Author Archive for: SanVittore

Modifiche d’ufficio degli strumenti urbanistici comunali: quali poteri in capo alla Regione?

01 Ott 2020
1 Ottobre 2020

Il TAR Piemonte si sofferma su quali siano i poteri della Regione relativamente alle modifiche introdotte d’ufficio negli strumenti urbanistici comunali, come previsti dall’art. 10 della l. n. 1150/1942.

In particolare rileva che, in presenza di superiori interessi pubblici, quale è quello finalizzato alla tutela del paesaggio, ben può la Regione modificare d’ufficio i piani comunali, purché tale scelta discrezionale venga motivata e sia frutto di un’istruttoria completa; e il Comune non è costretto a riattivare completamente il procedimento di approvazione del piano.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Il provvedimento implicito

01 Ott 2020
1 Ottobre 2020

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha offerto principi utili in materia di formazione di un cd. provvedimento implicito.

Il Consiglio ha poi precisato che non può formarsi implicitamente il provvedimento di concessione demaniale, poiché in detto ambito l’atto conclusivo del procedimento è il solo a costituire e regolare il rapporto concessorio e, in ogni caso, deve rivestire la forma scritta ad substantiam.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Sulla valutazione delle offerte

01 Ott 2020
1 Ottobre 2020

Il T.A.R. si sofferma su alcuni principi ormai assodati in tema di valutazione delle offerte tecniche.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Cambio destinazione d’uso ed oneri concessori

30 Set 2020
30 Settembre 2020

Il T.A.R. afferma che il cambio d’uso senza opere da industriale a commerciale comporta la corresponsione degli oneri concessori, stante l’incremento del carico urbanistico.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Un ricorso con Saturno contro…

30 Set 2020
30 Settembre 2020

Il TAR Catania ha dichiarato inammissibile un ricorso, il quale:

- era redatto in violazione delle norme sul processo amm. telematico, non essendo in pdf nativo e risultante privo di firma digitale;

- impugnava un atto amministrativo depositato in giudizio come copia per immagine priva delle necessarie asseverazioni di conformità all’originale ex art. 22 d.lgs. 82/2005;

- era notificato alla P.A. resistente ad un indirizzo PEC non risultante dai registri del Ministero della Giustizia;

- mancava di procura speciale, peraltro priva di attestazione di conformitĂ  secondo quanto prescritto dalle regole CAD;

- conteneva motivi generici, senza l’indicazione di alcuna norma di legge violata;

- non aveva impugnato nei termini l’atto amministrativo presupposto.

Insomma, come non si fa un ricorso.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Avvalimento nei pubblici appalti: vi è un doppio onere di produzione documentale

30 Set 2020
30 Settembre 2020

Il TAR Catania ha affermato che, se il concorrente di un pubblico appalto intende servirsi dell’avvalimento, bisogna presentare il contratto stipulato tra concorrente ed impesa ausiliaria, ma anche una dichiarazione con cui l’impresa ausiliaria stessa si obbliga nei confronti della Stazione appaltante a mettere a disposizione, per tutta la durata del contratto, le risorse necessarie di cui è carente il concorrente (cfr. art. 89 d.lgs. 50/2016).

Se ci si dimentica questo secondo documento, come nel caso di specie, non è possibile chiedere il soccorso istruttorio e si incorre nell’esclusione.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Giurisdizione per il diritto di prelazione per l’affitto di fondi rustici

30 Set 2020
30 Settembre 2020

Il TAR Piemonte afferma che, in ipotesi di ricorso in cui, sostanzialmente, veniva contestato il mancato accertamento del diritto di prelazione nel caso di affitto di fondi rustici, la giurisdizione spetta al Giudice Ordinario, trattandosi di diritto potestativo che potrebbe prevalere sull’interesse legittimo dell’aggiudicatario di una procedura ad evidenza pubblica a vedersi assegnare il bene.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Gare d’appalto bandite e ius supervenies

29 Set 2020
29 Settembre 2020

Il T.A.R. si occupa del rapporto tra il principio del tempus regit actum e lo ius supervenies con precipuo riferimento alle gare d'appalto.

Tale sentenza da la stura per chiedersi, con riferimento ad un decreto legge non convertito, quale sia la normativa che regola la gara d'appalto.

Infatti, se la mancata conversione in legge di un decreto-legge dovrebbe comportare, in via generale, la sua decadenza ex tunc (almeno per le parti non confermate), ciò vale anche per le gare d'appalto?

Forse no.

Dalla sentenza sembrerebbe evincersi che la lex specialis vincoli tout court la Stazione Appaltante alle previsioni in essa contenute. Di conseguenza, se la gara è stata bandita sotto l'egida di un decreto legge e, medio tempore, muti la disciplina per mancata conversione in legge dello stesso, tale accadimento sembrerebbe irrilevante per la gare d'appalto in essere che, quindi, continuerebbero ad essere regolate unicamente dalla lex specialis.

Voi cosa ne pensate?

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Principi utili in materia di ordinanza di demolizione

29 Set 2020
29 Settembre 2020

Il TAR Palermo ha ribadito che:

- La notifica dell’ordinanza di demolizione non è invalida, se ha comunque prodotto il risultato della sua conoscenza e determinato così il raggiungimento dello scopo legale;

- Qualora l’abuso edilizio risulti accertato, la relativa ordinanza di demolizione non necessita della preventiva comunicazione di avvio del procedimento, né di un’ampia motivazione;

- Il privato non può difendersi dicendo che intorno al suo abuso ve ne sono molti altri mai sanzionati…

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Effetti dell’istanza di condono sull’ordinanza di demolizione

29 Set 2020
29 Settembre 2020

Nella variegata e oscillante giurisprudenza in materia, il TAR Catania ha distinto diverse ipotesi:

  1. Se l’istanza di condono è presentata prima che il Comune concluda il procedimento di irrogazione dell’ordinanza di demolizione, il Comune deve prima decidere del condono e solo in caso di espresso diniego potrà decidere della demolizione.
  2. Se l’istanza di condono è presentata prima dell’impugnazione dell’ordinanza di demolizione già emanata, gli effetti dell’ordinanza si sospendono. Dopodiché:

2.1. Se il condono è rilasciato, l’ordinanza è caducata;

2.2. Se il condono è denegato, dovrà essere emanata una nuova ordinanza di demolizione che sostituirà quella precedente.

  1. Se l’istanza di condono è presentata in pendenza del ricorso al TAR sull’ordinanza di demolizione, il ricorso diviene improcedibile e il privato potrà eventualmente impugnare il diniego di condono.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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