Giurisprudenza sulla autonomia della valutazione paesaggistica rispetto a quella edilizia

26 Feb 2025
26 Febbraio 2025

La rassegna contiene i seguenti 5 post:

1. Istanza di sanatoria e di compatibilità paesaggistica

 2. Interazione tra la valutazione urbanistica e quella paesaggistica

3. Valutazioni urbanistiche e paesaggistiche, in occasione di una SCIA in sanatoria

4. Valutazioni paesaggistiche e urbanistiche

 5. Non conformità paesaggistica e sanatoria edilizia

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Recesso della Stazione appaltante per sopravvenuta interdittiva antimafia

26 Feb 2025
26 Febbraio 2025

Il TAR Catania ha affermato che l’interdittiva antimafia determina una particolare forma di incapacità giuridica ex lege: a) parziale, in quanto limitata ai rapporti giuridici con la pubblica amministrazione e nell’ambito delle tipologie di rapporti giuridici delineate dall’art. 67 d.lgs. 159/2011; b) temporanea del suo destinatario ad assumere, o a mantenere, la titolarità di diritti soggettivi e interessi giuridici con la P.A., potendo essa venire meno per il tramite di un successivo provvedimento dell’Autorità amministrativa competente.

Il recesso della Stazione appaltante per sopravvenuta informativa antimafia è un atto estraneo alla sfera di diritto privato, che esprime uno speciale potere pubblicistico che spetta alla Stazione stessa anche nella fase esecutiva del contratto, finalizzato a scongiurare il rischio di intrattenere rapporti contrattuali con imprese legate alla criminalità organizzata: prevale l’interesse pubblicistico e non trovano applicazione le regole del diritto privato, sicché la giurisdizione a conoscere delle relative controversie appartiene al G.A.

A fronte di un’interdittiva che accerti il pericolo di condizionamento dell’impresa da parte della criminalità organizzata (valutazione compiuta dal Prefetto, a monte, in ordine ad un requisito fondamentale richiesto dall’ordinamento per la partecipazione alle gare), non residua in capo all’Ente committente (a valle) alcuna possibilità di sindacato nel merito dei presupposti che hanno indotto il Prefetto alla sua adozione, atteso che si tratta di provvedimento volto alla cura degli interessi di rilievo pubblico, il cui apprezzamento è riservato in via esclusiva all’Autorità di pubblica sicurezza e non può essere messo in discussione da parte dei soggetti che alla misura di interdittiva devono prestare osservanza.

A fronte di un’interdittiva persistentemente efficace, quand’anche sub iudice, la P.A. è tenuta a procedere con assoluta immediatezza al recesso/risoluzione del contratto/convenzione in corso di esecuzione in modo totalmente vincolato e in modo definitivo, anche rispetto alle successive vicende giurisdizionali dell’interdittiva prefettizia e alle ragioni di contestazioni di essa, salvo il caso che, alla data in cui la P.A. si trovi a dover pronunciare sulle sorti del contratto, l’interdittiva sia già stata sospesa (con decreto o con ordinanza cautelare del giudice competente) o annullata (pur se con sentenza di primo grado non sospesa); restano ovviamente salvi gli eventuali profili risarcitori nei confronti unicamente dell’organo statale che ebbe a emanare l’interdittiva.

La validità del recesso deve essere apprezzata dal giudice, in forza del principio del tempus regit actum, con riferimento alla data della sua adozione, rimanendo ininfluenti sulle sue sorti gli atti sopravvenuti e le successive vicende giurisdizionali dell’interdittiva prefettizia.

