Vincolo a sede viaria e recinzione
In TAR Veneto precisa che non ogni recinzione è compatibile col vincolo a sede viaria.
Post di Dario Meneguzzo
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In TAR Veneto precisa che non ogni recinzione è compatibile col vincolo a sede viaria.
Post di Dario Meneguzzo
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Segnaliamo una sentenza del TAR Veneto che riguarda l'applicazione dell'articolo 38 del D.P.R. 380/2001 in un caso nel quale è stato annullato il titolo edilizio per ristrutturare un edificio.
L’annullamento è stato disposto perché la porzione sul lato ovest è stata ricostruita senza rispettare il volume e la sagoma originaria (vi è una diversa configurazione planivolumetrica con l’aggiunta di due piani arrivando ad un’altezza di circa diciotto metri contro i circa dodici dello stato di fatto originario) ed in violazione delle distanze (la sopraelevazione dell’edificio all’interno del cortile sopravanza di alcuni centimetri la proprietà dei vicini), con la conseguenza che l’intervento, dovendo essere qualificato come di nuova costruzione, è in contrasto con uno specifico divieto previsto dallo strumento urbanistico generale per la zona territoriale omogenea in cui ricade l’immobile.
Successivamente il Comune si è posto il problema dell’eventuale rilascio di un permesso di costruire ai sensi dell’art. 38 del DPR 6 giugno 2001, n. 380, relativo agli interventi edilizi eseguiti in base al un permesso annullato.
Come è noto tale norma prevede che in caso di annullamento del permesso, qualora non sia possibile, in base a motivata valutazione, la rimozione dei vizi delle procedure amministrative o la restituzione in pristino, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale applica una sanzione pecuniaria.
Sulla base di tale norma il Comune, ritenendo che relativamente alla porzione sul lato est non fossero riscontrabili vizi di carattere sostanziale, ha rilasciato il permesso di costruire, ritenuto però illegittimo dal TAR, trattandosi di vizi sostanziali.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
Lo ha affermato il TAR Catania, poiché nel pubblico impiego ciò può avvenire soltanto ove previsto da norme speciali.
Invano il lavoratore ha invocato l’art. 36 Cost. (adeguata retribuzione): il TAR ha posto tale norma in bilanciamento con l’art. 97 Cost. (buon andamento della p.a.), al fine di motivare la decisione in parola.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
L'Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti ha organizzato per sabato 13 ottobre 2018 un convegno sul degrado urbano e la riqualificazione urbanistica, che si terrà a Padova, presso l'Auditorium San Gaetano, dalle ore 9.30 alle 13, presieduto dal dott. Maurizio Nicolosi, Presidente del T.A.R. Veneto.
Verrà esaminato il Fil Rouge tra il decreto Minniti (d.l. 14/2017) e la legge regionale sul contenimento del consumo del suolo (l.r. n. 14/2017): Si parlerà anche delle novità del decreto Salvini.
Dopo i saluti, ci saranno i seguenti interventi:
Il convegno è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Padova, con il riconoscimento di tre crediti per la formazione professionale.
Pubblichiamo una nota redatta da URBJUS - Novità normative e novità normative e giurisprudenziali "http://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/urbjus” nel portale della Regione del Veneto, curato dai funzionari Perin, Tomaello, Martini e Mattiuzzo e pubblicata in data 25.09.2018, sul contenimento del consumo del suolo relativo ai Comuni che non hanno trasmesso tempestivamente i dati alla Regione.
Urbjus_ContConsSuolo_ComuniRitardatari25-9-18
https://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=378042
Il T.A.R. afferma che le misure di salvaguardia possono ostare al rilascio anche del titolo edilizio in sanatoria.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il Consiglio di Stato, riformando la sentenza del T.A.R. Veneto n. 608/2018 commentata in data 27.06.2018, afferma che il termine di trenta giorni per impugnare le illegittime ammissioni altrui decorre dalla data di pubblicazione di tale provvedimento sul sito della stazione appaltante, come previsto dall’art. 29 del Codice Appalti.
Il Massimo Organo della Giustizia Amministrativa ricorda che la piena consapevolezza dell’illegittima ammissione altrui può aversi anche prima e/o in assenza di tale “adempimento informatico” e che il termine, in tali casi, decorre dal momento in cui si è avuto piena conoscenza di ciò; queste circostanze, però, devono essere accertate in modo estremamente scrupoloso, per evitare facili raggiri della norma.
Detto in altre parole, per anticipare la decorrenza del termine, non è sufficiente la presenza del rappresentante legale al momento di apertura/valutazione delle offerte, ma questi deve aver acquisito, con certezza, la prova dell’illegittima ammissione altrui.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Palermo ha affermato che la concessione edilizia che presenti false dichiarazioni è annullabile in autotutela, senza che il Comune debba motivare in ordine all’interesse pubblico, al sacrificio dell’interesse del privato o al tempo trascorso.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il T.A.R. Brescia afferma che, se da un lato, la domanda di sanatoria edilizia ex art. 36 del d.P.R. n. 380/2001 determina la sospensione dell’efficacia dell’ordine demolitorio, dall’altro lato, il rigetto della stessa o il formarsi del silenzio-rigetto, implica la reviviscenza automatica dell’ordine precedentemente impartito.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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