Agricampeggio: PUA o intervento edilizio diretto?

31 Ago 2023
31 Agosto 2023

Il TAR Veneto ha affermato, in linea generale, l’eccezionalità dei casi in cui è ammissibile l’edificazione in assenza di previa approvazione di uno strumento attuativo richiesto dal piano regolatore quale condizione per l’edificazione.

Tuttavia, l’insediamento di agricampeggi, dotati delle caratteristiche stabilite dalla D.G.R.V. 502/2016, potrebbe sfuggire alla necessità di un PUA, laddove la struttura progettata non determini un’attività trasformativa del territorio rilevante sotto il profilo urbanistico-edilizio.

Diverso è il caso in cui il complessivo progetto preveda opere che potrebbero essere – in assenza di più precise indicazioni – suscettibili di rilievo edilizio (nel caso di specie, il blocco dei servizi igienici).

Post di Alberto Antico – avvocato

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Incarichi extraistituzionali del dipendente pubblico e danno erariale

30 Ago 2023
30 Agosto 2023

La Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per il Veneto, ha condannato per danno erariale un dipendente comunale poiché, in violazione dell’art. 61, co. 9 d.l. 112/2008, ometteva di versare al Comune il 50% del compenso ricevuto per incarichi extraistituzionali autorizzati dal Comune stesso.

La Sezione ha altresì condannato per danno erariale un dipendente comunale poiché, in violazione dell’art. 53, co. 7-bis d.lgs. 165/2001, ometteva di riversare i compensi percepiti per l’attività extraistituzionale non autorizzata dalla P.A. di appartenenza.

Post di Daniele Iselle

sent. Corte dei Conti, Sez. giurisd. Veneto n. 100-2023

L’abuso edilizio in zona sismica integra un reato di pericolo presunto

30 Ago 2023
30 Agosto 2023

La Corte di cassazione penale ha esaminato il caso di un privato colpevole dei reati ex artt. 93, 94 e 95 d.P.R. 380/2001, per avere eseguito lavori edilizi in zona sismica senza previo avviso al Genio civile e senza avere ottenuto la prescritta autorizzazione.

Le contravvenzioni contestate hanno natura di reati di pericolo presunto: esse si applicano indipendentemente dalla eventuale compatibilità dei manufatti realizzati con le cautele antisismiche imposte dalla legge ed è irrilevante che le costruzioni realizzate siano effettivamente pericolose, in quanto la normativa è finalizzata a garantire l’esercizio del controllo preventivo della P.A. sulle attività edificatorie in dette zone.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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In zona sismica, ogni opera non autorizzata è abusiva, salva la manutenzione ordinaria

30 Ago 2023
30 Agosto 2023

La Corte di cassazione penale ha affermato che, in materia di reati antisismici, integra la contravvenzione di cui all’art. 95 d.P.R. 380/2001 qualsiasi intervento edilizio, con la sona eccezione di quelli di semplice manutenzione ordinaria, effettuato in zona sismica, comportante o no l’esecuzione di opere in conglomerato cementizio armato, che non sia preceduto dalla previa denuncia al competente ufficio con presentazione di un progetto redatto da tecnico abilitato, o per il quale non sia stato rilasciato il titolo abilitativo, i cui lavori non siano stati svolti sotto la direzione di professionista abilitato.

Nessun rilievo assumono i materiali di costruzione, né l’eventuale natura precaria dell’intervento.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Condanna al pagamento di interessi legali ex art. 1284 c.c: la parola passa alla Corte di Cassazione

30 Ago 2023
30 Agosto 2023

 In sede di opposizione al precetto, il Tribunale di Milano sottopone alla Corte di Cassazione, ex art. 363 bis c.p.c., la questione relativa alla condanna al pagamento degli interessi legali di cui all'art. 1284 c.c. in assenza di specifica qualificazione da parte del giudice di merito: si fa riferimento al tasso previsto dal primo comma o a quello previsto dal quarto comma dell'art. 1284 c.c?

In particolare si pone il problema se gli interessi maggiorati spettino solo per l'inadempimento delle obbligazioni sorte da un contratto o anche per le obbligazioni extracontrattuali.   

Post di Diego Giraldo – avvocato

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Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione

29 Ago 2023
29 Agosto 2023

Il decreto ministeriale del 3 agosto 2023 (GU n.193 del 19-8-2023) approva il nuovo Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione. Il piano ha l’obiettivo di promuovere l’utilizzo di prodotti, servizi e lavori sostenibili da parte delle amministrazioni pubbliche, al fine di ridurre l’impatto ambientale dei loro consumi.

Il piano si basa su quattro principi fondamentali:

  • Prevenzione dell’inquinamento: il piano mira a ridurre l’impatto ambientale dei consumi pubblici sin dall’inizio, attraverso la prevenzione dell’inquinamento e l’utilizzo di prodotti e servizi sostenibili.
  • Riciclaggio e riutilizzo: il piano promuove il riciclaggio e il riutilizzo dei materiali, al fine di ridurre la produzione di rifiuti.
  • Efficienza energetica: il piano promuove l’efficienza energetica, al fine di ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra.
  • SostenibilitĂ  sociale: il piano promuove l’utilizzo di prodotti e servizi sostenibili dal punto di vista sociale, al fine di promuovere la giustizia sociale e il benessere delle persone.

