Abuso d’ufficio: ne può rispondere il tecnico comunale che rilascia un titolo abilitativo senza rispettare il P.A.I.

16 Gen 2023
16 Gennaio 2023

A seguito della novella del 2020, il reato di abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) può essere commesso solo mediante “violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità”.

La Corte di cassazione penale ha affermato che le norme di attuazione del piano di assesto idrogeologico (P.A.I.) integrano questo requisito, in quanto norme secondarie attuative dell’art. 67 del Codice dell’ambiente.

Più in generale, laddove una norma di legge compia espresso rinvio ad uno strumento urbanistico, o a un atto amministrativo generale com’è (a detta della Corte) il P.A.I., la violazione di quest’ultimo integra una condotta rilevante ai fini dell’abuso d’ufficio.

Nel caso di specie, il tecnico comunale aveva rilasciato un condono (peraltro, senza data e con numero di protocollo 1/2014) per un immobile in area qualificata come ad alta pericolosità e rischio molto elevato, senza richiedere il parere all’Autorità competente come richiesto dalle N.T.A. del P.A.I.: la richiesta di questo parere era ritenuta dalla Corte attività vincolata.

Il reato risultava peraltro estinto per prescrizione.

Post di Daniele Iselle

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E’ rilevante la riconoscibilità dell’errata quantificazione del costo di costruzione al fine di dovere pagare il conguaglio?

16 Gen 2023
16 Gennaio 2023

Il TAR Veneto sottolinea che è inconferente la non riconoscibilità, da parte del privato, dell’errore di quantificazione del costo di costruzione dovuto, in quanto si tratta di una mera operazione contabile. Ciò posto, non è nemmeno necessario che il titolo edilizio preveda un’espressa riserva di conguaglio, trattandosi del recupero dell’aliquota minima del 5% che trova fonte in una norma di legge (l’art. 16, co. 9 T.U. Edilizia).

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Obbligo di rimozione dei rifiuti ed elemento soggettivo

16 Gen 2023
16 Gennaio 2023

Il TAR Veneto sottolinea che l’accertamento dell’esistenza dell’elemento soggettivo in materia di abbandono di rifiuti è limitato solamente alle figure del proprietario dell’area o, comunque, di chi ha un diritto (reale o personale di godimento) sulla medesima. L’autore materiale della violazione, invece, è comunque sempre tenuto a rispondere in virtù del principio per cui “chi inquina paga”, a prescindere perciò dal suo dolo o colpa.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche

16 Gen 2023
16 Gennaio 2023

Il TAR Veneto sottolinea che la giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ricomprende tutte quelle controversie aventi ad oggetto l’esecuzione di opere sulle sponde dei corsi d’acqua che possano incidere su di essi o alterarli, a prescindere che la P.A. sia o meno direttamente e principalmente preposta alla tutela delle acque pubbliche.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche

16 Gen 2023
16 Gennaio 2023

Il TAR Veneto ribadisce che le controversie aventi ad oggetto l’esecuzione di opere sulle sponde dei corsi d’acqua che possano incidere su di essi ovvero alterarli, appartengono alla giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, ai sensi dell’art. 143, lett. a) e b) del r.d. n. 1775/1933.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Consumo di suolo e PUA già presentati

13 Gen 2023
13 Gennaio 2023

Il TAR Veneto sottolinea che l’art. 13 l. R.V. n. 14/2017 (legge sul consumo di suolo) prevede una disciplina transitoria per quei piani attuativi già presentati alla data di emanazione della delibera di Giunta Regionale che definisce la quantità massima di consumo di suolo per singolo Comune, ma non ancora approvati. In particolare, essi non decadono, ma, una volta approvati, la loro superficie andrà detratta a quanto stabilito dalla Regione per il Comune.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Principii per la risarcibilità del danno da ritardo

13 Gen 2023
13 Gennaio 2023

Il TAR Veneto ricorda che il risarcimento del danno da ritardo nell’approvazione di un provvedimento deve rispettare tutti i requisiti di cui all’art. 2043 c.c. (con, dunque, onere della prova a carico del presunto danneggiato), e può essere valutato solo se sia stato concretamente ottenuto il bene della vita sotteso all’interesse legittimo.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Effetti conformativi della sentenza e limiti del sindacato di ottemperanza

13 Gen 2023
13 Gennaio 2023

Il TAR Veneto evidenzia che l’effetto conformativo della sentenza amministrativa (il quale vincola la P.A. nelle proprie scelte) è delineato dai motivi di diritto impugnati e accolti dal Giudice; nel caso la violazione contestata e sanzionata sia stata solamente di natura formale, l’Amministrazione mantiene appieno la propria discrezionalità.

Ne consegue che, in sede di riedizione del potere, il provvedimento successivo eventualmente ritenuto lesivo – questa volta in via sostanziale – dell’interesse del privato, dovrà essere impugnato non in sede di ottemperanza, ma di legittimità.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Domande nuove in corso di giudizio amministrativo

13 Gen 2023
13 Gennaio 2023

Il TAR Veneto ricorda che ogni questione che amplia il thema decidendum del giudizio costituisce domanda nuova, in quanto (nel caso di specie) si affermava l’esistenza di una – nuova e diversa – ragione di non debenza della pretesa al conguaglio. Per rendere ammissibile e ritualmente dedotta in giudizio la nuova domanda si sarebbe dovuto prima notificare l’atto a controparte, nel rispetto delle regole del contraddittorio processuale e dei termini di decadenza.

Non si applica infatti qui la disciplina di cui all’art. 2697 c.c. relativa all’onere della prova in materia civile, tale per cui dovrebbe essere la P.A. a dimostrare la fondatezza della propria pretesa al conguaglio.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Controinteressati e cointeressati

13 Gen 2023
13 Gennaio 2023

Il TAR Veneto rileva che, nel caso solo taluni dei proprietari di un’area oggetto di previsione di PUA impugnino un provvedimento amministrativo ritenuto da loro lesivo, i restanti soggetti privati non possono essere qualificati come “controinteressati” ai fini dell’art. 41, co. 2 c.p.a., dovendo invece essere classificati come “cointeressati”, e dunque quali soggetti solo eventualmente parti del giudizio avanti al TAR.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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