La proposta del “condoncino edilizio”

14 Nov 2023
14 Novembre 2023

Segnaliamo che al Senato, in sede di conversione del decreto legge 145 del 2023 "Decreto anticipi", è stato presentato un emendamento che introdurrebbe alcune modifiche all’articolo 9-bis del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 che avrebbero l'effetto sostanziale di regolarizzare alcune difformità edilizie anteriori al 1977.

L'emendamento 4.0.4, a firma dei senatori Gelmetti, Mennuni, Liris (tutti e tre di Fratelli d'Italia) recita:
"Dopo l'articolo, aggiungere il seguente:
 
«Articolo 4-bis.
 
          1. All'articolo 9-bis del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, apportare le seguenti modificazioni:
 
          a) Il comma 1.bis è sostituito dal seguente: «1-bis. Lo stato legittimo dell'immobile o dell'unità immobiliare è quello stabilito dal titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione o che ne ha legittimato la stessa e da quello che ha disciplinato l'ultimo intervento edilizio che ha interessato l'intero immobile o unità immobiliare, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali. Per gli immobili risalenti ad epoca anteriore al 30 gennaio 1977 lo stato legittimo coincide con lo stato dei luoghi accertato in sopralluogo o ispezione da parte di funzionari comunali incaricati prima dell'avvenuto rilascio del certificato di agibilità. Per gli immobili realizzati in un'epoca nella quale non era obbligatorio acquisire il titolo abilitativo edilizio o per gli immobili per i quali era necessario acquisire il titolo abilitativo edilizio ma l'amministrazione comunale non ha provveduto all'espletamento delle verifiche di agibilità, lo stato legittimo è quello desumibile dalle informazioni catastali di primo impianto.
 
          b) Dopo il comma 1-bis è aggiunto il seguente: «1-ter. Nell'osservanza del principio di certezza delle posizioni giuridiche e di tutela dell'affidamento dei privati, non si considerano violazioni edilizie rispetto al titolo abilitativo legittimamente rilasciato le parziali difformità, realizzate in corso d'opera, cui sia seguita, previo sopralluogo o ispezione da parte di funzionari pubblici incaricati e in data anteriore al 30 gennaio 1977, la certificazione di agibilità nelle forme previste dalla legge.».».".
.
Pubblichiamo il link a un articolo che ne parla, evidenziando anche i punti deboli e critici del testo proposto:

Il “Condoncino edilizio” sotto forma di emendamento al Decreto Anticipi?

Silenzio-assenso della SS.BB.AA. sull’autorizzazione paesaggistica

14 Nov 2023
14 Novembre 2023

Il Consiglio di Stato, pur dando atto di contrapposti orientamenti, chiarisce perché il cd. silenzio assenso orizzontale tra P.A., ex art. 17 bis della l. n. 24/1990, si applica anche alle pratiche paesaggistiche oggetto del vaglio della SS.BB.AA. ex art. 146 del d.lgs. n. 42/2004.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Il permesso di costruire condizionato

14 Nov 2023
14 Novembre 2023

Il T.A.R. Bolzano conferma la legittimità di un titolo edilizio subordinato al rispetto di determinate condizioni da parte del soggetto richiedente.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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SUAP e poteri della conferenza di servizi e del Consiglio comunale

14 Nov 2023
14 Novembre 2023

Il T.A.R. Veneto, con precipuo riferimento ad una procedura di SUAP, afferma che le valutazioni (positive) compiute dalla conferenza di servizi all’interno della prefata procedura, non vincolo affatto il Consiglio comunale che, quale organo deputato alla pianificazione del territorio, ha ampio margine per condividerle o meno, purché dia adeguata motivazione di ciò.

Post di Daniele Iselle

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SUAP in variante: se la variante precede il PdC, dev’essere tempestivamente impugnata

14 Nov 2023
14 Novembre 2023

Nel caso di specie, il ricorrente impugnava un permesso di costruire rilasciato ai sensi dell’art. 4 l.r. Veneto 55/2012, il quale era stato preceduto da una delibera del Consiglio comunale (non impugnata) che variava il P.I., approvando il progetto di cui al successivo PdC e imprimendo così all’area una specifica disciplina dotata di immediata efficacia conformativa, di cui il PdC impugnato costituisce mera attuazione.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso inammissibile per carenza d’interesse, per non aver impugnato anche la precedente delibera consiliare.

Quest’ultima, infatti, non ha natura endoprocedimentale, ma ha una sua propria autonoma efficacia provvedimentale, quale atto di pianificazione (cioè di variante speciale).

Post di Alberto Antico – avvocato

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ATP a fini conciliativi

14 Nov 2023
14 Novembre 2023

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 669-quaterdecies e 695 c.p.c., nella parte in cui non consentono di proporre il reclamo, previsto dall’art. 669-terdecies c.p.c., avverso il provvedimento che rigetta il ricorso per la nomina del consulente tecnico preventivo ai fini della composizione della lite, di cui all’art. 696-bis c.p.c.

