ANCI pubblica: ”Riprendiamoci la città – Manuale d’uso per la gestione della rigenerazione urbana”

21 Ago 2023
21 Agosto 2023

E’ possibile scaricare gratuitamente il libro:”Riprendiamoci la città – Manuale d’uso per la gestione della rigenerazione urbana”.

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Post di Daniele Iselle

Il tempo non sana gli abusi edilizi… nemmeno sui beni culturali

18 Ago 2023
18 Agosto 2023

Nel giudicare la legittimità di un’ordinanza di rimessione in pristino del Ministero nei confronti di abusi edilizi su un bene culturale, il TAR Veneto ha affermato che il decorso del termine di conclusione del procedimento in sé non determina l’illegittimità dell’atto assunto dalla P.A., alla luce del carattere permanente dell’illecito da abuso edilizio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il procedimento di repressione degli abusi edilizi su un bene culturale

17 Ago 2023
17 Agosto 2023

L’ha descritto il TAR Veneto, a partire dall’art. 160 d.lgs. 42/2004.

Il Ministero è tenuto ad ordinare la rimessione in pristino del bene culturale; quando essa non sia possibile, il responsabile dell’abuso deve corrispondere allo Stato una somma pari al valore della cosa perduta o alla diminuzione di valore subita dalla cosa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il Consiglio di Stato rinvia alla Adunanza Plenaria alcune questioni sul calcolo della fiscalizzazione ex art. 33, comma 2, del DPR 380/2001

16 Ago 2023
16 Agosto 2023

Nel caso esaminato dal Consiglio di Stato, dopo il rigetto di un condono edilizio per opere di ristrutturazione richiesto ai sensi dell’art. 39 della l. 724/94, il Comune ordinava la demolizione delle opere abusive e la proprietaria, sul presupposto che esse non fossero demolibili senza pregiudicare le proprietà circostanti, chiedeva che la demolizione venisse sostituita dalla fiscalizzazione, ai sensi del comma 2 dell'articolo 33 del DPR 380/2001.

L'interessata ha contestato le modalità di calcolo della sanzione.

Ricordiamo che un altro caso di fiscalizzazione è previsto dal comma 2 del successivo articolo 34 per gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire

L'articolo 33 del DPR 380/2001 disciplina gli interventi di ristrutturazione edilizia in assenza di permesso di costruire o in totale difformità, stabilendo nei primi due commi quanto segue:

"1. Gli interventi e le opere di ristrutturazione edilizia di cui all’articolo 10, comma 1, eseguiti in assenza di permesso o in totale difformità da esso, sono rimossi ovvero demoliti e gli edifici sono resi conformi alle prescrizioni degli strumenti urbanistico-edilizi entro il congruo termine stabilito dal dirigente o del responsabile del competente ufficio comunale con propria ordinanza, decorso il quale l'ordinanza stessa è eseguita a cura del comune e a spese dei responsabili dell'abuso.

2. Qualora, sulla base di motivato accertamento dell'ufficio tecnico comunale, il ripristino dello stato dei luoghi non sia possibile, il dirigente o il responsabile dell’ufficio irroga una sanzione pecunaria pari al doppio dell'aumento di valore dell'immobile, conseguente alla realizzazione delle opere, determinato, con riferimento alla data di ultimazione dei lavori, in base ai criteri previsti dalla legge 27 luglio 1978, n. 392 e con riferimento all'ultimo costo di produzione determinato con decreto ministeriale, aggiornato alla data di esecuzione dell'abuso, sulla base dell'indice ISTAT del costo di costruzione, con la esclusione, per i comuni non tenuti all'applicazione della legge medesima, del parametro relativo all'ubicazione e con l'equiparazione alla categoria A/1 delle categorie non comprese nell'articolo 16 della medesima legge. Per gli edifici adibiti ad uso diverso da quello di abitazione la sanzione è pari al doppio dell'aumento del valore venale dell'immobile, determinato a cura dell'agenzia del territorio".

