Soppressione dell’autonomia scolastica nei Comuni montani

09 Mag 2025
9 Maggio 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che la tutela dei Comuni montani, che si inserisce nel quadro dei principi espressi dall’art. 44 Cost., è stata riconosciuta dal legislatore nazionale lungo tutto il percorso evolutivo che ha riguardato gli atti di organizzazione del settore scolastico, come confermato anche dall’art. 1, co. 557 l. 197/2022, che ha introdotto nel testo dell’art. 19 d.l. 98/2011 (come convertito dalla l. 111/2011) il comma 5-quater, ove espressamente viene contemplata la “necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche”.

Sebbene non sussista una radicale preclusione, in sede di approvazione del piano per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche, alla possibilità di procedere alla soppressione dell’autonomia scolastica in relazione ad istituti localizzati nei Comuni montani, ciò può avvenire solo all’esito di adeguata istruttoria, con l’acquisizione di tutti gli elementi di fatto rilevanti, nonché con l’esplicitazione adeguata dei giustificativi alla base delle scelte adottate.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Un sito per vedere la sovrapposizione tra ortofoto e dati catastali

08 Mag 2025
8 Maggio 2025

Segnaliamo un interessante sito dove si può vedere gratuitamente la sovrapposizione tra le foto aeree e i mappali catastali: 

https://www.formaps.it/

Le misure preventive in capo ai Comuni per il contrasto all’evasione dei tributi locali

08 Mag 2025
8 Maggio 2025

L’art. 15-ter d.l. 34/2019, come convertito dalla l. 58/2019, rubricato Misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei tributi locali, statuisce che gli Enti locali competenti al rilascio di licenze, autorizzazioni, concessioni e dei relativi rinnovi, alla ricezione di SCIA, uniche o condizionate, concernenti attività commerciali o produttive possono disporre, con norma regolamentare, che il rilascio o il rinnovo e la permanenza in esercizio siano subordinati alla verifica della regolarità del pagamento dei tributi locali da parte dei soggetti richiedenti.

Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha affermato che la norma deve ricevere un’interpretazione adeguatamente restrittiva e costituzionalmente orientata, tale per cui gli Enti locali possono subordinare, con norma regolamentare, il rilascio, il rinnovo e la permanenza di licenze e autorizzazioni, in favore degli esercenti di un’attività commerciale, alla condizione della verifica del regolare pagamento dei tributi locali, unicamente con riguardo alle violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento.

Si segnala che il Consiglio di Stato propende invece per un’interpretazione più largheggiante. A suo dire, la norma non richiede che il debito tributario sia definitivamente accertato ricordando che possono presentarsi in concreto solo due alternative: a) il contribuente ha impugnato l’avviso di accertamento (o comunque l’atto su cui si è basata la pretesa impositiva), e allora non si tratta di violazione definitivamente accertata, cosicché egli ha disposizione l’azione di ripetizione laddove sia dimostrata la non debenza della somma e, quindi, il meccanismo del solve et repete può funzionare; b) il contribuente non ha impugnato l’avviso di accertamento, ma in tale ipotesi la violazione tributaria è definitiva.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Quali condizioni tariffarie si applicano al soggetto che subentri a un Comune nella titolarità di un impianto fotovoltaico?

08 Mag 2025
8 Maggio 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che qualora un Comune trasferisca ad un terzo la titolarità di un impianto fotovoltaico, il subentrante non ha diritto al mantenimento delle originarie condizioni tariffarie, derivanti dalla mancata applicazione della rimodulazione introdotta dall’art. 26, co. 3 d.l. 91/2014, poiché l’esenzione dall’obbligo di tale rimodulazione tariffaria, di cui all’art. 22-bis del d.l. 133/2014, si applica solo a Enti locali e scuole e non può essere trasferita a un qualsiasi operatore economico unitamente all’impianto, neanche qualora il GSE abbia autorizzato il trasferimento. Tale atto non può legittimare una tariffa più vantaggiosa, che il legislatore ha inteso riservare solo a determinati soggetti.

