Quali sono i presupposti per la formazione di una Dicatio ad patriam

24 Giu 2025
24 Giugno 2025

Il TAR Veneto ha deciso una controversia nella quale il Comune affermava, da un lato, che la servitù di uso pubblico per Dicatio ad patriam si era costituita in modo istantaneo, con l’inizio dell’uso pubblico delle opere di urbanizzazione realizzate dai privati, dall’altro, che tale uso pubblico sarebbe stato autorizzato dai proprietari, nonostante essi si fossero poi opposti già a partire dal 2011 con una prima raccomandata e avviando, nel 2013, una causa civile tra privati (che poi hanno anche vinto).

Il ricorrente affermava che la giurisprudenza fornirebbe tutti gli elementi utili a verificare l’inesatta interpretazione dell’istituto operata dal Comune.

Nel dettaglio, il ricorrente sosteneva che il diritto pretorio ha definito i contorni della c.d. dicatio ad patriam la quale presuppone (i) l’esercizio del passaggio e del transito da parte di una moltitudine indistinta di persone; (ii) la concreta idoneità della strada a soddisfare, anche per il collegamento con la via pubblica, le esigenze di carattere generale e pubblico; (iii) un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, il quale può identificarsi anche nella protrazione dell’uso da tempo immemorabile, ossia nel comportamento della collettività contrassegnato dalla convinzione di esercitare il diritto d’uso della strada (Cons. Stato, sez. II, 18 maggio 2020, n. 3158; Cons. Stato, sez. II, 22 giugno 2022, n. 5126).

Nel caso di specie, nessuno dei requisiti richiesti sarebbe presente, come accertato anche dal giudice civile in seguito all’assunzione di prove testimoniali.

In verità il proprietario aveva sottoscritto una dichiarazione, che il TAR ha classificato come atto unilaterale d'obbligo, nella quale si impegnava a mettere la strada a disposizione pubblica. 

Il TAR non ha accolto le argomentazioni del ricorrenti e ha ritenuto l'esistenza di una servitù pubblica per Dicatio ad patriam, anche se la stessa era stata esclusa dal giudice civile in una sentenza passata in giudicato emessa in una controversia tra privata.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

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La sentenza tra privati del giudice ordinario che nega l’esistenza di una servitù di pubblico passaggio produce effetti riflessi verso il Comune?

24 Giu 2025
24 Giugno 2025

Nella sentenza n. 1015 del 2025 il TAR veneto esamina i possibili effetti riflessi verso il Comune di una sentenza del giudice ordinario emessa in una controversia tra privati, la quale nega l'esistenza di una servitù pubblica di passaggio su una strada privata.

La tesi del ricorrente era che questa sentenza producesse effetti anche verso il Comune, sebbene lo stesso non fosse stato parte del processo civile.

Il TAR esclude questo effetto riflesso con la motivazione che segue.

"Il primo motivo di ricorso è infondato.
Le suggestive argomentazioni del ricorrente in ordine all’efficacia del giudicato riflesso meritano di essere scrutinate con la massima attenzione avendo riguardo al caso concreto.

In linea con la pronuncia citata nell’atto introduttivo, non vi è dubbio che “il giudicato può spiegare efficacia riflessa nei confronti di soggetti rimasti estranei al giudizio quando contenga l’affermazione di una verità che non ammette un accertamento diverso ed il terzo non vanti un diritto autonomo rispetto a quello su cui il giudicato è intervenuto” (Cass., sez. II, ord. 21 febbraio 2023, n. 5377).

Tuttavia, il punto è un altro: occorre interrogarsi se, nel caso di specie, il Comune abbia effettivamente una posizione dipendente da quella accertata dal giudice ordinario, così come supposto dal ricorrente che ritiene trovarsi davanti alla medesima situazione di fatto.

