Scelte urbanistiche e onere motivazionale
Il T.A.R. si sofferma sull’onere motivazionale che deve sorreggere le scelte urbanistiche svolte dal Comune per pianificare il proprio territorio.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. si sofferma sull’onere motivazionale che deve sorreggere le scelte urbanistiche svolte dal Comune per pianificare il proprio territorio.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Nel caso di specie, una società presentava un progetto preliminare di massima per la realizzazione di un grande complesso alberghiero.
Iniziava una fitta interlocuzione con il Comune, che lasciava intendere di essere favorevole al progetto, con presentazione di un Piano attuativo (poi ritirato, dietro consiglio dell’Amministrazione comunale, a favore di un’istanza di PdC in deroga), richiesta di pareri, innumerevoli modifiche e correzioni al progetto.
Dopo quattro anni lo stesso Comune, con delibera consiliare, adottava una variante urbanistica che modificava significativamente, in senso restrittivo, il regime edilizio ed urbanistico dell’area in questione. In seguito, comunicava alla società di non ritenere più fattibile la realizzazione del complesso alberghiero (anzi, aggiungendo che forse era meglio ritirare l’istanza di PdC in deroga e presentare un Piano attuativo!).
La società agiva innanzi al G.O. per ottenere il risarcimento danni.
La Corte di cassazione a Sezioni Unite ha confermato la sussistenza della giurisdizione ordinaria, poiché la causa petendi era costituita dalla violazione dell’affidamento ingenerato dal Comune nel rilascio del provvedimento favorevole, non a causa di uno specifico atto, ma del complessivo tenore delle relazioni tra P.A. e privato. La lesione dell’affidamento ha generato una responsabilità da contatto sociale qualificato in capo all’Ente pubblico.
Si segnala in proposito la recente introduzione del comma 2-bis nell’art. 1 l. 241/1990: “I rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione sono improntati ai princìpi della collaborazione e della buona fede” (ai sensi dell’art. 12, co. 1, lett. 0a l. 120/2020, di conversione del cd. decreto Semplificazioni, d.l. 76/2020).
Post di Daniele Iselle – funzionario comunale
Il T.A.R. ricorda il rapporto sussistente tra la domanda di condono ed il vincolo paesaggistico, nonché i poteri repressivi in capo al Comune in caso di abusi edilizi.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
La Cassazione penale ha chiarito che le immagini tratte da Google Earth sono idonee all'accertamento anche temporale della realizzazione di opere abusive, salvo che non vengano forniti elementi diversi da cui emerga una diversa data di realizzazione dell’opera.
Si ricorda che anche la giurisprudenza amministrativa, in passato, aveva condiviso tale approdo.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Nel caso di specie, un privato avanzava istanza di PdC per l’ampliamento di un edificio di sua proprietà in zona agricola mediante l’edificazione di un corpo di fabbrica separato ex art. 3-bis l.r. Veneto 14/2009. Il progetto prevedeva che il calcolo della volumetria assentibile fosse effettuato, ai sensi del comma 2 art. cit., sulla scorta della previsione dettata dall’art. 44, co. 5 l.r. Veneto 11/2004 (ampliamento fino a 800 mc, comprensivo del volume già esistente).
Il Comune rigettava l’istanza, osservando che il fabbricato da ampliare sarebbe a sua volta frutto di un precedente intervento di ampliamento ex art. 3 l.r. Veneto 58/1978, il che esauriva la volumetria ordinaria esprimibile.
Il TAR Veneto ha condiviso la motivazione del diniego comunale.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il TAR Veneto ha annullato il provvedimento del Comune che negava al privato il recupero degli oneri di urbanizzazione già versati, dopo aver provveduto a realizzare a proprie spese le opere di urbanizzazione.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il T.A.R. ricorda i presupposti che devono sorreggere un’ordinanza sindacale contingibile ed urgente.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. si sofferma sulle azioni che spettano al soggetto che, nonostante non abbia più interesse all’annullamento dell’atto, insiste per la decisione del ricorso giurisdizionale ai fini risarcitori.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Li ha offerti il TAR Veneto: tra gli altri, il TAR ha escluso l’applicazione del recesso previsto dall’art. 72 l. fall. alle convenzioni urbanistiche, a causa della loro intrinseca natura pubblicistica, che mal si concilia con lo schema generale del contratto privatistico ex art. 1321 c.c.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Commenti recenti