L’ormai cristallizzato superamento del termine del 30 novembre 2014, stabilito dal legislatore per consentire agli operatori di optare per uno dei possibili modi di rimodulazione previsti, non osta tuttavia a che il GSE accordi un nuovo termine al subentrante per operare la relativa scelta, fermo restando l’obbligo di procedere alla rimodulazione a suo tempo non effettuata.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ordinanza contingibile e urgente per la messa in sicurezza di un immobile condominiale

08 Mag 2025
8 Maggio 2025

Nel caso di specie, il Sindaco ordinava ai privati, in qualità di comproprietari di un edificio, dopo una segnalazione di dissesto statico, crollo e lesioni, di adottare tutte le misure necessarie per la messa in sicurezza dell’immobile.

I privati lamentavano la cattiva applicazione dell’anagrafe condominiale, nonché la violazione norme in materia di parti comuni condominiali.

Il TAR Veneto ha respinto le censure.

A fronte dell’urgenza di prevenire ed eliminare uno stato di pericolo, non è necessario un accertamento complesso sulla qualità di pieno proprietario, essendo sufficiente, ai fini della legittimità dell’ordinanza, che il destinatario abbia in concreto con la cosa una relazione tale che gli consenta celermente di intervenire, anche difettandogli la qualità di proprietario, restando impregiudicato, nel caso in cui non sia il legittimo proprietario, la possibilità di ripetere le spese sostenute per l’intervento al legittimo proprietario.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Titolo edilizio ed autorizzazione paesaggistica

08 Mag 2025
8 Maggio 2025

Il T.A.R. ricorda l’autonomia tra il titolo edilizio e l’autorizzazione paesaggistica. Di conseguenza, un progetto potrebbe ottenere l’uno e non l’altra e, quindi, non potrebbe essere legittimamente assentito.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Risoluzione di una convenzione

08 Mag 2025
8 Maggio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, qualora una convenzione non preveda alcuna clausola risolutiva espressa, anche in presenza di presunti inadempimenti della controparte, il contraente non può liberarsi dagli obblighi assunti, invocando una presunta ipotesi di risoluzione di diritto, dovendo semmai chiedere la risoluzione giudiziale della convenzione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Discrezionalità pianificatoria

08 Mag 2025
8 Maggio 2025

Nel caso di specie, il privato impugnava una delibera di Consiglio comunale che ritirava una precedente delibera consiliare, avente ad oggetto l’adozione di una variante al P.I.

Il TAR Veneto ha dichiarato che anche quest’atto beneficia dell’amplissima discrezionalità pianificatoria in capo ai Comuni.

La censura del privato concernente la violazione delle prerogative consiliari (poiché a suo dire i Consiglieri non avrebbero avuto abbastanza tempo per esaminare la proposta dell’atto impugnato) non è ammissibile, essendo il ricorrente privo di legittimazione alla formulazione della relativa doglianza, che si appunta su una lesione riguardante essenzialmente la posizione dei Consiglieri comunali.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Comune di Spinea: seminario da remoto su opera pubblica in variante e VAS

07 Mag 2025
7 Maggio 2025
Venerdì 23 maggio 2025 dalle 9.30 alle 13.30

Relatori: Avv. Matteo Ceruti, dott. urb. Francesco Finotto, avv. Alessandro Veronese

Coordinatore scientifico: arch. Fiorenza Dal Zotto

Webinar23-5-2025 OperaPubblca e Vas

Concessioni balneari e gara pubblica

07 Mag 2025
7 Maggio 2025

Il T.A.R. Veneto affronta per la prima volte le questioni connesse all’indizione delle gare pubbliche, in seguito alle note sentenze del Consiglio di Stato nn. 17 e 18 del 2021 in materia di rinnovo delle concessioni balneari. La pronuncia è interessante perché, oltre ad affrontare alcune tematiche connesse alle gare pubbliche, conferma la legittimità dell’operato del Comune di Jesolo che, nelle more della definizione del quadro normativo di riferimento da parte del legislatore nazionale, ha indetto una procedura ad evidenza pubblica estranea sia alle direttive europee nn. 23, 24 e 25 del 2014 sia alla disciplina nazionale di dettaglio riguardante il diverso settore degli appalti pubblici, applicando però le prescrizioni di cui all’art. 12 della Direttiva 2006/123/CE, in ottemperanza alle statuizioni contenute nelle succitate sentenze dell’Adunanza Plenaria e della l.r. del Veneto n. 33 del 4-11-2002.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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