Author Archive for: SanVittore

Piano di Lottizzazione e contenuto della convenzione urbanistica

04 Nov 2021
4 Novembre 2021

Il Consiglio di Stato, dopo aver ricordato che le convenzioni di lottizzazione sono riconducibili agli accordi integrativi di provvedimento ex art. 11 l. 241/1990, demandati alla giurisdizione del G.A. ex art. 133, co. 1, lett. a, n. 2 c.p.a., ha affermato che quest’ultima si estende anche ai patti, comunque formalizzati, anche se in apparenza di natura esclusivamente privatistica, siglati per dare esecuzione ad obblighi assunti nell’ambito della convenzione. Nel caso di specie, era siglata una convenzione di lottizzazione, nella quale il privato, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, si impegnava a realizzare le opere di urbanizzazione primaria, nonché a vendere al Comune una villa con parco di sua proprietà (ubicata altrove rispetto all’area dell’intervento).

​​​​​​​La funzione della convenzione urbanistica non è di integrare la disciplina urbanistica del Piano di Lottizzazione, di per sé completa, ma di definire nel dettaglio gli impegni delle parti, e principalmente dei privati, in vista del conseguimento dell’equilibrio nello scambio di utilità. È perciò possibile far confluire nella convenzione anche pattuizioni eterogenee rispetto alla finalità di regolazione dell’assetto del territorio.

Post di Daniele Iselle – funzionario comunale

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Convenzione urbanistica ed azioni di diritto civile

04 Nov 2021
4 Novembre 2021

Il Consiglio di Stato ha affermato che la convenzione urbanistica è impugnabile con l’azione di rescissione e con l’azione di annullamento per violenza morale, precisandone le peculiarità dovute all’oggetto pubblico del contratto: infatti, l’art. 11, co. 2 l. 241/1990 pone un doppio limite al rinvio alle disposizioni civilistiche, applicabili solo ove non sia diversamente previsto e in quanto compatibili con la disciplina degli accordi.

Post di Daniele Iselle – funzionario comunale

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Arbitrabilità delle controversie amministrative

04 Nov 2021
4 Novembre 2021

Il Consiglio di Stato ha offerto una pregevole ricostruzione dell’esperibilità dell’arbitrato nelle controversie amministrative, a partire dall’art. 12 c.p.a. In particolare:

- È consentito devolvere ad un arbitrato rituale le controversie concernenti diritti soggettivi devolute alla giurisdizione del G.A.; è invece nulla la clausola contrattuale che preveda in tali ipotesi un arbitrato irrituale.

- In caso di incertezza nell’interpretazione della clausola compromissoria, si presume pattuito un arbitrato rituale se le parti vollero attribuire agli arbitri una funzione sostitutiva del giudice; si presume invece un arbitrato irrituale, se le parti prefigurarono una soluzione della controversia a mezzo di negozio di accertamento o altri strumenti conciliativi o transattivi.

- Ove permanga un dubbio sulla natura dell’arbitrato voluto dalle parti, prevale la sua riconducibilità all’arbitrato irrituale.

Post di Daniele Iselle – funzionario comunale

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Seminario Webinar del Centro Studi di Belluno

03 Nov 2021
3 Novembre 2021

Il Centro Studi di Belluno organizza per venerdì 12 novembre 2021 un seminario webinar dalle 9,30 alle 13,30 su stato legittimo degli immobili, ristrutturazione edilizia, distanze, p.u.a. in deroga

Relatori: prof. avv. Alessandro Calegari, avv. Enrico Gaz e avv. Alessandro Veronese

Coordinatore scientifico/moderatore: arch. Fiorenza Dal Zotto

In allegato il programma dettagliato e le modalità di iscrizione

Webinar CentroStudi BL 12-11-2021

E’ costituzionalmente illegittima una legge regionale che comprima troppo i poteri pianificatori dei Comuni

03 Nov 2021
3 Novembre 2021

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 202 del 2021, ha dichiarato costituzionalmente illegittime alcune disposizioni regionali della Lombardia,  riferite in particolare al recupero (con premialità in mc dal 20-25%) di immobili dismessi, esenzione generalizzata dal reperimento degli standard e deroghe normative (in particolare dal punto 11 in poi).

La Corte ha deciso che l’art. 40-bis della legge reg. Lombardia n. 12 del 2005, introdotto dall’art. 4, comma 1, lettera a), della legge reg. Lombardia n. 18 del 2019, si pone in violazione del combinato disposto dell’art. 117, secondo comma, lettera p), Cost., relativamente alla competenza esclusiva statale sulle funzioni fondamentali dei Comuni, e degli artt. 5 e 118, primo e secondo comma, Cost., in riferimento al principio di sussidiarietà verticale.

Scrive la Corte: "11.2.3.– Più in generale, l’imposizione ai Comuni, per di più al di fuori di qualsiasi procedura di raccordo collaborativo, di una disciplina quale quella in esame finisce per alterare i termini essenziali di esercizio della funzione pianificatoria, anche perché obbliga i medesimi Comuni a far dipendere le loro scelte fondamentali sulle forme di uso e sviluppo del territorio da una decisione legislativa destinata a incidere in modo assai significativo sull’aumento dell’edificato e sulla conseguente pressione insediativa. Ciò contrasta con l’assunto, che questa Corte condivide, per cui «il potere di pianificazione urbanistica non è funzionale solo all’interesse all’ordinato sviluppo edilizio del territorio […], ma è rivolto anche alla realizzazione contemperata di una pluralità di differenti interessi pubblici, che trovano il proprio fondamento in valori costituzionalmente garantiti» (Consiglio di Stato, sezione quarta, sentenza 9 maggio 2018, n. 2780)".

