimento del danno da illegittima occupazione del bene, avanzata dal proprietario, nonché quella di condanna alla restituzione del bene, ponendo utili principi in materia.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Qual fia ristoro a’ dì perduti un sasso?

24 Ago 2022
24 Agosto 2022

Con queste parole il Foscolo lamentava che il monumento sepolcrale non porta alcuna consolazione all’accadere di una morte.

Nel caso di specie, il privato impugnava la delibera di Giunta comunale che approvava il progetto definitivo-esecutivo dei lavori di realizzazione di un nuovo blocco di loculi nel locale cimitero, spiegando di risiedere nelle immediate adiacenze del cimitero e che il nuovo blocco-loculi verrebbe edificato a 7 metri dalle pareti finestrate della propria abitazione.

Il TAR Veneto ha riconosciuto “senz’altro” la legittimazione e l’interesse a ricorrere del privato, basati sulla vicinitas e sul ventilato pregiudizio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Un Accordo di Pianificazione disatteso…

24 Ago 2022
24 Agosto 2022

Nel caso di specie, una società formulava una proposta di intervento sul proprio fondo che trovava d’accordo il Comune. La società acquistava così un’ulteriore area, per migliorare e assicurare la sistemazione della viabilità della zona.

Il Comune inseriva l’area in proprietà di quest’ultima nelle previsioni del PAT tra le “Linee preferenziali di sviluppo insediativo residenziale”, con il passaggio dalla zona E alla zona C.

La società e il Comune procedevano alla sottoscrizione di un Accordo di Pianificazione ex art. 6 l.r. Veneto 11/2004. In sede di approvazione dell’accordo da parte del Consiglio comunale, l’Ente Locale vi apportava unilateralmente alcune modifiche, esonerando da qualunque responsabilità l’Amministrazione comunale, qualora la nuova pianificazione urbanistica “non diventasse efficace”.

In seguito, il Comune disponeva la “non approvazione” dell’ambito di variante per classificazione come zona edificabile dell’area oggetto dell’Accordo.

Il TAR Veneto ha riconosciuto alla società (solo) il diritto al rimborso delle spese documentate per la redazione dell’Accordo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi

23 Ago 2022
23 Agosto 2022

Il TAR Veneto ha annullato un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi, emanata ai sensi dell’art. 31 d.P.R. 380/2001 e dell’art. 2 l.r. Veneto 61/1985, per difetto di motivazione, non risultando esposte la ragioni di fatto e di diritto poste a base del provvedimento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Riassunzione del giudizio e procura “ad litem”

23 Ago 2022
23 Agosto 2022

Il TAR Veneto ha affermato che, in caso di pronuncia giudiziale che deneghi la giurisdizione o la competenza, non è necessario il rilascio di una nuova procura nell’ipotesi di tempestiva riassunzione del giudizio innanzi al TAR, bensì è sufficiente il richiamo alla procura originariamente conferita per l’instaurazione del giudizio dinanzi al primo giudice adito.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La nozione di pergolato

23 Ago 2022
23 Agosto 2022

Il TAR Veneto ha definito il pergolato come una struttura leggera, avente funzione di sostegno di piante rampicanti, aperto almeno su quattro lati e privo di copertura, generalmente rientrante nell’attività edilizia libera.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Azione di annullamento e pluralità dei motivi di ricorso

22 Ago 2022
22 Agosto 2022

Le Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno statuito che nel giudizio amministrativo non possono configurarsi domande distinte per il solo fatto della deduzione di plurimi motivi di illegittimità a fondamento della domanda di annullamento di un unico provvedimento impugnato, rilevando il solo effetto cassatorio avuto di mira, che è unico se si dispiega nei confronti di singoli e ben individuati atti, ovvero plurimo se aggredisce distinti provvedimenti.

Nel caso di specie, i ricorrenti proponevano un’unica domanda di annullamento, pur fondata su quattro motivi di ricorso, perciò le ordinanze rese in corso di giudizio non lo definivano nemmeno in parte e come tali non rientrano tra gli atti processuali che sopravvivono all’estinzione ex art. 310, co. 2 c.p.c.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il giudizio incidentale di costituzionalità non ha effetti sulla prescrizione dei diritti soggettivi implicati nel giudizio a quo

22 Ago 2022
22 Agosto 2022

Le Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno statuito che se il giudice (ordinario o amministrativo) solleva questione di legittimità costituzionale, la pendenza del relativo giudizio incidentale innanzi alla Corte costituzionale non riverbera alcun effetto ai fini dell’interruzione o della sospensione del termine di prescrizione dei diritti soggettivi implicati nel giudizio.

Pertanto, se dopo la conclusione dell’incidente di costituzionalità il giudizio a quo viene dichiarato estinto (o anche perento), il termine di prescrizione inizierà a decorrere dalla data dell’atto introduttivo del giudizio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Perenzione del giudizio amministrativo ed effetti sulla prescrizione dei diritti soggettivi

22 Ago 2022
22 Agosto 2022

Le Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno statuito che la perenzione del giudizio amministrativo è una fattispecie assimilabile all’estinzione civilistica, cosicché determina il venir meno dell’effetto sospensivo (o interruttivo permanente) della prescrizione dei diritti soggettivi, restando fermo il solo effetto interruttivo (istantaneo) determinato dalla proposizione della domanda (art. 2945, co. 3 c.c.).

Il presupposto logico di questo principio consiste nel riconoscere efficacia interruttiva della prescrizione del diritto soggettivo al ricorso innanzi al TAR volto alla tutela di un interesse legittimo, ove quest’ultimo sia strumentale alla successiva tutela del diritto soggettivo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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