Il recesso ex art. 190 d.lgs. 36/2023 (da una concessione pubblica) è espressione di un diritto potestativo che la P.A. può esercitare per motivi di interesse pubblico, spettando in tal caso al concessionario, tra l’altro, un indennizzo a titolo di mancato guadagno, i cui criteri di quantificazione devono essere esplicitati in maniera inequivocabile nell’ambito del bando di gara e indicati nel contratto, con la previsione altresì di un vincolo di destinazione per il suo utilizzo. La sua disciplina non è estensibile al recesso dalla concessione di costruzione e gestione per interdittiva, in quanto tale recesso, al di là del nomen iuris, è espressione di un potere pubblicistico diretto a evitare il mantenimento del rapporto contrattuale con l’operatore economico nei cui confronti siano emersi sospetti di collegamenti con la criminalità organizzata e per esso “restano ferme” le specifiche previsioni di settore (che fanno salvi “il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite”); il recesso, in tal caso, non è “addebitabile” a scelte discrezionali dell’Ente committente, il quale è vincolato alla doverosa e necessitata risoluzione (recesso) e non può ragionevolmente subirne anche le conseguenze nei termini economici del mancato guadagno.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La resilienza climatica attraverso la rigenerazione urbana

26 Feb 2025
26 Febbraio 2025

Segnaliamo l'intervento del dott. Nicola Durante "La resilienza climatica attraverso la rigenerazione urbana", al convegno “La tutela climatica attraverso il diritto”:

https://www.giustizia-amministrativa.it/documents/20142/74202881/24-2-25Durante_La+resilienza+climatica+attraverso+la+rigenerazione+urbana.docx/d7f87ab2-a489-8fe6-bc5d-f2a61d4e4ab1?t=1740389088081

Durante esplora come la rigenerazione urbana possa contribuire alla resilienza climatica, integrando interventi di sostenibilità ambientale e recupero urbano.

Introduzione

Durante introduce il concetto di rigenerazione urbana come un insieme di interventi che spaziano dalla riconversione delle aree abbandonate al recupero delle periferie degradate e alla rivitalizzazione dei centri storici marginalizzati. Questi interventi devono essere realizzati secondo criteri di sostenibilità ambientale, salvaguardia del suolo e miglioramento della biodiversità urbana.

Resilienza climatica

La resilienza climatica è definita come la capacità delle città di adattarsi e resistere agli impatti dei cambiamenti climatici. Durante sottolinea l’importanza di stimolare una maggiore eco-efficienza ambientale, come indicato nella Dichiarazione della conferenza dei Ministri dell’U.E. di Toledo del 2010. La giurisprudenza italiana ha riconosciuto il territorio come una risorsa complessa e non rinnovabile, essenziale per l’equilibrio ambientale e capace di esprimere una funzione sociale.

Rigenerazione urbana

La rigenerazione urbana è vista come una strategia pubblica che integra più settori, combinando le funzioni del governo del territorio con la tutela dell’ambiente. Tuttavia, Durante evidenzia diversi problemi giuridici e tecnici che ostacolano l’attuazione pratica di questa strategia.

Riparto delle competenze legislative

Uno dei principali problemi riguarda il riparto delle competenze legislative tra lo Stato e le regioni. Lo Stato è responsabile della tutela ambientale, mentre le regioni gestiscono il governo del territorio. Questo dualismo può creare conflitti e inefficienze nella pianificazione e attuazione degli interventi di rigenerazione urbana.

Definizione di rigenerazione urbana

Un altro problema è l’assenza di una definizione chiara e univoca di rigenerazione urbana nel nostro ordinamento. Il Testo Unico dell’edilizia menziona la rigenerazione urbana in vari articoli, ma senza definirne precisamente i tratti distintivi. Questo crea incertezze nell’applicazione delle norme e nella qualificazione degli interventi.

Interventi demo-ricostruttivi

Durante analizza anche la qualificazione degli interventi demo-ricostruttivi e la natura dei titoli edilizi richiesti. La normativa distingue tra ristrutturazione “leggera” e “pesante”, con diverse implicazioni per gli incentivi e le autorizzazioni necessarie. È fondamentale stabilire quando un intervento demo-ricostruttivo possa essere considerato rigenerazione urbana.

