Author Archive for: SanVittore

Notifica e deposito del ricorso in materia elettorale

29 Set 2020
29 Settembre 2020

Il TAR Piemonte ricorda alcuni principii in materia di ricorsi avverso gli atti preparatori alle elezioni (art. 129 c.p.a.):

- la notifica è ammessa solamente a mezzo consegna diretta, pec o fax (mentre è sempre escluso l’invio via e-mail, anche quando si tratta di difesa in proprio);

- l’uso del cd. MiniUrp del TAR è ammesso solo per quei soggetti ricorrenti privi di firma digitale e/o pec e presuppone la consegna materiale degli atti e l’identificazione del soggetto depositante – ricorrente;

- né la notifica né il deposito sono ammessi mediante raccomandata postale, stante le esigenze di celerità che caratterizzano il ricorso ex art. 129 del Codice.

Post di Alessandra Piola – avvocato

Read more

Partecipazione della Provincia al procedimento di approvazione del PAT

29 Set 2020
29 Settembre 2020

Il TAR Veneto sottolinea che, nella vigenza del regime transitorio di cui all’art. 34, co. 4 della l. R.V. n. 11/2004, l’approvazione del PAT comunale era demandata alla Regione, sentita la Provincia: quest’ultima poteva dunque intervenire anche mediante delibera acquisita in corso di procedimento, senza che fosse necessaria la convocazione della conferenza di servizi.

Post di Alessandra Piola – avvocato

Read more

Che cos’è la ristrutturazione edilizia nell’art. 3, co. 1, lett. d) del d.P.R. 380/2001?

28 Set 2020
28 Settembre 2020

Il concetto di "ristrutturazione edilizia" non ha pace e il legislatore continua a tormentarlo con periodici aggiustamenti.

In astratto, teoricamente parlando, esso potrebbe oscillare tra due estremi: 1) è un intervento che fa salvo sostanzialmente l'involucro esterno e può modificare radicalmente gli interni, anche con il mutamento della destinazione d'uso; 2) è un intervento sul volume esistente, da considerare (tanto per capirci) come una certa quantità di plastilina, che si può modellare a piacimento, facendo e disfacendo sull'esistente quello che si vuole.

Il secondo concetto sarebbe molto gradito ai proprietari e ai progettisti, il primo a chi ama lo skyline esistente. Sempre in teoria, l'ampliamento dovrebbe essere tutt'altra cosa, anche quando viene mescolato con una ristrutturazione.

In realtà cosa ha cogitato finora l'inquieto legislatore?

Se ci si attiene solo e soltanto alla lettera dell’art. 3, co. 1, lett. d) del  d.P.R. 380/2001, gli “interventi di ristrutturazione edilizia” sono definiti come quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.

La relativa disciplina e le definizioni ivi contenute sono state oggetto di successive e continue modifiche (l’ultima avvenuta con il recentissimo decreto semplificazioni, d.l. n. 76/2020 conv. con l. n. 120/2020), le quali tentano di trovare una soluzione al problema della comprensione della fattispecie, finendo però spesso per complicare ancora di più la situazione.

Al netto di tali considerazioni, e prendendo come fondamento la norma come ora riscritta, si rileva che l’art. 3, co. 1, lett. d cit. prevede tre tipologie di interventi, con alcune sottocategorie specifiche entro ciascun tipo.

La prima tipologia è data dagli interventi di ripristino o sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, nonché eliminazione, modifica e inserimento di nuovi elementi ed impianti.

La seconda tipologia è data dagli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti. A questo punto, vi sono quattro ipotesi:

2.1. È generalmente ammessa la possibilità di ricostruire con diversità di sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’istallazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico, ma non l’incremento di volumetria;

2.2. In via più estensiva rispetto al punto 2.1., ma solo ove la legge o gli strumenti urbanistici comunali lo prevedano, sono ammessi incrementi di volumetria, anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana.

2.3. In via più restrittiva rispetto al punto 2.1., per gli immobili tutelati dal Codice Urbani, devono essere mantenuti sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente e non sono previsti incrementi di volumetria.

2.4. Infine, nelle Zone A e assimilabili, nonché nei centri e nuclei storici consolidati e negli ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico, devono essere mantenuti sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente e non sono previsti incrementi di volumetria, ma sono fatte salve le previsioni legislative e degli strumenti urbanistici, le quali potrebbero quindi permettere tali diversità.

La terza tipologia è data dagli interventi di ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza. Per questa ipotesi, vi sono due specifiche:

3.1. Per gli immobili tutelati dal Codice Urbani, devono essere mantenuti sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente e non sono previsti incrementi di volumetria.

