Altezza massima degli edifici

31 Lug 2025
31 Luglio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che il divieto di sopraelevazione per gli edifici in zona A di cui all’art. 8 d.m. n. 1444/1968 non è assoluto, dovendosi considerare da una parte che la norma riguarda solo le “altezze massime” degli edifici, dall’altra se l’edificio che si vorrebbe sopraelevare è quello più alto del circondario.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Conferenza di servizi e annullamento d’ufficio

31 Lug 2025
31 Luglio 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che, ai fini dell’annullamento in autotutela della determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi, non è richiesto dalla legge il previo annullamento di tutti gli atti che vengono sostituiti da tale determinazione finale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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I cd. atti di cortesia della P.A.

31 Lug 2025
31 Luglio 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che la categoria dei cd. atti di cortesia, di creazione pretoria, fa riferimento a situazioni che si collocano al di fuori dei presupposti di operatività dell’art. 2 l. 241/1990, nelle quali la risposta della P.A. costituisce un di più, ovvero è resa in ossequio al principio di leale collaborazione che comunque deve improntare i rapporti con i cittadini. Esse cioè in quanto ultronee ovvero meramente esplicative di scelte già adottate, non hanno la capacità di ledere la posizione giuridica soggettiva del privato e come tali non sono suscettibili di impugnazione.

A ben guardare, in effetti, un esempio tipico di “risposta di cortesia” viene ravvisata proprio nel caso in cui la P.A. decida di rendere il privato edotto della volontà di non accedere alla sua istanza di rimeditare un provvedimento sfavorevole, esplicitandone o meno le ragioni, e senza che vi siano una nuova istruttoria ed una nuova ed autonoma valutazione, e dunque l’esercizio di un autonomo potere provvedimentale.

Trattasi tuttavia di inquadramento che consegue alla ricordata incoercibilità del potere di autotutela, incompatibile con l’obbligo da parte della P.A. di riscontrare le istanze dei privati volte a richiedere l’inibitoria di una SCIA ex art. 19 l. 241/1990.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sulle autorizzazioni paesaggistiche: ragionevole interpretazione dell’ultimo periodo del comma 4 dell’art. 36 bis del DPR 380/2001 (opere incompatibili ante vincolo)

30 Lug 2025
30 Luglio 2025

Vi sottopongo una possibile lettura, a mio parere convincente, dell'ultimo periodo dell'art.36-bis comma 4 del DPR 380/2001, come introdotto in sede di conversione del D.L.69/2024, dalla Legge 105/2024: «Le disposizioni del presente comma si applicano anche nei casi in cui gli interventi di cui al comma 1 risultino incompatibili con il vincolo paesaggistico apposto in data successiva alla loro realizzazione».

Abbiamo riflettuto a lungo sul significato delle parole "risultino incompatibili" e ci sembra che vi possa essere una lettura ragionevole che vi proponiamo.

La lettura è la seguente: Ho realizzato un'opera senza titolo edilizio prima del vincolo paesaggistico.
Questa opera può essere compatibile e allora seguo il procedimento "comune di Spinea - parere ministero della Cultura" ovvero autorizzazione paesaggistica artt. 146 ordinaria "ora per allora", la ottengo e non pago la sanzione. Se però l'opera dovesse essere valutata dalla Soprintendenza / Comune come NON COMPATIBILE, allora seguirò il procedimento del 36 bis e pagherò la sanzione che, come noto sarà conteggiata sulla base del maggior valore tra il danno arrecato e il profitto conseguito.
Ci sembrerebbe  una lettura ragionevole e convincente.
 