Limiti generali agli interventi di rigenerazione

Infine, Durante discute i limiti generali applicabili agli interventi di rigenerazione urbana, come l’obbligo del piano attuativo nelle zone centrali e di pregio e il rispetto delle distanze legittime preesistenti. Questi limiti possono frenare le iniziative di rigenerazione e richiedono una pianificazione attenta e coordinata.

Conclusione

Durante conclude che l’ordinamento italiano è ancora lacunoso in termini di dispositivi efficaci per la rigenerazione urbana. La mancanza di una cornice legislativa stabile e mirata rende difficile la realizzazione di interventi innovativi e sostenibili. Tuttavia, l’approccio empirico e sperimentalista basato sulle peculiarità del caso concreto può offrire soluzioni pratiche e adattabili.

Post di Daniele Iselle

Rassegna di giurisprudenza in materia di armi

26 Feb 2025
26 Febbraio 2025

La rassegna contiene i seguenti 7 post:

1. Divieto di detenere armi e munizioni

2. Misura di prevenzione irrogata dal Questore per condotte di violenza domestica

3. Detenzione porto d’armi e sentenza penale

4. I procedimenti in materia di armi e munizioni

5. La denuncia di detenzione o trasferimento di armi

6. Principi utili in materia di detenzione armi

 7.  Onere di pur minima motivazione nel diniego di rinnovo di porto d’armi

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Convertita in legge la proroga dei titoli edilizi e dei PUA disposta dal decreto milleproroghe del 2024

25 Feb 2025
25 Febbraio 2025

Nel post del 07.01.2025, si dava atto che l’art. 7, co. 2 d.l. 202/2024, cd. decreto milleproroghe 2024, aveva disposto una proroga … della proroga dei titoli edilizi e dei PUA contenuta nell’art. 10-septies, co. 1 d.l. 21/2022, come convertito dalla l. 51/2022, cd. decreto Ucraina-bis (peraltro, l’originaria proroga ivi prevista era stata a sua volta estesa dal d.l. 181/2023, come convertito dalla l. 11/2024).

Per l’effetto, risultano prorogati di trentasei mesi (non più di trenta mesi) i titoli edilizi e i piani attuativi formatisi fino al 31 dicembre 2024 (non più fino al 30 giugno 2024).

Con la l. 21 febbraio 2025, n. 15 (pubblicata in G.U., Serie generale n. 45 del 24.02.2025), il decreto milleproroghe 2024 è stato convertito in legge con modificazioni.

La legge è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-02-24&atto.codiceRedazionale=25G00024&elenco30giorni=false.

Il testo coordinato del decreto-legge, come convertito dalla l. 15/2025, è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-02-24&atto.codiceRedazionale=25A01250&elenco30giorni=false.

Per quanto qui di interesse, la proroga dei titoli edilizi e dei PUA è stata confermata nei termini di cui supra senza modifiche.

Post di Alberto Antico – avvocato

La sanatoria sismica non è accettata dalla Corte di cassazione penale

25 Feb 2025
25 Febbraio 2025

La Corte di cassazione penale – con toni perentori – ha affermato che la richiesta di autorizzazione ai fini sismici è sempre preventiva, non potendosi ammettere l’istituto dell’autorizzazione sismica in sanatoria.

Per vero, la Suprema Corte non si è occupata dell’eventuale rilevanza della cd. riforma Salva casa, intervenuta nel corso del procedimento penale.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Ordinanza di demolizione e acquisizione gratuita al patrimonio comunale, dal punto di vista del diritto penale

25 Feb 2025
25 Febbraio 2025

La Corte di cassazione penale ha affermato che il decorso infruttuoso dei 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza di demolizione emessa dal Comune comporta l’automatica - ed ope legis - acquisizione del bene al patrimonio indisponibile dell’Ente. A partire da quel momento, dunque, l’interessato, non più titolare dell’immobile, vanta un interesse ad agire esclusivamente con riguardo alla demolizione.