3.2. Invece, nelle Zone A e assimilabili, nonché nei centri e nuclei storici consolidati e negli ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico, devono essere mantenuti sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente e non sono previsti incrementi di volumetria, ma sono fatte salve le previsioni legislative e degli strumenti urbanistici.

avv. Alessandra Piola e dott. Alberto Antico

Le slides del Ministero sulle modifiche alla legge n. 241/1990

28 Set 2020
28 Settembre 2020

Pubblichiamo il link alle slides del 23 settembre 2020 della dott.sa Silvia Pararo, Responsabile Ufficio per la semplificazione e la sburocratizzazione del Dipartimento della Funzione Pubblica

https://www.fondazioneifel.it/documenti-e-pubblicazioni/item/download/4239_ff48925a0b57d3bd0aa777c4c33bf630

Post di Daniele Iselle - funzionario comunale

Principio generale in materia di pianificazione urbanistica

28 Set 2020
28 Settembre 2020

L’ha ricordato il TAR Veneto in una propria sentenza: si tratta del principio per cui le scelte di pianificazione urbanistica sono frutto di ampia discrezionalità e possono quindi essere censurate solo per manifesta illogicità o irragionevolezza.

È dunque coerente con l’ordinato sviluppo del territorio la scelta del PAT di limitare i nuovi sviluppi edilizi ad aree già parzialmente trasformate, al fine di preservare la qualità ambientale del territorio agricolo comunale ancora esistente.

Post di Alessandra Piola – avvocato

Read more

Contributo di costruzione e decorso del tempo

28 Set 2020
28 Settembre 2020

Il TAR Catania ha ricordato che il credito del Comune per gli oneri di urbanizzazione e il costo di costruzione si prescrive in 10 anni dal rilascio del titolo edilizio o dalla formazione del silenzio-assenso, mentre l’applicazione della sanzione per il mancato pagamento di tali somme si prescrive in 5 anni dal giorno in cui la violazione è stata commessa.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

sent. TAR Catania, 1710-2020Read more

L’errore di fatto revocatorio

28 Set 2020
28 Settembre 2020

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha offerto principi utili in materia, a partire dall’art. 395, n. 4 c.p.c., a cui fa rinvio l’art. 106 c.p.a.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

Read more

Danno non patrimoniale da mancato godimento dell’immobile di abitazione

25 Set 2020
25 Settembre 2020

Il Tribunale di Vicenza ha accertato la responsabilità ex art. 1669 c.c. del venditore-costruttore e del progettista-D.L. per aver venduto una casa che poi è franata per essere stata costruita su un terreno inadatto.

Oltre al danno patrimoniale, il Tribunale condannava detti soggetti a risarcire il danno non patrimoniale, sub specie di danno esistenziale, quantificato equitativamente in €50 al giorno per persona per gli anni che vanno dal tempo dell’allontanamento forzato dalla casa fino al tempo in cui la famiglia avrebbe potuto tornare nell’abitazione se avesse fatto riparare l’immobile.

Seppur con laconica motivazione, il Tribunale lascia intendere che il diritto di proprietà, ma ancor più il diritto all’abitazione, rientrano tra quei superiori valori costituzionalmente protetti che, se lesi, comportano il risarcimento del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c. anche in assenza di un reato, come stabilito dalla Corte di cassazione nelle cd. sentenze di San Martino del 2008.

La Suprema Corte – seppur in materia di immissioni intollerabili – ha precisato che quando non risulti integrato un danno biologico, la lesione del diritto al normale svolgimento della vita familiare all’interno della propria casa di abitazione e del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane sono pregiudizi apprezzabili in termini di danno non patrimoniale.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

Read more

Le diverse ipotesi di “scostamento” dal Permesso di Costruire

25 Set 2020
25 Settembre 2020

Il TAR Catania ha spiegato le differenze tra la richiesta di variante in senso proprio del PdC (art. 22, co. 2 T.U. edilizia), la variazione essenziale attuata in corso di esecuzione del PdC (art. 32 T.U. cit., come eventualmente recepito dalle Regioni) e la parziale difformità di quanto realizzato rispetto a quanto assentito dal PdC (art. 34 T.U. cit.).

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

Read more

Verifica di anomalia e verifica di congruità

25 Set 2020
25 Settembre 2020

Il TAR Catania ha spiegato la differenza tra questi due istituti, come disciplinati dall’art. 97 d.lgs. 50/2016. In particolare:

- la verifica di anomalia, di cui al comma 2 art. cit., introduce un vero e proprio procedimento obbligatorio di valutazione dell’anomalia, legato a criteri matematici;

- la verifica di congruità, di cui al comma 6 art. cit., lascia alla discrezionalità della Stazione appaltante la facoltà di aprire un procedimento di valutazione della congruità “di ogni altra offerta” che, in base ad elementi specifici, appaia anormalmente bassa.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

Read more

© Copyright - Italia ius | Diritto Amministrativo Italiano - mail: info@italiaius.it - Questo sito è gestito da Cosmo Giuridico Veneto s.a.s. di Marangon Ivonne, con sede in via Centro 80, fraz. Priabona 36030 Monte di Malo (VI) - P. IVA 03775960242 - PEC: cosmogiuridicoveneto@legalmail.it - la direzione scientifica è affidata all’avv. Dario Meneguzzo, con studio in Malo (VI), via Gorizia 18 - telefono: 0445 580558 - Provider: GoDaddy Operating Company, LLC