Esempio: Edificio lungo via Roma con vincolo imposto nel 1971. Dovevo realizzare un edificio di 2 piani e invece ho realizzato un edificio di 3 piani senza titolo edilizio e prima dell'imposizione del vincolo.
Due scenari possibili:
1. presento un'autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'art. 146 "ora per allora", con procedimento ordinario, come indicato dal ministero della cultura. Se l'opera è compatibile con il contesto, rilascio l'autorizzazione "ora per allora" e non pago alcuna sanzione perchè non ho commesso alcun illecito.
2. sono nel caso 1, ma la soprintendenza/comune ritiene che invece l'opera NON sia compatibile con la tutela del vincolo perchè l'area è di particolare pregio e quel piano in più ha caratteristiche e  finiture che non si adeguano al contesto. Insomma sono opere incompatibili con la tutela del vincolo, ma realizzate prima del vincolo. Che faccio, le devo demolire? La sanzione del 1° comma del 167 [demolizione] non la posso applicare perchè non ho commesso alcun illecito paesaggistico avendo costruito l'opera prima del vincolo. E quindi che faccio? Riconduco il caso, come espressamente previsto dall'ultimo periodo dell'art.36-bis comma 4 del DPR 380/2001, all'interno dell'accertamento del 36 bis e lo sottopongo alla sanzione corrispondente al maggior valore tra il profitto conseguito e  il danno arrecato.
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Arch. Fiorenza Dal Zotto - Funzionario del Comune di Spinea
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Sull’applicazione del cd. silenzio-assenso orizzontale

30 Lug 2025
30 Luglio 2025

Il TAR Veneto illustra gli orientamenti sviluppatisi intorno all’art. 17-bis della l. n. 241/1990, non esprimendosi peraltro in favore dell’uno o dell’altro.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Art. 10-bis e corrispondenza tra motivi ostativi e controdeduzioni

30 Lug 2025
30 Luglio 2025

Il TAR Veneto lascia trasparire un’interpretazione ampia dell’obbligo di corrispondenza tra motivi ostativi comunicati al privato e controdeduzioni – effettivi motivi di rigetto, ritenendola soddisfatta nel caso in cui le seconde costituiscano un’esplicazione delle prime a seguito delle osservazioni del privato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Preavviso di rigetto sul diniego di compatibilità paesaggistica

30 Lug 2025
30 Luglio 2025

Il TAR Veneto evidenzia che il parere rilasciato dalla Soprintendenza ai fini di verifica della compatibilità paesaggistica è funzionale al rapporto tra le due Amministrazioni, non essendoci quindi l’obbligo di comunicare i motivi ostativi al rilascio del parere positivo.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Presentazione di una CILA ed esecuzione di lavori edili maggiori e abusivi

30 Lug 2025
30 Luglio 2025

Il TAR Napoli ha approvato l’operato di un Comune che, a fronte della CILA di un privato, avendo accertato però l’esecuzione di opere abusive configuranti nel complesso una ristrutturazione edilizia pesante, ha applicato quale norma sanzionatoria l’art. 33 d.P.R. 380/2001.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’accesso agli atti della gara pubblica, in vigenza del d.lgs. 50/2016

30 Lug 2025
30 Luglio 2025

La Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE) in sede di rinvio pregiudiziale, con riferimento all’art. 53, co. 5-6 d.lgs. 50/2016 (cd. secondo codice appalti, oggi sostituito dal d.lgs. 36/2023), ha affermato che il diritto dell’UE osta a una disciplina nazionale in materia di aggiudicazione di appalti pubblici, che richiede che l’accesso alla documentazione contenente segreti tecnici o commerciali trasmessa da un offerente sia concesso a un altro offerente, qualora tale accesso sia necessario al fine di garantire il diritto alla tutela giurisdizionale effettiva di quest’ultimo nell’ambito di una procedura connessa all’aggiudicazione dell’appalto, senza che tale disciplina consenta agli enti aggiudicatori di procedere a un bilanciamento tra tale diritto e le esigenze relative alla tutela dei segreti tecnici o commerciali.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Manufatti abusivi in area vincolata stabilmente infissi al suolo

29 Lug 2025
29 Luglio 2025

Il TAR Veneto ha ravvisato la caratteristica della permanenza (la quale esclude la possibilità di sanatoria) nei manufatti stabilmente ancorati al suolo mediante piedritti infissi nel terreno su fondazioni, con struttura portante metallica, agevolmente richiudibili ai lati.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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