In tema di reati edilizi, dopo l’acquisizione dell’opera abusiva al patrimonio disponibile del Comune, qualora il Consiglio comunale non abbia deliberato il mantenimento del manufatto, ravvisando l’esistenza di prevalenti interessi pubblici, il condannato può chiedere la revoca dell’ordine di demolizione soltanto per provvedere spontaneamente all’esecuzione di tale provvedimento, essendo privo di interesse ad avanzare richieste diverse, in quanto il procedimento amministrativo sanzionatorio ha ormai come unico esito obbligato la demolizione della costruzione a spese del responsabile dell’abuso.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Illegittimo il PdC in sanatoria rilasciato a seguito dell’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell’abuso edilizio

25 Feb 2025
25 Febbraio 2025

La Corte di cassazione penale ha affermato che il permesso di costruire in sanatoria, successivo all’acquisizione al patrimonio immobiliare del Comune, è illegittimo, in quanto emesso a favore di un soggetto che non era più titolare del bene, spettando al Comune di stabilire se mantenere o demolire l’opera.

Il rilascio del PdC in sanatoria ex art. 36 d.P.R. 380/2001 non presuppone, quale atto implicito, la rinuncia da parte del Comune al diritto di proprietà sull’opera abusiva già acquisita al suo patrimonio a seguito del decorso del termine di 90 giorni dalla notifica dell’ordine di demolizione, non essendovi coincidenza, sul piano della competenza, tra l’organo adottante l’atto presupponente (PdC in sanatoria) - ufficio tecnico comunale - e l’organo competente all’adozione dell’atto presupposto implicito (rinuncia al diritto di proprietà), da individuarsi in distinti e superiori organi comunali.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Gli strumenti urbanistici non possono sanare gli abusi edilizi

25 Feb 2025
25 Febbraio 2025

Il Consiglio di Stato, riformando una sentenza del T.A.R. Bologna che, sul punto, aveva omesso di pronunciarsi, stabilisce che gli strumenti urbanistici, con artifizi linguistici e/o di nuova classificazione degli interventi edilizi, non possono sanare gli abusi edilizi. Nel caso di specie, il Comune aveva utilizzato un concetto “ampio” di riqualificazione per legittimare la presenza di manufatti che invece avrebbero dovuto essere anzitutto demoliti proprio in quanto abusivi.

Post di Fiorenza Dal Zotto – architetto e funzionario comunale

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Catasto vettorale gratis con QGIS ed il Pluging Italy Inspire Catastral Downloader (IICD)

25 Feb 2025
25 Febbraio 2025

https://github.com/geoinnova/italy_inspire_cadastre_downloader

Si fornisce il link del plugin QGIS, per scaricare e visualizzare i dati catastali italiani secondo INSPIRE direttamente in QGIS. Sviluppato da Geoinnova.

Il plugin QGIS Italy Inspire Cadastral Downloader è progettato per facilitare il download dei dati catastali comunali in Italia, ottimizzando l’accesso alle informazioni chiave per l’analisi spaziale e la gestione territoriale.

Il processo di download utilizza una REST API sviluppata da Geoinnova, che recupera i dati catastali italiani disponibili per il download dal Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali (RNDT), il deposito ufficiale dei dati geospaziali in Italia.

I dati sono forniti con licenza Creative Commons Attribution 4.0 (CC-BY 4.0), che ne consente l’uso, la distribuzione e la modifica, a condizione che venga citata la fonte originale.

Questi dati catastali vengono aggiornati ogni sei mesi, garantendo che le informazioni rimangano il più possibile accurate e aggiornate.

I layer catastali GML scaricati (CadastralParcel e CadastralZoning) consentono di svolgere attività legate alla pianificazione territoriale, alla gestione urbana e servono come base per qualsiasi progetto che richieda questa cartografia di riferimento.

Lingue: Inglese, Italiano

Versione QGIS: QGIS v3.* o superiore

Repository GitHub: https://github.com/geoinnova/italy_inspire_cadastre_downloader

Bug e miglioramenti: https://github.com/geoinnova/italy_inspire_cadastre_downloader

Post di Daniele Iselle

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