Il Consiglio di Stato ha ritenuto di sottoporre al Consiglio di Stato alcune questioni interpretative del secondo comma dell'articolo 33, che potrebbero rilevare anche per l'interpretazione dell'articolo 34:

"4.3. Ciò posto, si formulano all’Adunanza Plenaria i seguenti quesiti:
- se con l’espressione “data di esecuzione dell’abuso”, di cui all’art. 33, comma 2, debba intendersi il momento di completamento dell’abuso ovvero in cui l’abuso è stato accertato dai competenti uffici pubblici ovvero sia stato denunciato dall’interessato a mezzo della richiesta di un condono o ancora quello di irrogazione della sanzione pecuniaria o demolitoria, intendendosi cioè l’espressione come momento di cessazione dell’abuso;
-se, in mancanza dei decreti ministeriali di determinazione del costo di produzione per la realizzazione degli immobili ex art. 22 della l. n. 392 del 1078), ai fini della determinazione della giusta sanzione pecuniaria ex art. 33, comma 2, del d.P.R. n. 380 del 2001 possa procedersi all’attualizzazione, secondo gli indici ISTAT, al momento di irrogazione della sanzione pecuniaria dei valori risultanti dagli ultimi decreti ministeriali (30 gennaio 1997 e 18 dicembre 1998) ovvero se ancora l’attualizzazione possa essere quanto meno limitata al momento della scoperta dell’abuso o della sua denunzia (istanza di condono)".

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

Ordinanza CDS 6865 del 2023

Ricorso collettivo al TAR

11 Ago 2023
11 Agosto 2023

Il TAR Veneto ha offerto utili principi in materia, conoscendo dell’impugnazione di una procedura espropriativa per la realizzazione di una pista ciclabile pubblica.

In particolare, sono inammissibili i motivi di ricorso (o l’intero ricorso), laddove manchi l’identità di posizioni sostanziali e processuali dei ricorrenti, che agiscono come un’unica parte processuale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ammissibilità del ricorso collettivo

11 Ago 2023
11 Agosto 2023

Nel caso di specie, diversi proprietari promuovevano un ricorso collettivo contro i distinti provvedimenti con i quali ANAS attivava separati procedimenti volti alla determinazione dell’indennità di espropriazione ex art. 41 d.P.R. 327/2001 relativi ai fondi di proprietà di proprietà esclusiva di ciascuno dei ricorrenti.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso inammissibile poiché l’azione, pur essendo volta a suscitare il sindacato giurisdizionale su identiche questioni giuridiche, concernenti i presupposti per l’attivazione del procedimento ex art. 41 d.P.R. 327/2001 in luogo di quello previsto dall’art. 21, co. 3 d.P.R. cit., riguarda, tuttavia, procedimenti diversi volti ad ottenere la quantificazione di distinti diritti di credito, ciascuno rinvenente il proprio fondamento causale nell’espropriazione di fondi diversi, di proprietà esclusiva di ciascuno dei ricorrenti.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’ordinanza contingibile e urgente prevale sul vincolo paesaggistico

10 Ago 2023
10 Agosto 2023

Una sentenza del TAR Liguria precisa che le ordinanze contingibili e urgenti ex art. 54 TUEL non sono tenute a rispettare le disposizioni in materia di affidamento delle opere pubbliche e di autorizzazioni paesaggistiche ed edilizie.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

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Abusi edilizi su di un immobile già abusivo

10 Ago 2023
10 Agosto 2023

Nel caso di specie, il privato compiva sine titulo opere edilizie in un immobile in fascia di rispetto stradale.

Il Comune denegava la richiesta di sanatoria, previo parere sfavorevole dell’Ente proprietario della strada.

Nelle more del giudizio di impugnazione sul diniego, il privato compiva ulteriori abusi edilizi, di cui chiedeva un’altra sanatoria.

Anch’essa era denegata dal Comune, ancora una volta previo parere sfavorevole dell’Ente proprietario della strada. Il privato non impugnava il secondo diniego di sanatoria.

Il TAR Veneto, alla luce degli avvenimenti, ha dichiarato improcedibile il ricorso avverso il primo diniego perché, se anche il privato avesse vinto, il Comune si sarebbe dovuto rideterminare in ordine ad un immobile il cui stato di fatto risulta essere differente da quello oggetto della prima richiesta di sanatoria, il che non sarebbe ammissibile.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Condannato per molestie un cittadino che ha inviato centinaia di mail alla Polizia municipale per segnalare presunti rumori notturni

09 Ago 2023
9 Agosto 2023

La Cassazione penale ritiene che l'invio di un numero elevato di messaggi scritti e comunicazioni mail ad un'Autorità Pubblica, nella specie all'ufficio di Polizia municipale, possa costituire il reato di molestia.

Post di Diego Giraldo – avvocato

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Affidamento del privato nel calcolo della monetizzazione delle aree da cedere

09 Ago 2023
9 Agosto 2023

Il TAR Veneto ritiene che un generico riferimento da parte del Comune alla delibera contenente i criteri per la determinazione del valore delle aree edificabili vincola il Comune solo all’applicazione della delibera medesima, e non ad accettare a priori il valore immaginato dal privato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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