Il rapporto giuridico sul quale incide la sentenza è di tipo privatistico e concerne la relazione tra la parte ricorrente e la società controinteressata; esso è da tenere distinto da quello amministrativo che, come insegna la dottrina più avveduta recependo le spinte giurisprudenziali (Corte Cost., 4 maggio 2017, n. 94; Cass. civ., sez. un., 28 aprile 2020, n. 8236), si caratterizza per la presenza, da un lato, della pubblica amministrazione che esercita un potere e, dall’altro, quella del soggetto privato titolare di un interesse legittimo.

Nella fattispecie concreta, quest’ultimo rapporto connota l’attività del Comune protesa ad esercitare, nell’ambito urbanistico, i suoi specifici poteri per il perseguimento di finalità pubbliche a vantaggio della collettività ma che la parte ricorrente ritiene essere viziata. 

In altre parole, in un caso, si è dinanzi a un rapporto ove la produzione degli effetti segue lo schema «norma-fatto-effetto giuridico», che è tipico delle relazioni ricostruibili in termini di diritto soggettivo-obbligo, nell’altro, si è dinanzi allo schema «norma-fatto-potere-effetto giuridico», in base al quale il verificarsi di un fatto concreto conforme alla norma attributiva del potere determina in capo a un soggetto (il titolare del potere) la possibilità di produrre l’effetto giuridico individuato a livello di fattispecie normativa attraverso una dichiarazione di volontà.

Per tale via il potere amministrativo viene ricondotto alla categoria del diritto potestativo stragiudiziale e trova giustificazione nell’esigenza, ritenuta prevalente, di garantire la realizzazione immediata dell’interesse pubblico la cui cura è affidata all’amministrazione.

Sulla scorta di tali premesse di teoria generale, pertanto, deve escludersi che, nel caso in parola, possa ipotizzarsi l’efficacia riflessa del giudicato nei riguardi del Comune, il quale non solo è rimasto estraneo al giudizio (che ha portato a una sentenza passata in giudicato la quale, in via ordinaria, ex art. 2909 c.c., fa stato solamente tra le parti, i loro eredi o aventi causa) ma è indubitabilmente titolare di un diritto autonomo (ossia un diritto potestativo stragiudiziale) rispetto al diritto controverso su cui il giudicato è intervenuto".

Post di Dario Meneguzzo - avvocato 

Sentenza TAR Veneto 1015 del 2025

Principio di Tassatività, Offerta Tecnica e Esecuzione Anticipata: un’analisi sistematica alla luce del nuovo Codice dei Contratti Pubblici

24 Giu 2025
24 Giugno 2025

Il dottor Riccardo Renzi, che sentitamente ringraziamo, ci invia la nota, che volentieri pubblichiamo, su Principio di Tassatività, Offerta Tecnica e Esecuzione Anticipata: un’analisi sistematica alla luce del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, in commento al  TAR Valle D’Aosta, sez. I, sentenza n. 15, 19/05/2025.

Il TAR Valle D

Le “specifiche norme di tutela” nel Piano Casa Veneto

24 Giu 2025
24 Giugno 2025

Il TAR Veneto ricorda che l’interpretazione corretta del Piano Casa della Regione Veneto (di cui alla l. R.V. n. 14/2009 e ss.mm.ii.) prevede il rispetto delle “specifiche norme di tutela” imposte dagli strumenti urbanistici e dalle eventuali schede di piano: se queste ultime dunque prevedono quale unica tipologia di intervento sul fabbricato il restauro e risanamento conservativo, ciò esclude la possibilità di ampliamento normalmente ammissibile ex lege.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Scelte urbanistiche

24 Giu 2025
24 Giugno 2025

Il TAR Veneto ribadisce il principio per cui le scelte di natura urbanistica sono caratterizzate da ampia discrezionalità, il che limita la contestazione alla palese illogicità e manifesta irragionevolezza delle stesse; una valutazione relativa alla loro condivisibilità ricadrebbe all’interno del merito amministrativo, che – come detto – non è censurabile.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Circolare dell’Agenzia delle Entrate su detrazioni e Superbonus

23 Giu 2025
23 Giugno 2025

Pubblichiamo la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 8/E del 19.06.2025, avente ad oggetto novità in tema di detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di efficienza energetica degli edifici, e per gli interventi ammessi al Superbonus – l. 30 dicembre 2024, n. 207 (legge di bilancio 2025).