Il piano si articola in tre sezioni:

  • La prima sezione definisce gli obiettivi e le azioni del piano. Gli obiettivi principali del piano sono:
    • Ridurre l’impatto ambientale dei consumi pubblici del 20% entro il 2030.
    • Aumentare la quota di prodotti e servizi sostenibili utilizzati dalle amministrazioni pubbliche.
    • Migliorare l’efficienza energetica delle amministrazioni pubbliche.
  • La seconda sezione definisce i criteri ambientali minimi (CAM) per le categorie di prodotti, servizi e lavori piĂą rilevanti dal punto di vista ambientale. I CAM sono obbligatori per le amministrazioni pubbliche che li acquistano.
  • La terza sezione definisce le modalitĂ  di monitoraggio e valutazione del piano.

Il piano è un documento importante per promuovere la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione. Il piano fornisce un quadro di riferimento chiaro e completo per le amministrazioni pubbliche che intendono ridurre l’impatto ambientale dei loro consumi.

Ecco alcuni punti salienti del piano:

  • Il piano prevede l’introduzione di nuovi CAM per le seguenti categorie di prodotti, servizi e lavori:
    • Acquisti di prodotti alimentari
    • Acquisti di prodotti per la pulizia e la manutenzione
    • Acquisti di arredi e attrezzature per uffici
    • Acquisti di veicoli
    • Acquisti di energia elettrica
    • Acquisti di calore
    • Acquisti di acqua
    • Acquisti di servizi di smaltimento dei rifiuti
  • Il piano prevede la revisione dei CAM esistenti per garantire che siano sempre aggiornati e in linea con gli obiettivi di sostenibilitĂ  ambientale.
  • Il piano prevede il monitoraggio e la valutazione periodica dei risultati del piano, al fine di garantire il suo successo.

Il piano è stato approvato in considerazione degli eventi con rilevante impatto socio-economico che hanno avuto luogo negli ultimi anni, quali la pandemia di COVID-19 e la guerra in Ucraina. Questi eventi hanno evidenziato la necessità di un approccio più sostenibile all’economia e ai consumi.

ATTO COMPLETO

Post di Daniele Iselle

Requisiti per la fiscalizzazione dell’abuso

29 Ago 2023
29 Agosto 2023

Nel caso di specie, il privato provava a sostenere che la fiscalizzazione dell’abuso ex art. 34 d.P.R. 380/2001 può essere disposta non soltanto nel caso in cui la rimozione delle parziali difformità determini un pregiudizio statico alla parte conforme, ma anche nel caso in cui l’intervento demolitorio possa incidere sulla funzionalità dell’edificio.

Il TAR Veneto ha invece affermato che possono essere prese in considerazione solo le ipotesi di cedimento riferite alla statica dell’intero edificio, ossia quelle implicanti il rischio di rovina del fabbricato nel suo complesso, non essendo rilevanti sotto il profilo urbanistico le semplici limitazioni funzionali che l’edificio potrebbe subire a causa della perdita della volumetria abusiva. Parimenti, non rilevano i danni riparabili, e dunque temporanei, che l’intervento di demolizione potrebbe arrecare alla parte eseguita in conformità. L’onere della prova del livello di rischio è a carico dei proprietari.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Onere della prova dei requisiti per la fiscalizzazione dell’abuso

29 Ago 2023
29 Agosto 2023

Il TAR Veneto ha affermato che non spetta al Comune, bensì al destinatario dell’ordine di demolizione che invochi l’applicazione della fiscalizzazione dell’abuso dare piena prova della sussistenza dei presupposti ex art. 34 d.P.R. 380/2001 per accedere al beneficio (sic) in questione.

In particolare spetta all’istante dimostrare il pregiudizio sulla struttura e sulla fruibilità arrecato alla parte non abusiva dell’immobile dalla demolizione della parte abusiva, e che tale pregiudizio sia evitabile esclusivamente con la fiscalizzazione dell’abuso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La fiscalizzazione dell’abuso prescinde da un aumento di valore dell’immobile

28 Ago 2023
28 Agosto 2023

Nel caso di specie, i privati ritenevano di non meritare il provvedimento di fiscalizzazione dell’abuso (art. 34, co. 2 T.U. edilizia) nei confronti del loro immobile edificato in violazione della distanza dai confini, in quanto la mera traslazione del fabbricato, senza incrementi di superficie e volume, non sarebbe passibile di sanzione pecuniaria, per non aver aumentato il valore dell’edificio.

Il TAR Veneto ha invece affermato che il ripristino e la sanzione alternativa sono connessi esclusivamente alla violazione delle norme che regolano l’edificazione e non sono condizionati dall’accertamento di un effettivo incremento di valore dell’immobile interessato. La natura e tipologia dell’abuso non può, quindi, determinare l’inoperatività della sanzione pecuniaria alternativa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Come si calcola la fiscalizzazione dell’abuso?

28 Ago 2023
28 Agosto 2023

Uno degli argomenti giuridici più discussi del diritto urbanistico è quello della corretta modalità di calcolo della cd. fiscalizzazione dell’abuso ex art. 34, co. 2 T.U. edilizia.

Viste le ricadute economiche per il privato, si discute in particolare se il rinvio ai valori della cd. legge sull’equo canone debba o no subire la rivalutazione secondo gli indici ISTAT.

Il TAR Veneto ha risposto di sì.

Il contestato aggiornamento all’ISTAT è espressamente previsto dall’art. 24 l. 392/1978 e dalla D.G.R.V. n. 2754 del 11.09.2007, con la quale la Giunta regionale del Veneto ha preso atto della variazione dell’indice ISTAT intervenuta tra il 1998 ed il 2006 e ha deliberato di applicare detta variazione percentuale al costo base di produzione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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