Nel giudizio a quo, un cittadino ricorreva ex art. 696-bis c.p.c. per la nomina di un consulente tecnico per l’accertamento dei danni conseguenti ad un sinistro stradale, sull’assunto in base al quale la transazione intercorsa con la compagnia assicurativa non avrebbe tenuto conto dei danni neurologici che si erano manifestati in un momento successivo all’accordo. Il giudice dichiarava il ricorso inammissibile perché il danneggiato non avrebbe indicato la data di insorgenza della patologia sopravvenuta.

Il principio di uguaglianza e il diritto di difesa esigono la possibilità di proporre reclamo avverso detto provvedimento giudiziale di rigetto del ricorso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Equo compenso e determinazione del compenso professionale negli appalti pubblici di servizi di ingegneria e architettura

13 Nov 2023
13 Novembre 2023

Il dott. Amos Brazzoli e l'avv. Giacomo Frigo, di Istituto Commercio Servizi Società Benefit srl, che sentitamente ringraziamo, ci inviano l'articolo sui compensi professionali che volentieri pubblichiamo.

Brazzoli A, Frigo G 2023, Equo compenso

Come si approva il Piano Antenne comunale?

13 Nov 2023
13 Novembre 2023

L’art. 8, co. 6 l. 36/2001 ss.mm.ii. parla di regolamento: “I comuni possono adottare un regolamento nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge e, in particolare, degli articoli 43, 44, 45, 46, 47 e 48 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato ai sensi dell'articolo 4”.

Tuttavia, sussiste in materia una competenza regionale. Si veda in particolare l’art. 8, co. 4 l. 36/2001: “Le regioni, nelle materie di cui al comma 1, definiscono le competenze che spettano alle province ed ai comuni, nel rispetto di quanto previsto dalla legge 31 luglio 1997, n. 249” (quest’ultima legge è rubricata Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo).

Orbene, l’art. 13, co. 1, lett. q l.r. Veneto 11/2004 ss.mm.ii. afferma: “1. Il piano di assetto del territorio (PAT), redatto sulla base di previsioni decennali, fissa gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili ed in particolare: … q) stabilisce i criteri per l’individuazione dei siti per la localizzazione di reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico di cui al decreto legislativo 1 agosto 2003, n. 259 "Codice delle comunicazioni elettroniche" e successive modificazioni”.

A seguire, l’art. 17, co. 2, lett. h l.r. cit. afferma: “2. Il PI in coerenza e in attuazione del piano di assetto del territorio (PAT) sulla base del quadro conoscitivo aggiornato provvede a: … h) definire e localizzare le opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico nonché quelle relative a reti e servizi di comunicazione, di cui al decreto legislativo n. 259 del 2003 e successive modificazioni, da realizzare o riqualificare”.

Quindi la disciplina delle antenne segue il procedimento di approvazione di un normale regolamento o dello strumento urbanistico? Se i lettori vorranno inviarci commenti con le loro opinioni, ci farà piacere pubblicarli.

Post di Alberto Antico – avvocato

Il privato può usucapire un bene demaniale?

13 Nov 2023
13 Novembre 2023

La risposta negativa sembra essere scontata, ma la Corte di Cassazione civile ha puntualizzato che, per giungere a tale conclusione, deve sussistere sia l’elemento soggettivo costituito dalla manifestazione di volontà di destinare il bene demaniale ad uno scopo pubblico tramite un atto amministrativo, sia quello oggettivo composto dall’effettiva, attuale e concreta destinazione e/o utilizzo del bene demaniale a tale scopo. Ovviamente tali requisiti concernono solo i beni appartenenti al cd. demanio accidentale o eventuale, ex artt. 822, c. 2 e art. 824 cc., dello Stato/Regioni/Province/Comuni e non a quelli del cd. demanio necessario, ex art. 822, c. 1 c.c.., dello Stato. Da ciò la Corte ha tratto la conseguenza giuridica che si possa usucapire anche un bene del demanio accidentale del Comune se, in realtà, esso non lo è, avendo perso la sua “naturale” vocazione pubblica a soddisfare un interesse pubblicistico per decorrenza del tempo ed in mancanza di un’inequivoca determinazione amministrativa sul punto.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Motivazione in sede di approvazione di uno strumento urbanistico

13 Nov 2023
13 Novembre 2023

Il TAR Sardegna ha ricordato che l’onere di motivazione gravante sulla P.A. in sede di adozione di uno strumento urbanistico, salvo i casi in cui esse incidano su zone territorialmente circoscritte ledendo legittime aspettative, è di carattere generale e risulta soddisfatto con l’indicazione dei profili generali e dei criteri che sorreggono le scelte effettuate, senza necessità di una motivazione puntuale e mirata.

Post di Alberto Antico – avvocato

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