Post di Fiorenza Dal Zotto - architetto e funzionario comunale

Corte Costituzionale pronuncia_202_2021

Veneto 2050 – Le prime FAQ

03 Nov 2021
3 Novembre 2021

A poco più di due anni dall’entrata in vigore della legge regionale Veneto 2050, la n. 14 del 2019, la Direzione regionale Pianificazione Territoriale ha ritenuto necessario predisporre delle risposte alle domande più frequenti, le c.d. FAQ, con l’obiettivo di chiarire le questioni di maggiore interesse e nel contempo dare un’utile indicazione di carattere applicativo della legge.

Le FAQ pubblicate riguardano una prima parte di interrogativi emersi in questo iniziale periodo di applicazione della legge e saranno oggetto di successive implementazioni. Come espressamente riportato, le stesse non rivestono carattere vincolante: in ordine alla loro natura, viene precisato che le risposte alle FAQ non possono “essere assimilate a una fonte del diritto, né primaria, né secondaria. Neppure possono essere considerate affini alle circolari, dal momento che non costituiscono un obbligo interno per gli organi amministrativi. In difetto dei necessari presupposti legali, esse non possono costituire neppure atti di interpretazione autentica”. (Cons. Stato, Sezione I, parere 20 luglio 2021, n. 1275)

FAQ | Veneto 2050

Post di Daniele Iselle - funzionario comunale

Lavori in zona a rischio sismico: quando è necessaria l’autorizzazione preventiva del Genio Civile?

03 Nov 2021
3 Novembre 2021

La Cassazione penale, nell'affrontare in un giudizio il tema dei lavori in zona a rischio sismico, ha confermato la scelta del Giudice di merito di escludere gli interventi ivi contestati (ossia due muri di contenimento, uno in pietra e uno in cemento armato, basamenti e pilastri in cemento armato e una struttura intelaiata con travi di cemento armato e solaio in latero-cemento di 140 mq di superficie) da quelli considerati "privi di rilevanza" ai sensi dell'art. 94-bis, co. 1, lett. c) del DPR 380/2001.

Pertanto, per tali opere è stato ritenuto necessario avvisare il Genio Civile ed ottenere preventivamente dal medesimo la relativa autorizzazione.

Post del dott. Ing. Mauro Federici

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Rilevanza del vincolo idrogeologico nelle opere di sopraelevazione

02 Nov 2021
2 Novembre 2021

Il TAR Brescia ha rilevato che, in un’ipotesi di sanatoria per un intervento edilizio di sopraelevazione riguardante un immobile sito in area soggetta a vincolo idrogeologico, non è necessario richiedere il parere dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo, in quanto concretamente a tale intervento non è ricollegato alcun (nuovo) sbancamento di terreno.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Ripristino di edifici crollati o demoliti: si può solo se si conosce la consistenza originaria

02 Nov 2021
2 Novembre 2021

Il TAR Veneto rigetta il ricorso poiché difetta il presupposto essenziale volto all’ottenimento del rilascio di un permesso di costruire per operare una ristrutturazione edilizia, ovvero la dimostrazione della consistenza originaria del manufatto edilizio.

Post di Brenda Djuric – Dott.ssa in Giurisprudenza

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Deroghe alle incompatibilità per gli avvocati

02 Nov 2021
2 Novembre 2021
Il 27 ottobre 2021 il Governo ha approvato il decreto legge recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e la prevenzione delle infiltrazioni mafiose, il cui articolo 27 stabilisce che:
 
"(Conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi connessi all’attuazione del PNRR)
1. Al del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 1 dopo il comma 7-bis, sono inseriti i seguenti:
“7-bis.1 Al fine di incentivare il reclutamento delle migliori professionalità per l’attuazione dei progetti attuativi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per i professionisti assunti a tempo determinato con le modalità di cui ai commi 4 e 5, lettera b), non è richiesta la cancellazione dall’albo, collegio o ordine professionale di appartenenza e l’eventuale assunzione non determina in nessun caso la cancellazione d’ufficio.
7-bis.2. I professionisti assunti dalle pubbliche amministrazioni ai sensi del comma 7-bis.1, possono mantenere l’iscrizione, ove presente, ai regimi previdenziali obbligatori di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103. È in ogni caso escluso qualsiasi onere a carico del professionista per la ricongiunzione dei periodi di lavoro prestati ai sensi dei commi 4 e 5, lettera b), nel caso in cui lo stesso non opti per il mantenimento all’iscrizione della cassa previdenziale di appartenenza.”;
b) all’articolo 3, comma 4-bis, dopo la parola “regioni” sono aggiunte le seguenti: “province, città metropolitane e”, e dopo le parole “Ministro del lavoro e delle politiche sciali” sono aggiunte le seguenti “e del Ministro per le disabilità”;
c) all’ articolo 9, comma 1, le parole “e degli enti locali” sono soppresse e le parole “, nel numero massimo complessivo di mille unità” sono sostituite dalle seguenti: “nel numero minimo di mille unità”.
 
Tale articolo contiene rilevanti deroghe all’art. 18 della legge 31.12.2012 n. 247 (sulla incompatibilità con l'esercizio della professione forense) e all’art. 6 del Codice Deontologico Forense (sempre in tema di incompatibilità).
 
L’art. 18 della legge 247/2012 alla lettera d) prevede, infatti, l’incompatibilità con qualsiasi attività di lavoro subordinato, anche se con orario a lavoro limitato.
 
L’art. 6 del Codice Deontologico Forense prevede che l’avvocato deve evitare attività incompatibili con la permanenza dell’iscrizione all’Albo e che l’avvocato non deve svolgere attività comunque incompatibili con i doveri di indipendenza, dignità e decoro della professione forense.
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