Ordine di demolizione e pignoramento immobiliare

23 Lug 2018
23 Luglio 2018

Recentemente il TAR Piemonte ha ribadito alcuni principi in merito ai rapporti che intercorrono tra il procedimento amministrativo avente ad oggetto la demolizione di un immobile abusivo, e la procedura esecutiva (civilistica) del pignoramento del detto immobile.

Innanzitutto, il Giudice afferma la sussistenza della legittimazione ad agire del creditore procedente, quando l’oggetto del giudizio sia l’immobile pignorato: il pignoramento, infatti, ha costituito un legame qualificato tra il creditore e il bene, nell’ambito di un interesse più specifico rispetto alla garanzia patrimoniale generica di cui all’art. 2740 c.c. Il debitore pignorato (e proprietario) potrà essere un cointeressato nel giudizio, stante il fatto che la titolarità del bene resta in capo a lui.

In ogni caso, comunque, il ricorso viene respinto dal Tribunale: la procedura esecutiva infatti non sana la natura abusiva del bene, e questo anche a prescindere dal fatto che la legge ammetta la vendita di immobili abusivi, i quali di loro avrebbero natura di beni extra commercium. Si tratta infatti di una norma eccezionale, volta a supplire all’inerzia della P.A. nel concludere i propri procedimenti, di modo tale che la mancanza di solerzia dell’Amministrazione non finisca per bloccare sine die i procedimenti esecutivi.

Ribadisce anche il TAR che le finalità perseguite dall’Amministrazione sono avulse dagli interessi dei creditori privati, e che pertanto risultano opponibili a costoro; inoltre, nulla impedisce al debitore pignorato di adempiere all’ordine di demolizione. Difatti nel pignoramento immobiliare, contrariamente al fallimento e al sequestro penale, non vi è alcuna limitazione del potere del debitore-proprietario dell’immobile abusivo anche nel senso di procedere alla demolizione, trattandosi di un ordine immediatamente esecutivo dell’autorità, a cui non è possibile sottrarsi.

Più che un atto di disposizione, di per sé vietato al debitore pignorato, il TAR conclude affermando che l’adempimento dell’ordinanza di demolizione costituisce un atto di diligente conservazione del bene, in quanto ristabilisce il valore economico originario del bene ed evita le ben più gravi conseguenze dell’acquisizione gratuita da parte della P.A.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Quale titolo occorre per realizzare i divisori interni?

23 Lug 2018
23 Luglio 2018

Il T.A.R. Salerno si occupa del titolo edilizio necessario per realizzare i divisori interni: la diversa distribuzione degli ambienti interni che non interessa le parti strutturali dell’edificio costituisce un intervento di manutenzione straordinaria ed è soggetto, quindi, alla CILA; nel caso in cui tale intervento interessi, invece, parti strutturali del fabbricato, la disciplina applicabile è quella della SCIA.

Il T.A.R. sostiene, altresì, che la realizzazione di queste opere in assenza dei rispettivi titoli abilitanti comporterebbe l’applicazione della sola sanzione pecuniaria.

Ma ne siamo davvero sicuri?

A mio giudizio l’art. 27 del d.P.R. n. 380/2001, in quanto norma di chiusura e di portata generale, dovrebbe trovare applicazione anche in questi casi: se l’opera non è conforme alla normativa urbanistica-edilizia e, quindi, non è sanabile tramite il pagamento della relativa sanzione amministrativa pecuniaria, andrebbe necessariamente demolita perché contra ius, indipendentemente dall'entità della stessa e dal presupposto titolo edilizio.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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I silos non sono volumi tecnici

23 Lug 2018
23 Luglio 2018

Il T.A.R. Torino conferma che i silos sono costruzioni e non meri volumi tecnici e, quindi, devono rispettare le norme in materia di altezze e/o distanze.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Come va valutata la c.d. rinuncia irrituale?

21 Lug 2018
21 Luglio 2018

Il T.A.R, si sofferma sulla c.d. rinuncia irrituale al ricorso che, come noto, può essere liberamente valutata dal Collegio.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Rapporto ISPRA 2018: il consumo di suolo in Italia

20 Lug 2018
20 Luglio 2018

Pubblichiamo lo studio redatto dalla Dott.ssa Alessandra Piola, che ringraziamo, sul rapporto ISPRA 2018 relativo al consumo di suolo in Italia ed, in particolare, nella Regione Veneto.

Condividiamo qui il rapporto recentemente pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e relativo al consumo del suolo in Italia nell’anno 2017.

Alcune considerazioni generali che emergono dalla lettura del Rapporto, ed in particolare del suo Estratto, possono essere così riassunte:

- tra il 2016 ed il 2017 il consumo di suolo in Italia è aumentato, al netto, di 52,1 kmq, dimostrando un’inversione di tendenza rispetto all’ultimo decennio, specie per alcune Regioni d’Italia (tra le quali il Veneto) che sembrerebbero quindi in fase di uscita dalla crisi economica;

- il maggior consumo di suolo si è avuto nei Comuni con meno di 5.000 abitanti, una percentuale che, estesa anche ai Comuni al di sotto dei 20.000 abitanti, risulta essere pari al 71% del consumo di suolo nazionale.