Post di Daniele Iselle

circolare-ade-19062025-8

Seminario ad Asiago sul Decreto Salva-Casa: analisi e valutazioni ad un anno dalla sua entrata in vigore e alla luce della Legge Regionale del Veneto n. 6 del 20 maggio 2025

23 Giu 2025
23 Giugno 2025

L’Amministrazione Comunale di Asiago organizza un incontro formativo sul tema: “Il Decreto Salva-Casa: analisi e valutazioni ad un anno dalla sua entrata in vigore e alla luce della Legge Regionale del Veneto n. 6 del 20 maggio 2025”.

Sede dell’evento: “Sala delle Maschere” presso l’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni in Viale della Stazione 1 ad Asiago.

Data: Giovedì 3 Luglio 2025, dalle ore 14,30 alle ore 18,00. La partecipazione è libera: si prega comunque di iscriversi telefonando al numero 0424-600240 o comunicando i propri dati all’indirizzo mail: urbanistica@comune.asiago.vi.it

Programma:
- Saluti di apertura (Sindaco di Asiago avv. Roberto Rigoni Stern)

- Relazione introduttiva e le tolleranze costruttive (Avv. Dario Meneguzzo)

- La questione delle altezze interne e le previsioni in tema di agibilità (Avv. Alberto Antico)

- I sottotetti degli edifici esistenti e la difficile convivenza tra legge statale e legge regionale (Avv. Matteo Acquasaliente)

-  Questioni aperte sulla applicazione dell’art.36-bis DPR 380/01 (Avv. Antonio Ferretto)

-  Le destinazioni d’uso e loro mutamento: il nuovo art.42-bis LR 11/04 (Avv. Silvano Ciscato)

Presiede e modera l’Avv. Dario Meneguzzo

Se qualcuno ha domande, suggeriamo di anticiparle a info@italiaius.it 

Spettabile - Corso di formazione Salva-Casa del 03.07.2025

Fonti rinnovabili: minaccia Vs opportunità

23 Giu 2025
23 Giugno 2025

I dottori urbanisti Daniele Rallo e Luca Rampado, che sentitamente ringraziamo, ci inviano l'articolo sulle fonti rinnovabili, che volentieri pubblichiamo.

FONTI RINNOVABILI

La natura essenziale del Piano Economico-Finanziario (PEF) nelle concessioni pubbliche e i limiti al soccorso istruttorio

23 Giu 2025
23 Giugno 2025

Il dottor Riccardo Renzi, che sentitamente ringraziamo, ci invia la nota, che volentieri pubblichiamo, su La natura essenziale del Piano Economico-Finanziario (PEF) nelle concessioni pubbliche e i limiti al soccorso istruttorio, in commento a T.A.R. Calabria, II 17 giugno 2025, n. 1060.

Riccardo_Renzi_Italia_Ius_La natura essenziale del Piano Economico

Sulla valutazione della Soprintendenza

23 Giu 2025
23 Giugno 2025

Il TAR Veneto ha sottolineato che la valutazione della Soprintendenza relativa ad un bene paesaggistico di notevole interesse pubblico non può prescindere dalle caratteristiche intrinseche delle aree medesime, se il provvedimento non localizza precisamente le varie tipologie di aree tutelate.

Il ricorso aveva per oggetto una piccola area boscata inserita in un contesto urbanizzato (inclusa dal Piano di Assetto del Territorio tra gli ambiti di urbanizzazione consolidata ai sensi della l.r. 14/2019). Il TAR, rilevato che il territorio compreso nel vincolo ha un’estensione molto vasta (includendo ben cinque comuni), han concordato sul fatto che non ogni area boscata possa essere qualificata automaticamente come paesaggio naturale.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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