Corte Costituzionale: legittima la legge veneta sui luoghi di culto, tranne l’obbligo della lingua italiana

11 Apr 2017
11 Aprile 2017

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 67 del 2017,ha deciso questione di legittimità costituzionale dell’art. 2 della legge della Regione Veneto 12 aprile 2016, n. 12 (Modifica della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 recante “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” e successive modificazioni), che introduce gli artt. 31-bis e 31-ter nella legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 (Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio), sollevata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, lamentando la violazione degli artt. 2, 3, 8, 19 e 117, secondo comma, lettere c) e h), della Costituzione.

La legge disciplina i luoghi di culto.

La Corte ha ritenuto legittima la legge nel suo complesso, anche se ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 2 della legge della Regione Veneto 12 aprile 2016, n. 12 (Modifica della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 recante “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” e successive modificazioni), nella parte in cui, nell’introdurre nella legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 (Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio), l’art. 31-ter, al suo comma 3, dispone che «Nella convenzione può, altresì, essere previsto l’impegno ad utilizzare la lingua italiana per tutte le attività svolte nelle attrezzature di interesse comune per servizi religiosi, che non siano strettamente connesse alle pratiche rituali di culto».

Post di  Daniele Iselle - funzionario comunale

sentenza Corte Costituzionale 67 del 2017

Modifica al Piano veneto di tutela delle acque per la zona di ricarica degli acquiferi

11 Apr 2017
11 Aprile 2017

Sul BUR n. 35 del 7 aprile 2017 è stata pubblicata la DGRV n. 360 del 22 marzo 2017, che approva la proposta  di aggiungere un nuovo comma 9 all’art. 11 “Adempimenti finalizzati alla riduzione o all’eliminazione delle sostanze pericolose”, così formulato:

"9. Qualora nel territorio regionale, ed in particolar modo nella zona di ricarica degli acquiferi di cui all’art. 18 del presente Piano, siano presenti impianti, stabilimenti, siti potenzialmente contaminati o contaminati, che abbiano generato o siano ancora in grado di generare, ovvero generino con continuità accertate situazioni di criticità relative alle acque utilizzate per l’approvvigionamento idropotabile, associate ad effetti sanitari quali un probabile aumento di rischio di contrarre patologie umane e dovute a sostanze di cui alle Tabelle 1/A e 1/B dell’Allegato 1 del D.lgs. n. 152/2006, Parte terza e loro aggiornamenti, laddove sia stata identificata e sia ancora presente la fonte di pressione che ha generato la suddetta criticità e sia ancora in grado di generarla, la fonte di pressione stessa deve essere rimossa, o delocalizzata in aree meno critiche, nel più breve tempo possibile; in ogni caso gli scarichi e/o le immissioni da essa derivanti, nelle acque superficiali, sul suolo, nelle acque sotterranee o in pubblica fognatura, anche provenienti da necessarie operazioni di bonifica, devono essere opportunamente gestiti, in modo tale da garantire la tutela della salute della popolazione con particolare riferimento al consumo di acqua potabile."

Post di Daniele Iselle - funzionario comunale

DGRV 360 del 2017

Il comune può vietare nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande di qualsivoglia tipo in alcune zone del territorio comunale

10 Apr 2017
10 Aprile 2017

Il TAR Lazio spiega perchè la normativa in materia di liberalizzazione delle attività commerciali non impedisce al comune di  vietare nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande di qualsivoglia tipo in alcune zone del territorio comunale.

Nel caso esaminato si tratta del quartiere San Lorenzo di Roma.

Il divieto contenuto nella regolamentazione comunale si pone lo scopo “di ovviare agli inconvenienti sottesi alla particolare concentrazione della attività commerciale ed agli elevati livelli di pressione antropica e, dall’altro, di garantire il rispetto dei vincoli in materia ambientale, archeologica, monumentale, culturale, paesaggistico-territoriale e storico-artistica”.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

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Quando i fanghi possono essere considerati sottoprodotti?

10 Apr 2017
10 Aprile 2017

Il T.A.R. Brescia, in un’articolata ed approfondita sentenza, stabilisce quando i fanghi sono considerati sottoprodotti commerciabili, anziché rifiuti da smaltire.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato Read more →

Principi in materia di repressioni di abusi edilizi

10 Apr 2017
10 Aprile 2017

Il T.A.R. ricorda i principi, ormai noti, in materia di repressione degli abusi edilizi.

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Quando emana una ordinanza contingibile e urgente il sindaco non diventa un organo dello Stato

10 Apr 2017
10 Aprile 2017

Il TAR Basilicata afferma che, quando emana una ordinanza contingibile e urgente, il sindaco non diventa un organo dello Stato, con la conseguenza che non deve stare in giudizio il Ministero competente tramite l'Avvocatura dello Stato.

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Ordinanza contingibile e urgente per prorogare il servizio rifiuti

10 Apr 2017
10 Aprile 2017

Il TAR Basilicata afferma che legittimamente il sindaco può emanare una ordinanza contingibile e urgente per prorogare il servizio rifiuti,  in quanto la sospensione dei servizi di igiene urbana determina inevitabili pericoli per la salute pubblica e per l’ambiente, che possono essere scongiurati soltanto con la continuità dell’espletamento del servizio da parte dell’attuale gestore, nelle more della definizione della gara per la scelta del nuovo contraente.

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Accesso agli atti e vicinitas

07 Apr 2017
7 Aprile 2017

Il T.A.R. Veneto afferma che per consentire l’accesso agli atti è sufficiente la c.d. vicinitas.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Barriere architettoniche e vincolo paesaggistico

07 Apr 2017
7 Aprile 2017

Il T.A.R. Trento ricorda che anche le opere edili finalizzate alla rimozione delle barriere architettoniche devono essere compatibili con il vincolo paesaggistico.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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La mancanza di sottoscrizione non può essere sopperita dal soccorso istruttorio

07 Apr 2017
7 Aprile 2017

Il T.A.R. spiega perché l’offerta priva di sottoscrizione è inammissibile per carenza di un requisito essenziale che non può essere sanato nemmeno con il soccorso istruttorio.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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