Per quel che invece riguarda più specificatamente la Regione Veneto, si rileva che:

- essa si pone quale seconda Regione in Italia – dopo la Lombardia – per percentuale di suolo consumato (pari al 12,35% del territorio), ma è la prima per incremento rispetto alla superficie artificiale nel corso del 2017 (+0,5%, corrispondente a 1.134 ettari);

- passando alle province in cui si è registrato l’aumento più consistente di consumo del suolo, delle prime sette, quattro sono venete (nell’ordine, Verona, Vicenza, Venezia e Treviso). Inoltre, guardando al consumo del suolo superiore in un anno a 200 ettari ed espresso in termini assoluti, il podio è costituito da Verona, Vicenza e Venezia;

- ad una analisi dei dati relativi ai Comuni, Trissino (VI) risulta essere il terzo Comune in Italia per incremento nel 2017, con 51 ettari in più rispetto all’anno precedente a causa della costruzione di un impianto di laminazione sul fiume Agno Guà. In ogni caso, dei dieci Comuni in Italia che hanno avuto l’incremento maggiore di consumo del suolo, quattro sono veneti (oltre a Trissino, si tratta di Verona, Venezia e S. Michele al Tagliamento);

- dall’altro lato, però, Adria (RO) risulta aver avuto un decremento del suolo artificiale pari a 43 ettari, per il ripristino di un cantiere per la realizzazione di un metanodotto.

Estratto rapporto consumo di suolo

 

 

Nuove direttive per la sicurezza in occasione delle manifestazioni pubbliche

20 Lug 2018
20 Luglio 2018

È stata pubblicata ieri 18.07.2018, e qui la condividiamo, la Circolare del Ministero dell’Interno n. 11001/1/110/(10).

Il provvedimento è volto a disciplinare, a quasi un anno dalla precedente circolare del 28.07.2017, le linee guida necessarie per garantire l’incolumità e la sicurezza di coloro che partecipano a manifestazioni pubbliche, siano esse di pubblico spettacolo (per le quali comunque bisogna rispettare i procedimenti previsti dall’art. 80 del r.d. n. 773/1931), oppure non lo siano.

Tali nuove linee guida, si afferma espressamente nella circolare, sostituiscono quelle precedenti.

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Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

Gli strumenti consensuali di collaborazione paritaria ed il permesso di costruire convenzionato: patologie dei contratti ed effettività della tutela

19 Lug 2018
19 Luglio 2018

Pubblichiamo in allegato la relazione del Prof. Avv. Luigi Garofalo tenuta al  Convegno di Castelfranco Veneto del 27.11.2015, intitolata: Gli strumenti consensuali di collaborazione paritaria ed il permesso di costruire convenzionato: patologie dei contratti ed effettività della tutela”.

Ringraziamo sentitamente l'autore e l'avv. Primo Michielan, organizzatore del convegno, per avere autorizzato la pubblicazione  

testo

In quale modo deve essere provata nel processo una istanza di accesso agli atti inviata via PEC

19 Lug 2018
19 Luglio 2018

Il TAR afferma che è necessaria l’attestazione di conformità all’originale, richiesta dall’art. 22, co. 2 del codice dell’amministrazione digitale (d.lgs. 7 marzo 2005 n. 82), a pena di inammissibilità del ricorso.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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Da quando decorre la prescrizione del contributo di costruzione?

19 Lug 2018
19 Luglio 2018

Il Consiglio di Stato conferma che la prescrizione decennale del contributo di costruzione decorre dal momento del rilascio del titolo; al contrario, il termine di sessanta giorni dall’ultimazione elle opere rileva solo ai fini della prescrizione delle sanzioni per omesso o ritardato pagamento dei contributi concessori.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Convenzioni urbanistiche e fallimento del proponente

18 Lug 2018
18 Luglio 2018

Il Consiglio di Stato afferma che l'articolo 72 della legge fallimentare non si applica a una convenzione accessiva a un permesso di costruire, essendo tale convenzione un accordo ex art. 11, l. 7 agosto 1990, n. 241, cosicchè non si applicano in automatico tutte le disposizioni sui contratti.

L'articolo 72 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, nella versione attualmente in vigore, stabilisce quanto segue: "Se un contratto è ancora ineseguito o non compiutamente eseguito da entrambe le parti quando, nei confronti di una di esse, è dichiarato il fallimento, l'esecuzione del contratto, fatte salve le diverse disposizioni della presente Sezione, rimane sospesa fino a quando il curatore, con l'autorizzazione del comitato dei creditori, dichiara di subentrare nel contratto in luogo del fallito, assumendo tutti i relativi obblighi, ovvero di sciogliersi dal medesimo, salvo che, nei contratti ad effetti reali, sia già avvenuto il trasferimento del diritto".

Post di Daniele Iselle - funzionario comunale

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