Anche il direttore lavori può rispondere degli abusi edilizi

28 Lug 2023
28 Luglio 2023

Il Consiglio di Stato ha affermato che il legislatore, ai sensi del combinato disposto degli artt. 29 e 33 d.P.R. 380/2001, ha configurato in capo al direttore dei lavori una posizione di garanzia per il rispetto della normativa urbanistica ed edilizia, prescrivendo, a suo carico, un onere di vigilanza costante sulla corretta esecuzione dei lavori, collegato al dovere di contestazione delle irregolarità riscontrate e, se del caso, di rinunzia all’incarico, addebitandogli le conseguenze sanzionatorie dell’omesso controllo.

Nella fattispecie concreta, il direttore lavori non aveva dedotto in giudizio e provato alcun elemento atto a escludere la sua responsabilità, limitandosi ad addossarla genericamente al proprietario.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Verbale di accertamento degli abusi edilizi

28 Lug 2023
28 Luglio 2023

Il Consiglio di Stato ha ricordato che i rilievi svolti dagli agenti assumono una significativa valenza istruttoria, in quanto il relativo verbale di accertamento redatto in esito a sopralluoghi o ispezioni ha efficacia probatoria qualificata, cioè sino a querela di falso ex art. 2700 c.c., delle attività ivi riportate.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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La notifica dell’ordinanza di demolizione

28 Lug 2023
28 Luglio 2023

Nel caso di specie, il privato provava a sostenere l’inesistenza e/o la nullità della notifica di un’ordinanza di demolizione, in quanto effettuata con indirizzo PEC non registrata nel ReGindE e nel Registro INI-PEC, nonché in quanto il messaggio PEC utilizzato per l’invio del provvedimento non era provvisto di alcuna relazione di notifica, di attestazione di conformità, né di firma digitale.

Il Consiglio di Stato ha respinto questa tesi.

L’omessa o irregolare notificazione dell’ordine di demolizione non incide sulla legittimità dell’atto, bensì sulla sua efficacia, tenuto conto che la mancata piena conoscenza della determinazione amministrativa, pur impedendo la decorrenza dei termini (sostanziali) di ottemperanza all’ordine demolitorio o (processuali) di impugnazione giurisdizionale, non determina l’illegittimità della determinazione provvedimentale assunta, non incidendo sulla completezza dei suoi elementi costitutivi.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Il divieto dei nova in appello

28 Lug 2023
28 Luglio 2023

Il Consiglio di Stato ha ricordato che nel processo amministrativo il perimetro del giudizio di appello è circoscritto dalle censure ritualmente sollevate in primo grado, sicché non possono trovare ingresso le deduzioni e le prove documentali nuove proposte dell’appellante per la prima volta in questa sede in violazione del divieto dei nova sancito dall’art. 104 c.p.a.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Linee guida operative di semplificazione per l’attuazione del PNRR nella Regione del Veneto

27 Lug 2023
27 Luglio 2023

https://www.regione.veneto.it/web/pnrr-in-veneto/linee-guida

Sopraelevazioni in violazione dell’art. 8 d.m. 1444/1968

27 Lug 2023
27 Luglio 2023

Nel caso di specie, la ristrutturazione di un edificio era oggetto di un contenzioso conclusosi con una sentenza del Consiglio di Stato che annullava il provvedimento con il quale il Comune aveva rifiutato l’esercizio dei poteri di inibitoria in autotutela della S.C.I.A. che aveva assentito l’intervento: l’edificio infatti, per come progettato e realizzato, superava l’altezza massima consentita dall’art. 8 d.m. 1444/1968, essendo più alto dell’edificio “circostante” oggetto di vincolo monumentale.

A seguito di tale pronuncia il Comune si rideterminava, escludendo la sussistenza di ragioni di interesse pubblico – prevalenti sull’affidamento ingenerato nella ricorrente – per l’esercizio dei poteri repressivi relativi all’edificio.

Il TAR Veneto ha affermato che qualunque ulteriore volumetria si volesse edificare in sopraelevazione dell’edificio (pur “salvato” dal Comune) costituirebbe violazione dell’art. 8 d.m. cit.

Post di Daniele Iselle

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Quali sono gli “edifici esistenti” sui quali si può edificare una serra bioclimatica (o altri sistemi di captazione delle radiazioni solari) senza aumentare il volume?

