Sull’inibitoria della SCIA in autotutela
Il T.A.R. Salerno afferma che per inibire in autotutela una SCIA occorre una motivazione puntuale sulle ragioni dell’interesse pubblico sottese a tale atto.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Salerno afferma che per inibire in autotutela una SCIA occorre una motivazione puntuale sulle ragioni dell’interesse pubblico sottese a tale atto.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Piemonte ribadisce che le osservazioni dei privati rese ai sensi dell’art. 10-bis l. n. 241/1990, pur non dovendo essere contestate dalla P.A. in ogni loro punto, devono comunque essere prese in considerazione dall’Ente, e questo deve emergere dal provvedimento finale.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Veneto ha affermato che la prosecuzione volontaria del processo da parte dell’erede del ricorrente deceduto, con conseguente novazione soggettiva del rapporto processuale, proprio perché destinata a produrre gli stessi effetti della riassunzione a seguito della interruzione del processo per morte della parte costituita, deve avvenire nel rispetto delle stesse formalità previste per la riassunzione e dunque con atto ritualmente notificato a tutte le parti del giudizio.
Tuttavia, tale adempimento non è necessario se è dimostrato che le parti costituite hanno avuto conoscenza del mutamento intervenuto.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il TAR Veneto ha affermato che in una simile circostanza, sugli eredi grava un doppio onere della prova, dovendo dimostrare il decesso della parte originaria e la loro qualitĂ di eredi.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il TAR Piemonte ricorda che l’obbligo di provvedere che giustifica l’azione per silenzio sussiste non solo in presenza di norme puntuali, ma anche nelle ipotesi discendenti da principii generali, dalla peculiarità della fattispecie o da ragioni di giustizia o rapporti esistenti tra P.A. e privati che impongano l’adozione di un provvedimento.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Veneto ricorda che il limite all’applicazione del cd. “Piano Casa” previsto dall’art. 9, co. 1, lett. c) della l. R.V. n. 14/2009 (ovverosia per gli edifici “oggetto di specifiche norme di tutela da parte degli strumenti urbanistici e territoriali che non consentono gli interventi edilizi”) fa riferimento non solo alle norme relative a singoli edifici, ma anche a vincoli relativi a intere aree o zone ritenute meritevoli di protezione.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Veneto ricorda che nel caso in cui, alla richiesta del Giudice di partecipare all’istruttoria processuale (nel caso di specie, con una relazione relativa alle scelte amministrative compiute), la P.A. non ottemperi senza giustificare la propria mancanza di collaborazione con le altre parti del processo, è possibile per il Giudice applicare l’art. 116 c.p.c. e l’art. 64, co. 4 c.p.a., ritenendo dunque ammesse le circostanze dedotte dal ricorrente.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Catanzaro ha osservato che, in caso di aggiudicazione controversa impugnata in via principale dal concorrente perdente e in via incidentale dall’aggiudicatario, il rigetto del ricorso principale comporta la sopravvenuta carenza di interesse del ricorso incidentale, perché l’aggiudicatario non potrebbe ottenere alcuna ulteriore utilità , una volta che la sua aggiudicazione sia riconosciuta come legittima.
Si ringrazia sentitamente il dott. Marco Plechero per la segnalazione.
La comunicazione ufficiale è stata data il ministro della giustizia Alfonso Bonafede.
Lo slittamento delle prove si è reso necessario per l’impossibilità di garantire, soprattutto nelle sedi delle Corti d’appello a maggior tasso di partecipazione, il rispetto delle misure anti Covid-19.
Le nuove date, non ancora comunicate, saranno rese note nelle prossime settimane.
Le prove, a detta del ministro, dovrebbero tenersi non prima della primavera 2021.
Proseguono, invece, le prove orali dell’esame avvocato 2019 che si svolgeranno in presenza in rispetto dei presidi anti-contagio.
Nel caso di specie, una società chiedeva la restituzione del prezzo a suo tempo versato al Comune per l’assegnazione di un’area destinata alla realizzazione di alloggi economico-popolari, poi revocata dalla P.A. per inadempimento della società .
Il TAR Veneto ha accolto la domanda, ravvisando un’ipotesi di condictio indebiti.
Per la veritĂ , la societĂ era rimasta inerte durante il tempo necessario a prescrivere la pretesa restitutoria, ma la prescrizione veniva utilmente interrotta da un suo creditore.
Infatti, il TAR si è allineato alla Corte di cassazione nell’affermare che, in tema di pignoramento presso terzi, il creditor creditoris interrompe la prescrizione del credito pignorato “in surroga del debitore esecutato” (nella specie, la società ) sia con la notifica dell’atto di pignoramento al terzo (Comune), sia con l’instaurazione del giudizio di accertamento di tale credito, se il terzo neghi di essere debitore.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
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