Sul cambio d’uso da produttivo a commerciale
Il T.A.R. si sofferma sul cambio d’uso urbanisticamente rilevante da attività produttiva a commerciale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. si sofferma sul cambio d’uso urbanisticamente rilevante da attività produttiva a commerciale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha dichiarato che i privati ammessi al contributo ministeriale per interventi su beni culturali ex artt. 35-36 Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004) hanno diritto di accesso agli atti rispetto all’elenco degli aventi diritto al contributo, redatto e conservato presso gli uffici del Segretariato Regionale Veneto del MiBAC, così da poter capire quante persone ci sono prima di loro in lista e così stimare quando potranno ricevere l’erogazione.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il TAR Veneto ha recentemente affrontato la questione della possibile inammissibilità di un ricorso per ottemperanza.
In particolare, in merito alla riscossione di crediti nei confronti della P.A. derivanti dalla condanna dello Stato per irragionevole durata del processo, ha sottolineato come, per poter richiedere l’esecuzione della sentenza avanti al giudice amministrativo, sia necessario rispettare quanto stabilito dall’art. 5-sexies, della l. n. 89/2001 (l. Pinto).
Pertanto, prima di procedere con il giudizio in ottemperanza, bisogna rilasciare all’Amministrazione debitrice una dichiarazione attestante la mancata riscossione delle somme portate a esecuzione, l’assenza di pendenze giudiziarie per il medesimo credito, l’ammontare (ancora) dovuto, e la modalità di riscossione prescelta.
Tale mancata comunicazione comporta l’inammissibilità del relativo giudizio, ex co. 7 del medesimo art. 5-sexies.
Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza
Il T.A.R. ricorda in che termini si devono valutare le spese generali in una procedura ad evidenza pubblica.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Friuli Venezia Giulia ha spiegato che la stessa volumetria abusiva potrebbe essere suscettibile di sanatoria a fini urbanistici (ad esempio, perché costituente volume tecnico) ma insuscettibile di compatibilità paesaggistica, poiché la lesione dell’interesse al paesaggio è data da qualunque volume “visibile”.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il T.A.R. ricorda che solo le tettoie di rilevanti dimensioni richiedo il PdC.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. si sofferma sulle tabelle contenenti i costi ministeriali della manodopera.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda che l’ordinanza di demolizione è legittima anche se non contiene l’esatta individuazione dell’area di sedime da acquisire in caso di inottemperanza, essendo sufficiente indicare l’area in un successivo momento.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
La Cassazione penale precisa che il collaudo ex art. 75 del D.P.R. n. 380/2001 è obbligatorio solo per le strutture in conglomerato cementizio armato, normale, precompresso e a struttura metallica.
In tutti gli altri casi non è obbligatorio.
Post di Diego Giraldo – avvocato
L’Albergo diffuso è per il nostro paese una nuova tipologia di accoglienza turistica, che va ad aggiungersi a quelle tradizionali, come: alberghi, agriturismi e campeggi ecc.
La caratteristica dell’Albergo Diffuso è quella di non avere una singola struttura di accoglienza, ma mette insieme più edifici separati tra loro e diffusi per il quartiere o addirittura all'interno di un intero centro abitato.
L'albergo diffuso, invece di essere chiuso all’interno di un unico edificio, è appunto diffuso sul territorio e si integra perfettamente nella cultura e nella comunità locale.
L'albergo diffuso è formato da più stabili vicini fra loro, con gestione unitaria e in grado di fornire servizi di standard alberghiero a tutti gli ospiti.
Il modello di Albergo Diffuso è comparso in Italia all’inizio degli anni ottanta, con alcune esperienze in Carnia, definite a suo tempo dall’autorevole quotidiano Statunitense “New York Times”, semplicemente geniale.
In seguito questa esperienza di accoglienza turistica, è stata riconosciuta e incentivata in altre regioni Italiane, come la Sardegna, a partire dal 1998.
La legge regionale veneta n. 20 del 6 giugno 2019, stabilisce, tra l'altro che: “4 bis. Per gli alberghi diffusi, fatta salva la destinazione abitativa delle dipendenze alberghiere, la destinazione d’uso turistico-ricettiva è obbligatoria esclusivamente per l’edificio principale”.
Post di Daniele Iselle - funzionario comunale
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