Il divieto di detenzione di armi e altre materie esplodenti

11 Gen 2025
11 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato la legittimità di un divieto di detenzione di armi e altre materie esplodenti, motivato sulla noncuranza con cui il privato deteneva simili oggetti pericolosi, associata al portamento caratteriale dell’interessato ed alla sua frequente pulsione astiosa e collerica anche (e soprattutto) nei contesti familiari.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Disegno di legge di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia (cd. legge Salva-Milano)

10 Gen 2025
10 Gennaio 2025

Al Senato è incardinato un disegno di legge (atto n. 1309), già approvato dalla Camera dei deputati, rubricato Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia, che si allega.

Si apprende dalle cronache che la legge vorrebbe precostituire una base giuridica per “salvare” retroattivamente alcune importanti edificazioni avvenute a Milano, attualmente oggetto di indagini penali per presunte gravi violazioni del diritto urbanistico.

Ad esempio, i commi 1 e 2 del d.d.l. riduce i casi in cui è necessario un PUA, mentre il comma 3 amplia il concetto di ristrutturazione edilizia.

Si segnala che secondo la giurisprudenza consolidata della Corte costituzionale (cfr. sentt. nn. 4, 55, 70, 77, 80, 169 e 184 del 2024), la disposizione di interpretazione autentica è quella che, qualificata formalmente tale dallo stesso legislatore, esprime, anche nella sostanza, un significato appartenente a quelli riconducibili alla previsione interpretata secondo gli ordinari criteri dell’interpretazione della legge. Diversamente, nel caso in cui la disposizione, pur autoqualificantesi interpretativa, attribuisce alla disposizione interpretata un significato nuovo, non rientrante tra quelli già estraibili dal testo originario della disposizione medesima, essa è innovativa con efficacia retroattiva (in quest’ultimo caso, quindi, si dovrà approfondire la costituzionalità della norma).

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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Piano Casa ed edifici generanti posti in fascia di rispetto stradale

10 Gen 2025
10 Gennaio 2025

Nel caso di specie, il privato chiedeva di poter realizzare l’ampliamento staccato entro i 200 metri previsto dal Piano Casa, individuando come edificio generante un immobile posto in fascia di rispetto stradale (che avrebbe dovuto rimanere lì dov’era).

Il TAR Veneto ha negato questa possibilità.

Se risulta conforme a Costituzione escludere che immobili abusivamente edificati e poi regolarizzati in forza di condono possano generare volumetria utile ai fini degli ampliamenti consentiti dal Piano Casa, parimenti risulta appropriata un’interpretazione che escluda la possibilità che manufatti ubicati in zone di inedificabilità assoluta, quale la fascia di rispetto stradale, siano utilmente sfruttabili al fine di ampliare edifici collocati al di fuori della zona di inedificabilità, all’infuori dell’ipotesi in cui all’ampliamento sia accompagnata, contestualmente, anche la liberazione della fascia di rispetto mediante un intervento di demolizione e ricostruzione altrove del fabbricato preesistente.

Post di Fiorenza Dal Zotto – funzionaria comunale

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Bonus volumetrico ex art. 12 d.lgs. 28/2011

10 Gen 2025
10 Gennaio 2025

L’art. 12 d.lgs. 3 marzo 2011, n. 28 (Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili) dispone che i progetti di edifici di nuova costruzione e di ristrutturazioni rilevanti su edifici esistenti che assicurino un determinato efficientamento energetico nella misura ivi stabilita beneficiano, in sede di rilascio del titolo edilizio, di un bonus volumetrico del 5%, fermo restando il rispetto delle norme in materia di distanze minime tra edifici e distanze minime di protezione dal nastro stradale, nei casi previsi e disciplinati dagli strumenti urbanistici comunali, fatte salve le aree individuate come zona A dal d.m. 1444/1968.

Il Consiglio di Stato ha affermato che il bonus volumetrico del 5% presuppone necessariamente la sussistenza di una specifica previsione da parte degli strumenti urbanistici comunali.

Nel caso di specie il privato, per salvare il bonus illegittimamente autorizzato dal proprio proprio PdC, invocava la tolleranza costruttiva ex art. 34-bis d.P.R. 380/2001, ma il Consiglio ha ricordato che tale norma attiene alle eventuali difformità esistenti tra il progettato e il realizzato.

Post di Fiorenza Dal Zotto – funzionaria comunale

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Limiti delle altezze e legge Veneto 2050

10 Gen 2025
10 Gennaio 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che la legge Veneto 2050 (l.r. Veneto 14/2019) non prevede deroghe alle altezze come invece l’abrogato Piano Casa (l.r. Veneto 14/2009), che rimane applicabile solo alle istanze presentate entro il 31 marzo 2019.

Post di Fiorenza Dal Zotto – funzionaria comunale

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La fascia di rispetto stradale

10 Gen 2025
10 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che il vincolo delle fasce di rispetto stradale o viario è di inedificabilità assoluta, traducendosi in un divieto assoluto di costruire che rende inedificabili le aree site in fascia di rispetto stradale o autostradale, indipendentemente dalle caratteristiche dell’opera realizzata e dalla necessità di accertamento in concreto dei connessi rischi per la circolazione stradale.