27 Lug 2023
27 Luglio 2023

Il TAR Veneto ha risposto che, per individuare gli edifici esistenti ai quali si applica l’art. 5 l.r. Veneto 14/2009 (Interventi per favorire l’installazione di impianti solari e fotovoltaici e di altri sistemi di captazione delle radiazioni solari), la data di riferimento è quella di entrata in vigore della l.r. Veneto 14/2019, ossia il 06 aprile 2019, ai sensi dell’art. 17, co. 5 di quest’ultima legge regionale.

Post di Daniele Iselle

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Il principio di proporzionalità: una garanzia contro gli abusi dell’amministrazione

27 Lug 2023
27 Luglio 2023

Si segnala che sul sito della Giustizia amministrativa è reperibile un contributo sul principio di proporzionalità, al seguente link:

https://www.giustizia-amministrativa.it/web/guest/-/di-mario-il-principio-di-proporzionalit-c3-a0-fra-ordinamento-interno-e-diritto-dell-u.e.

Lo scrivente ha chiesto all’intelligenza artificiale (Bardot di Google) di trovare un titolo e scrivere un riassunto del saggio.

L’I.A. ha prodotto la frase che dà il titolo a questo post, mentre il riassunto (che naturalmente non rende ragione della profondità di pensiero dell’Autore del saggio) è il seguente: “Il principio di proporzionalità è un principio generale del diritto che impone che i mezzi utilizzati per raggiungere un determinato scopo siano adeguati, necessari e non eccessivi. Nel diritto amministrativo, il principio di proporzionalità è stato codificato dall’art. 3 della legge n. 241/1990, che dispone che “il provvedimento amministrativo non può ledere l’interesse dei privati a una buona amministrazione”.

Il principio di proporzionalità si applica a tutti gli atti amministrativi, sia quelli generali che quelli individuali. In particolare, il principio di proporzionalità impone che gli atti amministrativi siano conformi ai seguenti criteri:

  • Adeguatezza: gli atti amministrativi devono essere adeguati al fine da perseguire. Ciò significa che gli atti amministrativi devono essere idonei a raggiungere il risultato desiderato, senza essere più gravosi del necessario.
  • Necessità: gli atti amministrativi devono essere necessari per raggiungere il fine da perseguire. Ciò significa che gli atti amministrativi non devono essere più gravosi del necessario per raggiungere il risultato desiderato.
  • Non eccedenza: gli atti amministrativi non devono eccedere quanto necessario per raggiungere il fine da perseguire. Ciò significa che gli atti amministrativi non devono essere più gravosi del necessario per raggiungere il risultato desiderato.

Il principio di proporzionalità può essere invocato dai privati per contestare la legittimità di un atto amministrativo. In particolare, i privati possono impugnare un atto amministrativo per violazione del principio di proporzionalità se l’atto è inidoneo a raggiungere il risultato desiderato, se è più gravoso del necessario per raggiungere il risultato desiderato, o se eccede quanto necessario per raggiungere il risultato desiderato.

Nel diritto amministrativo, il principio di proporzionalità è un principio fondamentale che tutela i diritti dei privati nei confronti dell’amministrazione. Il principio di proporzionalità impone agli organi amministrativi di adottare misure adeguate, necessarie e non eccessive per raggiungere i propri obiettivi. Ciò garantisce che i privati non siano soggetti a oneri eccessivi o a misure discriminatorie”.

Post di Daniele Iselle

Presupposti del risarcimento dalla P.A.

27 Lug 2023
27 Luglio 2023

Il T.A.R. ricorda che, per ottenere un risarcimento dalla P.A., occorre dimostrare in modo puntuale il danno subito.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Tempistiche della richiesta di una pronuncia del Giudice a meri fini risarcitori

27 Lug 2023
27 Luglio 2023

Il TAR Veneto, nel solco dei principii stabiliti dall’Ad. Plen. n. 8/2022, ricorda che la dichiarazione di permanenza dell’interesse alla decisione nel merito per meri fini risarcitori, ex art. 34, co. 3 c.p.a., deve essere resa nelle forme e nei termini di cui all’art. 73 c.p.a. (ovverosia con le memorie rituali), non potendo essere sufficiente una mera dichiarazione in udienza.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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