Tale vincolo opera direttamente e automaticamente, per cui una volta attestata in concreto la violazione del vincolo di inedificabilità, il parere della P.A. sull’istanza di condono non può che essere negativo.

Detto vincolo, quindi, rientra nei casi di cui all’art. 33, co. 1, lett. d l. 47/1985, per i quali, a differenza di quelli di cui al precedente art. 32 (di inedificabilità relativa), non sussiste alcuna discrezionalità da parte della P.A.: essi recano un divieto di edificabilità a carattere assoluto, sì da determinare sempre la non sanabilità dell’opera realizzata dopo la loro imposizione.

Post di Fiorenza Dal Zotto – funzionaria comunale

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Edificazione del vicino e interesse a ricorrere

10 Gen 2025
10 Gennaio 2025

Nel caso di specie, il privato impugnava il titolo edilizio del vicino, lamentando che il progettato innalzamento dell’edificio avrebbe comportato una minore luminosità dell’abitazione e un correlato deprezzamento economico.

Il TAR Veneto accoglieva il ricorso, cosicché il vicino otteneva un nuovo PdC ove non era più previsto il sottotetto.

Il privato impugnava anche il secondo PdC, ma il TAR Veneto dichiarava la carenza d’interesse ad agire.

Il Consiglio di Stato ha ribaltato queste conclusioni.

Ciò che rileva non è l’eliminazione del sottotetto, ma l’altezza dell’edificio nel suo complesso, il quale, anche a seguito di tale modifica, rimarrà comunque più alto (circa 11 metri) rispetto all’edificio preesistente (circa 9 metri), il che è sufficiente a radicare l’interesse ad agire in capo al ricorrente.

In secondo luogo, la costruzione di 13 appartamenti in luogo della residenza unifamiliare preesistente, con affacci sulla proprietà del ricorrente, comporta, secondo un canone di comune esperienza, anche una riduzione della privacy, il che corrobora l’interesse a ricorrere.

Post di Fiorenza Dal Zotto – funzionaria comunale

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Ne bis in idem nei giudizi amministrativi in materia di titoli edilizi

10 Gen 2025
10 Gennaio 2025

Nel caso di specie, il privato impugnava il titolo edilizio del vicino, lamentando che il progettato innalzamento dell’edificio – da realizzarsi ai sensi del Piano Casa del Veneto – avrebbe comportato una minore luminosità dell’abitazione e un correlato deprezzamento economico.

Il TAR Veneto accoglieva il ricorso, cosicché il vicino otteneva un nuovo PdC ove, tra le altre cose, si faceva applicazione della legge Veneto 2050.

Il privato impugnava anche il secondo PdC.

Il Consiglio di Stato ha escluso che la seconda impugnazione violasse il principio del ne bis in idem.

Nel giudizio impugnatorio di legittimità, l’unicità o pluralità di domande proposte dalle parti si determina esclusivamente in funzione della richiesta di annullamento di uno o più provvedimenti autonomamente lesivi.

Nell’odierna fattispecie, nonostante l’identità dei soggetti, vengono in rilievo due distinte impugnazioni aventi ad oggetto diversi provvedimenti amministrativi autonomamente lesivi (il primo e il secondo PdC), impugnati sulla base di censure non sovrapponibili.

Post di Fiorenza Dal Zotto – funzionaria comunale

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Pannelli fotovoltaici e immobili vincolati

09 Gen 2025
9 Gennaio 2025

Il T.A.R. Brescia ricorda la normativa di favore per gli impianti fotovoltaici installati su immobili vincolati: dall’iniziale divieto legislativo, infatti, si è progressivamente giunti ad un’apertura generale della normativa statale che è stata analogamente interpretata in senso estensivo dalla giurisprudenza amministrativa.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Sindacato giurisdizionale sull’autorizzazione paesaggistica

09 Gen 2025
9 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, in materia di autorizzazione paesaggistica, il giudizio affidato alla P.A. preposta è connotato da un’ampia discrezionalità tecnico-valutativa, poiché implica l’applicazione di cognizioni tecniche specialistiche proprie di settori scientifici disciplinari della storia, delle scienze ambientali, dell’arte e dell’architettura, caratterizzati da ampi margini di opinabilità. L’apprezzamento così compiuto è, quindi, sindacabile, in sede giudiziale, esclusivamente sotto i profili della logicità, coerenza e completezza della valutazione, considerati anche per l’aspetto concernente la correttezza del criterio tecnico e del procedimento applicativo prescelto, ma fermo restando il limite della relatività delle valutazioni scientifiche, sicché, in sede di giurisdizione di legittimità, può essere censurata la sola valutazione che si ponga al di fuori dell’ambito di opinabilità, affinché il sindacato giudiziale non divenga sostitutivo di quello della P.A. attraverso la sovrapposizione di una valutazione alternativa, parimenti opinabile.

Post di Alberto Antico – avvocato

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